venerdì 26 dicembre 2008

Pranzo di Natale

Buon Natale!


Ieri per Natale sono andata a pranzo da mio fratello e sua moglie. Io dovevo portare le lasagne. Ho provato a farle un po' diverse, precolombiane, senza pomodoro.

Lasagne Precolombiane
In una casseruola antiaderente ho messo una cipolla bianca tritata finemente (a mio fratello Marco non piace molto la cipolla...) e un pezzo di burro. Ho acceso il fuoco e l'ho tenuto bassissimo, la cipolla deve stufare dolcemente.
Ho tagliato a cubettini 2 grosse carote biologiche, lavate e spazzolate; le ho unite alla cipolla e al burro. Ho aggiunto poi un chiodo di garofano (da ritrovare e togliere prima di assemblare le lasagne), carne trita di manzo e di maiale e un po' di salsiccia tipo Luganiga, privata della pelle. Con il cucchiaio di legno ho lavorato affinché le tre carni si amalgamassero bene. Quando si sono rosolate, ho alzato la fiamma e ho spruzzato con Marsala secco, ho fatto evaporare l'alcool e ho riabbassato il fuoco, coperto e lasciato cuocere per circa mezz'ora. Con il cucchiaio ogni tanto giravo e controllavo.

In una padella antiaredente ho fatto tostare circa un cucchiaio di farina bianca. Ho aggiunto un bel pezzo di burro e ho cominciato a inglobare con una spatola di legno la farina nel burro che man mano si scioglieva (il fuoco va tenuto basso) si deve creare una palletta omogenea. A quel punto si comincia ad aggiungere latte, poco per volta, lavorando di spatola per amalgamarlo senza creare grumi. Quando si è unito tutto il latte si ottiene una crema densa e delicata: la besciamella.

A questo punto ho messo un po' di besciamella sul fondo di una teglia da forno. L'ho spalmata bene anche sui bordi. Ho iniziato a mettere uno strato di lasagna (la pasta fresca all'uovo, io ho usato Sfogliavelo di Giovanni Rana) e uno strato di ragù di carne con un po' di besciamella, una spolverata di noce moscata e un po' di formaggio grattugiato, con il cucchiaio ho distribuito bene di modo da non lasciare zone di pasta secche. Un'altro strato di lasagne e uno di ragù, besciamella, noce moscata, formaggio grattugiato, si continua cosi fino a finire gli ingredienti tenendo come ultimo strato il ragù, più besciamella del solito, noce moscata e più formaggio grattugiato degli altri strati.
Ho coperto la teglia con carta stagnola e ho messo in forno già caldo, calcolando 20 minuti di cottura più altri 10 minuti senza carta stagnola. Una volta a casa di mio fratello, mentre gustavamo i fantastici antipasti di cui si sono occupati lui e Laura, abbiamo messo le Lasagne ancora in forno con il grill, 5 minuti sono stati abbastanza per gratinare a puntino.

Yum che bontà... molto delicate!


La mamma di Laura aveva preparato un classicissimo cappone in brodo. La carne soda e saporita, servita con una salsina tipo Maionese, menta e pepe verde, preparata da Laura. Delicata e rinfrescante si sposava benissimo con la carne del cappone, cosparsa semplicemente con un po' di sale. Adoro il gusto in purezza delle cose semplici. Ottimo!

Per finire Laura ci ha servito, nelle tazzine del caffè, la crema del Tiramisù, lavorata molto compatta. Un'onda morbida e vellutata che abbiamo gustato con il cucchiaino come un'espresso goloso. Chi vuole può macchiarlo con un goccio di caffè.
Mitica!

domenica 14 dicembre 2008

Ascoltare il Corpo

Oggi sono andata ad una lezione speciale di Acquagym Natalizia! Che bello!
Con i 5 istruttori, ognuno con il suo stile personale, abbiamo lavorato tanto e molto bene.
Quando esco dall'acqua mi sento sempre "in forma", però è la prima volta (a parte quando ho provato Acquapilates) che questa sensazione si protrae anche dopo.
Ero a casa, diretta verso il divano con il mio meritato piatto di spaghetti al burro e ho avuto la sensazione di avere una fetta di pancia in meno. Erano gli addominali superiori ancora belli tonici. La sensazione di avere solo i muscoli e di averli normalmente aderenti alla colonna vertebrale, senza sforzo, mi ha fatto riflettere che non è solo il peso che determina la grazia di un corpo, ma anche la sua postura.
Un andamento flessuoso o atletico, un muoversi nello spazio come spinti da una musica interiore. La consapevolezza che sotto la testa, con l'intreccio di pensieri in continua evoluzione, c'è anche Il Corpo, con la sua potenzialità, pronto ad essere messo alla prova. Pronto ad essere sottoposto ad attività fisiche che lo irrobustiscono, lo rendono sano, lo fanno sentire vivo.
I desideri del corpo sono semplici da esaudire, caldo/freddo, attività/riposo, fame/sete, sensualità/sesso... è il cervello che incasina tutto. Il cervello che mette becco nelle esigenze del corpo e trasforma il semplice desiderio in una faccenda complicata da gestire. Apponendo divieti, dogmi e morale, pensando alle tentazioni come imprescindibili dal senso di colpa.

Io ho deciso di Ascoltare il Corpo. E andare dove mi porta.

sabato 13 dicembre 2008

Bisque di Gamberi

Si, lo so la Bisque è tutta un'altra cosa... ma mi piaceva il suono "Bisque" e così... (Quasi una) Bisque di Gamberi

Nella fidata pentola a pressione ho affettato una patata dolce arancione e 3 patate dalla buccia rossa, lavate e pelate. Ho aggiunto pochissimo olio extra vergine di oliva aromatizzato al peperoncino, 1 cipolla di Tropea affettata (ho tenuto via l'erba germogliata per la guarnizione), 3 spicchi di aglio pelati e le teste e il carapace dei gamberetti che ho mangiato l'altro giorno. Ho chiuso con il coperchio e ho calcolato 10 minuti circa di cottura da quando ha iniziato a fischiare. Abbassando il fuoco all'inizio del sibilo. Sfiatata la pentola ho recuperato i resti dei crostacei mettendoli in una chinoise (è un colino conico di metallo) che ho fissato sopra la pentola, ho pressato molto bene i gamberetti per far uscire il succo che si è unito alle patate sottostanti. Buttati i resti dei gamberetti pressati, ho frullato il tutto con il minipimer, aggiungendo un po' di triplo concentrato di pomodoro. Ho servito con un cucchiaino di salsa cocktail, l'erba cipolla tagliuzzata, una macinata di pepe nero e un giro, parco, di olio extra vergine di oliva.

Il profumo e il sapore delicato dei gamberi si è miscelato alla texture cremosa delle patate, che delizia! E perfettamente nella dieta!

Per accompagnare, una semplice caciottina pugliese con dei peperoni affettati.

venerdì 12 dicembre 2008

Philadelphia Salad

Ho preparato questa insalata per cena. L'idea me l'ha data Lucia, lei la fa con Lattuga e Chioggia, sbriciola la Philadelphia sopra l'insalata e ci mette un po' di aceto balsamico. A me la Philadelphia piace lasciarla intera e ne pesco un po' con la forchetta, insieme all'insalata.

Philadelphia Salad
Ho messo in un grande piatto Lattuga e Rucola, lavate e spezzate con le mani, le ho condite con olio extra vergine di oliva e aceto balsamico, girando bene. Ho aggiunto i germogli nati da una cipolla dimenticata nel cestino, lavati e tagliati a rondelle. Poi ho appoggiato la Philadelphia su un lato. Il gusto dolce della lattuga, quello piccante della rucola, la cremosità della Philadelphia e l'aromaticità dell'erba cipolla si sono mischiati creando gusti di spessori diversi ad ogni boccone. Fresca e salutare.

Per completare un kaki maturo al punto giusto. Adoro questo frutto, è uno dei miei preferiti, la consistenza morbida della polpa e quella più compatta delle lingue ne fanno una esperienza tattile oltre che gustativa. Il kaki: un frutto polisensoriale.

mercoledì 10 dicembre 2008

Polpette!

L'altro giorno, in ufficio, si parlava di polpette e mi è venuta in mente una pasta buonissima che mi faceva mia zia Elsa. Così mi sono fermata a comprare dal macellaio di fiducia delle polpette già fatte (per questa volta) e le ho divise in 4 per ricavarne delle polpettine da cuocere nel sugo per la pasta. Siccome non avevo tempo ho usato il sugo già pronto all'Arrabbiata della Barilla.
Ho affettato una cipolla e l'ho messa a stufare con un po' di olio e un po' di acqua, coperta. Quando è diventata morbida, ho fatto evaporare l'acqua rimasta e ho buttato dentro le polpettine, per rosolarle un po'. Quando hanno fatto la crosticina ho messo il sugo e ho coperto, abbassato il fuoco, e lasciato andare per una ventina di minuti.
Intanto ho messo a bollire l'acqua per gli spaghetti. Ho usato i capellini (3 minuti di cottura, l'ho detto che non avevo tempo...) scolati, conditi con il sugo e posizionato qualche polpetta sopra. Un pochino di olio extra vergine di oliva e una sbriciolata di peperoncino piccante arrivato dritto dritto dalla Calabria.

Le polpette erano morbide al punto giusto perché dentro c'era un po' di salciccia di maiale. La prossima volta che le faccio mi devo ricordare di metterla così tiene meglio anche l'impasto in cottura.

Ahh che bontà!

lunedì 8 dicembre 2008

Cocktail di Gamberetti



Ieri sera sono stata a cena da amici, abbiamo pulito una quantità abnorme di gamberetti e li abbiamo mangiati scottati con olio e aglio e un goccio di Porto. Ne sono avanzati un po' e quindi la mia amica Silvia me ne ha dati per il pranzo di oggi. Così ho preparato la maionese e con quella poi ci ho fatto la salsa cocktail per i gamberetti. Non ho guardato nessun libro quindi magari la cocktail è diversa, io l'ho fatta cosi:

Mayonnaise & Cocktail Sauce
Nel vaso del minipimer ho messo il succo di un limone, un uovo intero, un cucchiaino di senape di Dijon e ho cominciato a frullare. Ho poi iniziato a versare a filo sottilissimo l'olio. Io avevo l'extra vergine di oliva e infatti la salsa è venuta dal sapore molto spiccato, bisognerebbe usare un olio d'oliva dal sapore delicato, al limite anche di semi (meglio sarebbe spremuto a freddo) per ottenere una maionese classica. Il minipimer va mosso in su e giù per incorporare l'aria che aiuta a montare meglio la maionese. Una volta pronta ne ho travasata un po' in una ciotola e in quella rimasta ho aggiunto salsa rubra e qualche goccia di Tabasco, ho frullato ancora e poi l'ho usata per condire i gamberetti.

Ho disposto delle foglie di lattuga, lavate e scrollate dell'acqua, in un piatto per formare una ciotola verde, ci ho versato sopra i gamberetti già conditi con la salsa cocktail e ho servito con un insalata mista lattuga e chioggia, la maionese e la salsa cocktail a parte, e un formaggino fatto con il latte cagliato dimenticato in frigo, al quale ho aggiunto qualche goccia di Tabasco e un po' di olio extra vergine di oliva.
Un pranzetto freddo per ricordare l'estate.

sabato 6 dicembre 2008

Per fare un buon cappuccino...

La mia amica Lucia, ragazza di grande esperienza settoriale e di notevole capacità di osservazione, mi ha svelato il trucco per ottenere anche a casa un cappuccino come quello del bar.

Premetto che io adoro il cappuccino, per la gratificazione che ne ricevo lo considero alla pari di un dolce. Quando è fatto bene...

Per fare questa ricetta ci vuole il Creamer, altrimenti non viene.

Home made Cappuccino

Preparare il caffè con la caffettiera. Mettere l'acqua nel serbatoio della caffettiera e il caffè nel filtro, avvitare la parte superiore della caffettiera e mettere su un fuoco piccolo a media intensità.

Mettere il latte nel pentolino del creamer. Accendere il fuoco e portare il latte ad una temperatura tiepido calda, non deve neanche accennare a salire! Io mi regolo così: quando due delle bolle, che si formano inizialmente versando il latte, scoppiano, spengo.

Il caffè nel frattempo dovrebbe essere salito. All'inizio del rumore tipico da caffettiera, abbassare il fuoco e dopo qualche secondo, spegnere.

Preparare piattino, tazzina, cacao nello spargicacao, su uno strofinaccio pulito. Spostare il pentolino del creamer sullo strofinaccio e chiudere con il suo coperchio dotato di apposita retina circolare a stantuffo. Tenendo il coperchio per l'impugnatura, azionare lo stantuffo con movimenti rapidi e di piccola escursione, verso il basso del pentolino, alternati ad alcuni più lenti e di escursione più ampia, che salgano fin quasi al bordo del pentolino. Il concetto del creamer è di inglobare aria nel latte per gonfiarlo e renderlo schiumoso. Dopo un po' si dovrebbe avvertire una resistenza maggiore dal parte del latte, segno che si sta montando. Continuare ancora qualche secondo con i movimenti piccoli e rapidi.

Molto velocemente ora, versare il caffè nella tazzina, con lo spargicacao dare 4 colpi secchi con movimento a raggiera, per creare un velo uniforme di cacao sulla superficie del caffè, togliere il coperchio del creamer e versare il latte nella tazzina con movimento circolare ondulatorio, come per disegnare i petali di un fiore, volendo ci si può aiutare con la retina del creamer, è una questione di movimento del polso, il latte si deve "adagiare" nella tazzina.

Arrivati al bordo, la schiuma dovrebbe fuoriuscire per qualche millimetro. Con lo spargicacao, aggiungere il cacao di copertura, sempre facendo i 4 colpi secchi prima ai lati esterni e l'ultimo centrale. Il cacao si depositerà anche sui bordi e sul piattino, ma è giusto così.
Ahh... che meraviglia!
P.S. senza zucchero, sono solo 120 kilocalorie, giuste per una tentazione.

Creamer

Questo è il Creamer per fare il cappuccino della Frabosk e si trova nei negozi di casalinghi e anche in alcuni supermercati. Costa un po' ma per chi ama il cappuccino sono soldi ben spesi.

martedì 2 dicembre 2008

Piccole cose

Oggi sono tornata a casa per pranzo nella pausa. Mi sono preparata una omelette prosciutto e formaggio e l'ho accompagnata con finocchi conditi con olio e aceto. Una tazza del brodo bollente delle cosce di pollo che ho preparato ieri sera per stasera. Un pochino di blog con la mia gatta sdraiata tra me e la tastiera del computer. Al momento questa è la ricetta della felicità. Per la merenda ho modificato una ricettina very british da accompagnare con il tea, rigorosamente al naturale.

Vado a memoria...

Cucumber sandwiches

Ho lavato e pelato, lasciando una strisciolina di buccia, 1/2 cetriolo. Con la mandolina ne ho ricavato fette sottilissime e le ho messe in un piattino con un po' di aceto bianco. Devono stare lì almeno 10 minuti. Ho spalmato un velo di burro sulle gallette di riso (ci vorrebbe pane nero o bianco per sandwich nella ricetta originale) ho strizzato bene le fettine di cetriolo e le ho disposte sulle gallette, una spolverata di pepe bianco macinato finissimo e le ho incartate nella stagnola. Vedremo come sono venute.

Quelle originali a me piacciono moltissimo, con un tea forte tipo Assam o un English Breakfast sono buonissime. Rinfrescanti e piacevolmente grasse acidule.



Ahh, e ora un po' di relax sul divano... prima di tornare al lavoro.


P.S. alla prova assaggio il risultato è stato gradevole. Il burro salato sarebbe andato meglio perché le gallette di riso non sanno di molto. Ho provato a farne una anche con l'olio extra vergine di oliva al posto del burro, ma viene a mancare il potere isolante del burro e quindi la galletta è troppo molle. Il sapore burroso, il cetriolo rinfrescante, l'acidulo e il pungente del pepe sulle labbra si sposa perfettamente al sapore tannico di questi tea, lasciando nel complesso una sensazione di bocca pulita molto piacevole.

venerdì 28 novembre 2008

La Prima Regola del Fight Club

La Prima Regola è Mai fare la spesa a stomaco vuoto.
La Seconda Regola è Mai fare la spesa a stomaco vuoto.
La Terza Regola è Mai fare la spesa a stomaco vuoto.
Ieri sono andata a fare la spesa. Nella pausa pranzo. Senza aver pranzato.

Risultato: a pranzo una michetta con pasta di salame, a cena una michetta con il gorgonzola e a pranzo di oggi una michetta con pasta di salame. E' finita.
La pasta di salame intendo.
Ah che bontà!

Ah che botta! Stamattina pesavo 1 kg in più rispetto a ieri mattina.
Ora che mi sono tolta lo sfizio, posso riprendere a mangiare più sano e con più gusto.

Non è proprio per questo motivo che fanno la pasta di salame?

A parte per la produzione di sapone con il risultato delle liposuzioni...

mercoledì 26 novembre 2008

Cosa bolle sotto la Tajine...

Sotto il coperchio della Tajine ho preparato stasera del petto di pollo a fette, con patate, funghi e Chioggia. Yum!
Qui si vede lo sbuffo di vapore che fuoriesce dal buco nel coperchio della Tajine.

Pollo, patate, funghi e Chioggia

Ho affettato sottilmente una cipolla rossa di Tropea e l'ho messa a rosolare a fuoco lento con un pochino di burro. Ho aggiunto il petto di pollo a fette e i funghi porcini secchi, già ammollati in acqua tiepida per 10 min. circa, e un pochino della loro acqua. Ho chiuso con il coperchio. Ho pelato 3 patate e le ho fatte a pezzi di circa 3 cm. per lato, le ho aggiunte. Ho lavato una palla di insalata Chioggia e l'ho tagliata a in sei parti per il lungo. Ho messo un po' di brodo granulare sohn e quando le patate erano a metà cottura ho posizionato sopra la Chioggia. Nel frattempo...

Riso rosso

Ho sciacquato il riso con acqua corrente, l'ho messo in una pentola di coccio e ho aggiunto acqua fredda fino a coprirlo più un cm di acqua. Ho messo il coperchio. Il riso rosso richiede un po' più di tempo per cuocere e quindi ho dovuto aggiungere ancora un po' d'acqua per portarlo a cottura. Comunque rimane sempre un po' al dente. A fine cottura ho messo tutto nello stesso piatto. Il pollo (e le patate e i funghi e la Chioggia) cotti con il coperchio della Tajine hanno un sapore più intenso, perché ho aggiunto veramente pochissima acqua, quella che era rimasta attaccata alla Chioggia! Non male per una ricetta da dieta...

giovedì 20 novembre 2008

Finalmente!

Dopo mesi finalmente Ale mi ha mandato la ricetta che gustammo sulla barca a vela, la giro subito. Grazie!

SPAGHETTINI ALLE ORATE per 4 personcine con un buon appetito...
INGREDIENTI
- 600gr. di spaghettini nr.3

In alternanza agli spaghettini prediligete linguine, troccoli e qualunque pasta lunga vi emozioni.
Se avete preso un pallet di fusilli… si presteranno comunque alla ricetta.
Vietata la pasta all’uovo. Capito?

- Fumetto di pesce*
- 2 orate medio- grandi (oppure 3 orate piccole)
- prezzemolo fresco tritato
- 5 spicchi d'aglio
- 3 foglie d’alloro
- olio extravergine d’oliva spremuto a freddo
- vino bianco secco (ad esempio un pinot grigio)
- sale
- pepe
- amore
- fantasia

*Per il fumetto di pesce: fate bollire insieme in 1 l. e ½ d’acqua scarti di pesci vari o pesce misto di non particolare pregio, ½ cipolla, ½ carota, 1 gambo di sedano, 1 spicchio d’aglio, 1 fetta di limone, alloro, mezzo bicchiere di vino bianco secco, sale e pepe. Oppure comprate il ristretto al supermarket… quello dal banco frigo…

Pulite le orate, riempitele con uno spicchio d’aglio tagliato a metà ed una foglia d’alloro ciascuna.
Salate, aggiungete mezzo bicchiere di brodetto e riponetele in una pirofila capiente in modo che non si sovrappongano.
Fate cuocere in forno caldo (mezza altezza) a 180° per 20’ ca. (se sono piccole 15’).

Mentre il pesce è in forno mettete in una padella dal diametro abbondante, dell’olio di oliva ed 1 spicchietto d’aglio senza animella e fate insaporire l’olio per qualche minuto a fiamma bassa aggiungendo un poco di brodetto.
Trovatevi qualcosa di divertente da fare mentre il pesce termina la cottura… e mettete l’acqua salata per la pasta sul fuoco.

A Fine cottura pulite le orate dalla pelle… togliendo testa, e lisca.
Buttate gli spaghettini nell’acqua e Riponete le orate nella padella con del prezzemolo. Saltatele velocemente con un po’ di fumetto di pesce, lasciando la salsa formatasi morbida.
Scolate la pasta e unitela al condimento di orate… saltandola per un’ultima volta.
Servite in un piatto da portata guarnito con una fettina di limone ed un’ultima spolverata di prezzemolo. Gustate questo primo piatto con un buon calice di chardonay … E godete!

mercoledì 19 novembre 2008

Tris di Mousse di Pesci

Mercoledì scorso, 12 Novembre, sono andata a Monfalcone con la mia amica Michela e Stefania. Siamo andate perché Michela voleva farci conoscere Lucia una donna molto speciale. Di questo incontro ho scritto sull'altro mio blog (femmina folle) qui invece trascrivo una ricetta assaggiata Al Refolo (Via IX Giugno - Monfalcone) che mi ha attratto subito per la presentazione.

Il Refolo è un bar con cucina, molto carino, dove si può degustare un calice di vino con una selezione di antipasti. Tra questi, tre tipi di curiose bruschette, una fetta di pane tostato con adagiata sopra una pallina tipo gelato in tre colori diversi e tre diverse decorazioni. Sulla lavagna con il menù del giorno compariva questo Tris di Mousse di Pesce ed eccole! erano proprio le bruschette adocchiate da me e Stefania. Prese, ovviamente.

Tris di Mousse di Pesci

Cuocere a vapore il filetto di un branzino, di una orata e del baccalà dissalato.

Frullare, separatamente, i tre pesci aggiungendo poco latte, sale e poco olio extra vergine di oliva per creare una mousse dalla consistenza rustica e al baccalà aggiungere pepe rosa in grani, che lo farà diventare di un delicato rosa pallido, e qualche fogliolina della barba di finocchio, all'orata si aggiungerà del prezzemolo, che donerà una sfumatura verde pistacchio e al branzino (il mio preferito) uno spicchio d'aglio sbollentato in camicia e frullato, e sopra la pallina qualche fogliolina tritata di prezzemolo. Mettere in frigo i composti e al momento di servirli creare delle palline usando l'apposito attrezzo per il gelato (o in alternativa due cucchiai per creare una forma più allungata ed ovale, la quenelle) e metterle sulle fette di pane.

Io le depositerei anche su un letto di insalata soncino condita con olio extra vergine di oliva e succo di limone e servirei i crostini tostati e caldi a bordo piatto. Una strofinata d'aglio sul crostino non starebbe male, a chi piace. Pinot grigio bello fresco per accompagnare.

Delicate, sane dal punto di vista dietetico, aggraziate, queste mousse appagano il gusto e l'occhio. Certamente un'idea insolita e suggestiva per una cena romantica. E per l'aglio... se lo si mangia tutti e due, la cosa è fatta.

domenica 9 novembre 2008

Risotto Funghi e Zafferano

Il Risotto è uno dei miei piatti preferiti, ed anche uno di quelli che mi viene sempre bene. Oggi mi sono sfidata. Fare un risotto dietetico, o quasi.

Risotto Funghi e Zafferano Light

Per avere un sapore più corposo in un risotto o si usa un buon brodo o si esagera con i condimenti se la base di partenza è un brodo di dado. Fortunatamente ho fatto le cosce di pollo (da dieta) l'altra sera e quindi ho il brodo.
Nella fidata padella antiaderente ho messo una cipolla rossa e due spicchi di aglio tagliati a cubettini microscopici. Ho messo un cubetto di burro, quelli che si usano per la colazione negli alberghi, e un po' di acqua. Ho coperto e lasciato stufare a fuoco basso. Cercavo i funghi porcini secchi e mi sono resa conto di non averne in casa (Ahhh) vabbè, meno male che l'altra sera ho fatto la spesa dei surgelati e c'è un sacchetto di funghi misti in freezer, tra i quali dei porcini.
Ho messo i funghi nella padella e ho alzato il fuoco. Quando i funghi si sono scongelati e hanno creato il sughetto acquoso, li ho radunati da una parte della padella e ho inclinato il sugo dalla parte della fiamma, per farne evaporare un po' di modo da addensarlo. Ho aggiunto il riso Carnaroli, (ma va bene anche l'Arborio) e l'ho fatto "brillare" nel sughetto. Ho mischiato di nuovo con i funghi e ho spruzzato con un bicchierino di Marsala secco. Evaporato il Marsala ho cominciato ad aggiungere il brodo a mestoli e abbassato la fiamma. Assaggiando il riso, quando è ancora al dente iniziano le ultime procedure: se c'è ancora molto brodo si alza la fiamma per farlo assorbire, ma non tutto, bisogna lasciarlo all'onda... Ho aggiunto 2 bustine di zafferano, un altro cubetto di burro e una spolverata, poca, di Grana Padano grattugiato. Ho spento il fuoco e coperto, bisogna lasciar riposare per qualche minuto. Ho scoperchiato, girato delicatamente per amalgamare il burro e il formaggio che nel frattempo si sono sciolti e ho impiattato. Avevo ancora un po' di spolverume di stigmi di zafferano, gli stigmi li ho usati tempo fa, e quindi l'ho sparso sul riso. Nonostante il poco formaggio e il poco burro (erano quattro porzioni alla fine) il risotto è stato molto apprezzato. Ho accompagnato con vino bianco Lugana, preso sul Lago di Garda sabato scorso, ottimo!

Per finire una macedonia con polpa di pera stramatura, che ho ridotto in purea schiacciandola con la forchetta, kiwi, banana, melagrana e succo di limone.

lunedì 3 novembre 2008

Riso Rosso

Oggi ho preparato una torta salata e il riso rosso. Tutto da dieta.

Torta Salata
Ho steso la pasta briseè, invece della sfoglia, voglio vedere la differenza, l'ho bucherellata con una forchetta e ci ho spalmato sopra una ricotta. Ho messo gli spinaci e sopra ci ho sparso un pezzettino di feta. Ho arrotolato i bordi e messo in forno già caldo a 180 gradi. Per domani.


Riso Rosso

Ho deciso di cuocere il riso rosso nello stesso modo che utilizzo per cuocere il riso Thai Jasmin.
Prendo una casseruolina di coccio, ci metto il riso e lo sciacquo sotto l'acqua corrente fredda. Quando l'acqua è limpida ne lascio dentro tanta quanta basta a sorpassare il riso di circa un dito. Metto sul fornello piccolo e abbassa la fiamma al minimo. Copro con il coperchio e quando l'acqua è assorbita il riso è pronto. O almeno così è per il riso Jasmin. In circa 20 minuti il riso rosso è cotto. Lo condisco con un filo di olio extra vergine di oliva e a piacere un po' di sale marino integrale o salsa di soya. O anche così, al naturale, si condirà con il sapore di ciò che accompagna.

Nel mio caso una insalata fatta con pezzi di pollo allo spiedo (avanzo di venerdi) pomodori, olio e aceto. Per la cena di stasera.

Ecco fatto!

domenica 2 novembre 2008

Una Gita al Lago

Ieri sono andata in gita sul Lago di Garda. Avevo voglia di mangiarmi un panino fragrante con lo speck che solo in zona si trova: morbido, profumato, con il grasso che si scioglie in bocca... ah che bontà!

Ieri sera ero invitata a cena da amici: penne con misto di mare in bianco e polipo con patate, insalata e torta con il gelato artigianale. Che bello avere amici che condividono con te le cose buone.

Oggi a pranzo dai miei: olive nere al pomodoro calde, triangoli di piadina tostata in forno con pancetta, polenta e spezzatino al pomodoro, polenta e gorgonzola, dolcetti casalinghi.

Stasera mi sono detta: niente cena! Ma verso le 21,50 ho avuto un certo languorino e quindi...

Polenta, cipolle e formaggio all'occhio di bue

... ho tagliato a cubotti della polenta avanzata e l'ho fatta rosolare con uno scalogno affettato. Quando si è formata una bella crosticina dorata ho aggiunto dei cubetti di formaggella di Tremosine (comprata nella gita di ieri) e un uovo all'occhio di bue. Ho sparso dei semi di Kummel (che adoro) su tutto e ho accompagnato con un po' di pane avanzato da ieri.

Va bè... è dura la vita di una golosa a dieta!

P.S. Domani testo il costume nuovo per acquagym, ho dovuto prenderlo perchè ormai quelli che uso sono troppo larghi (erano taglia 52), il prossimo conto di prenderlo taglia 48! Yuppi!!!

mercoledì 29 ottobre 2008

Funghi Chiodini



La mia amica Eve mi ha portato dei funghi chiodini cresciuti nel suo prato. Questo potrebbe quindi essere il mio ultimo post ...
Ho affettato degli spicchi di aglio e li ho messi a rosolare leggermente con olio extra vergine di oliva, ci ho buttato i funghi e delle patate a tocchetti. Verso fine cottura ho aggiunto cornetti tirati fuori direttamente dal freezer. Una girata di cucchiaio e quando i cornetti sono cotti ho spento.
A parte ho messo a bollire dell'acqua e ci ho cotto i pizzoccheri che poi ho condito con fettine di aglio e foglie di salvia soffritte in olio extra vergine di oliva. Una macinata di pepe nero e ho servito nello stesso piatto. Chi voleva poteva unire la pasta con le verdure, altrimenti c'è chi li ha mangiati separati. Sani e gustosi!

sabato 25 ottobre 2008

Ancora Cassoeula...

La mia amica Michela si è inventata una Cassoeula che è tutto un programma... quando me l'ha raccontata le ho fatto notare che non era proprio una Cassoeula, visto che non c'è carne.... così abbiamo deciso di chiamare la ricetta Verze a Cassoeula. Ed eccola qui, finalmente, una Cassoeula per Vegetariani. Mi mancava.
Verze a Cassoeula
Miky prende carote e sedano e li trita come per un soffritto. Poi affetta sottili delle grosse cipolle bianche, mette tutto in una grande casseruola con un pochino di olio extra vergine di oliva e qualche chiodo di garofano intero, che poi toglierà. Soffrigge bene, la cipolla deve diventare dorata e ci aggiunge una bella verza grossa, lavata e tagliata a pezzi. Le piace anche il torsolo della verza, che riduce a cubetti e fa rosolare per bene, "di modo che si formi la crosticina". Non aggiunge acqua, basta quella che è rimasta attaccata alle foglie della verza quando la si lava. Abbassa il fuoco al minimo, copre con il coperchio e calcola circa 1/2 di cottura. Quando la verza è tutta appassita dal vapore aggiunge un cucchiaione di triplo concentrato di pomodoro, gira per bene e alza il fuoco. A pentola scoperta fa in modo che il liquido si asciughi tutto e che le verdure si attacchino un pochino al fondo. Quando questo succede le Verze a Cassoeula sono pronte.


P.S. Ovviamente questa ricetta è perfetta anche per chi è a dieta. Così oggi sono andata a fare la spesa, e ho comprato una Bella Verza di 1 kilo e 474 grammi, le mancava solo il bambino attaccato sotto... domani sera ho deciso che mi cimento nelle Verze a Cassoeula di Miky. Sono proprio curiosa.

venerdì 24 ottobre 2008

Stasera? Pasta!

Stasera dopo la lezione di acquagag mi è venuta fame e quindi... Mi sono fatta un bel piatto di pasta!
Ho messo a cuocere le Pennette al farro e lenticchie della Barilla (veramente gustose) e prima di scolarle ci ho buttato dentro tre pomodorini secchi tagliati a striscie e i piselli tirati fuori direttamente dal freezer. Ho scolato e ho aggiunto fagioli bianchi di spagna e una scatola di tonno in olio extra vergine di oliva della Rio Mare, ho saltato a fuoco vivace e ho aggiunto due peperoncini sbriciolati e un pochino di aglio secco tritato. Veloce e soddisfacente. Come una sveltina.

mercoledì 22 ottobre 2008

Patatine Angeliche: la variante dolce

Oggi è Mercoledì, sono andata in piscina nella pausa pranzo, quindi stasera posso impegnarmi di più in cucina. Per prima cosa ho acceso il forno. Ho messo a bagno le mozzarelline di bufala in acqua calda e ho cominciato a ravanare nel frigo. Ho trovato delle patate dolci, dette anche patate americane, e ho deciso di fare le Patatine Angeliche con quelle (la ricetta originale la trovate qui).
Patatine Angeliche Dolci
Dunque ho pelato e lavato le patate dolci, poi con la mandolina le ho affettate direttamente sulla teglia coperta con carta forno, le ho distribuite bene e ho messo in forno con la temperatura al massimo. Ogni tanto le ho girate. Quando sono diventate belle croccanti le ho spolverizzate con curry e sale iposodico. Ottime!
Cicerchie al curry
Mentre le Patatine Angeliche cuocevano ho tritato una cipolla e due carote, altre due carote le ho lasciate intere e ho messo tutto in pentola a pressione con un chiodo di garofano, un cucchiaino di olio extra vergine d'oliva aromatizzato al rosmarino, un cucchiaino di brodo granulare iposodico Sohn e 250 gr. di cicerchie decorticate. Ho girato per rosolare leggermente e ho aggiunto tanta acqua fino a coprirle. Ho chiuso il coperchio e dal fischio ho calcolato 10 minuti di cottura. Poi, senza coperchio, ho fatto addensare, era rimasto troppo liquido, e le ho servite con un filo di olio, un pizzico di curry e un pezzetto di formaggio della Val Serina. L'ultimo pezzo rimasto.
Le mozzarelle le ho scolate e le ho spolverizzate con pepe nero e origano, accompagnandole con un pomodoro cuore di bue affettato sottile. Un filino di olio extra vergine di oliva e qualche oliva greca a parte e la cena è servita.
Stasera sono andata nella mia erboristeria di fiducia, per prendere il Kajal della Dhanvantari che avevo ordinato. L'erborista, sempre molto professionale e compito, mi ha detto "Lei è dimagrita moltissimo, complimenti!" sentirselo dire così, inaspettatamente, e da una persona così seria mi ha dato una carica in più (e differente) nel continuare ad alimentarmi in modo sano e bilanciato.
Quando sono arrivata a casa ho provato il Kajal, è veramente diverso dall'effetto della matita, è più pastoso e fa lo sguardo più morbido. Resta solo da vedere se cola e come si comporta con l'acqua.
Ho trovato anche il riso rosso che avevo provato a mangiare solo in Thailandia. Nelle prossime sere sperimenterò qualche ricetta con quello.

domenica 19 ottobre 2008

Cassoeula

Ieri mattina sono andata in trasferta a cucinare. Con Lucky avevamo deciso di preparare una Cassoeula d.o.c. Sono arrivata alle dieci e trenta e ci siamo messe subito al lavoro.
Cassoeula
Abbiamo sbucciato tre cipolle bianche e le abbiamo affettato molto sottili con sedano e carote tritati, versate in una casseruola molto, molto capiente, con olio e burro, tre chiodi di garofano e due foglie di alloro.
A fuoco dolce hanno iniziato a imbiondire, non devono abbrustolire, devono stufare. A questo punto abbiamo aggiunto le costine di maiale e cominciato a girare. Anche qui: non devono soffriggere ma solo scottarsi superficialmente per sigillare i succhi all'interno della carne. Quando tutta la carne delle costine ha cambiato colore (circa 10 minuti) abbiamo aggiunto la cotenna di maiale, lavata e tagliata a listarelle di circa due dita di altezza, e un pezzo di musetto, accuratamente reso irriconoscibile, per i sensibili di spirito, tagliandolo a pezzi di circa tre dita per lato. Mentre si tagliano le cotenne e il musetto bisogna prestare attenzione a togliere l'eventuale peluria rimasta. Una volta rosolati anche questi pezzi abbiamo aggiunto un bicchiere di grappa, due scatole di polpa di pomodoro, l'acqua strettamente necessaria a risciacquarle e un dado da brodo. Abbiamo mescolato e chiuso con il coperchio, alzando la fiamma. Quando la cassoeula ha ripreso il bollore abbiamo aggiustato la fiamma di modo che il contenuto sobbolla delicatamente. Questa fase deve durare circa 1 ora, girare ogni tanto e controllare che non attacchi sul fondo. Nel frattempo si lavano due grandi verze. Meglio sarebbe se avessero già preso una gelata nell'orto, è opinione comune che la cassoeula venga più buona, siccome fa ancora caldo noi le abbiamo messe in freezer, chissà se funziona ugualmente? Comunque, mentre la cassouela si avvia verso la conclusione della sua prima ora di cottura, si lavano le verze e le si tagliano a quarti e poi a pezzi di circa 4 dita di larghezza mantenendo la lunghezza del quarto di verza. A questo punto si mettono nella cassoeula dei salamini da cuocere, chiamati verzini, privati della corda e leggermente bucati, si gira di modo che i salamini affondino nel sughetto e cuociano in umido, sopra il tutto si mettono le verze e si chiude con il coperchio abbassando il fuoco al minimo. Dopo circa 20 minuti le verze dovrebbero essere cotte al vapore, quindi si gira con il cucchiaio di modo che vengano incorporate, abbiamo calcolato ancora 10 minuti di cottura e poi abbiamo spento e lasciato coperto.
In una pentola a parte abbiamo messo l'acqua per preparare la polenta gialla. Quando hanno iniziato a formarsi delle bollicine sulle pareti della pentola abbiamo aggiunto una manciatina di sale grosso e cominciato a versare a pioggia la farina di mais, mescolando per non far formare grumi. Dopo circa 35 minuti di cottura, continuando a girarla con il mestolo elettrico fatto apposta per girare la polenta, abbiamo riacceso il fuoco sotto la cassoeula, nel tempo che ci è voluto a versare la polenta sul tagliere da portare a tavola, mettere un po' di polenta, tenuta da parte, in una ciotola, spianarla, mettere uno strato di gorgonzola, e aggiungere un altro strato di polenta, spianandolo bene (questa è la famosa Bomba allo Zola) la cassoeula si è leggermente attaccata al fondo della casseruola. Ed è giusto così, abbiamo spento e composto il piatto con polenta, un pezzo di ogni genere di carne della cassoeula e un po' di verze. Io e Lucky abbiamo bevuto del vino bianco Muller Thurgau mentre mio papà ha accompagnato con vino rosso tannico.
La cassoeula si mangia a mezzogiorno perchè poi ci vuole il pomeriggio e la sera per digerirla. Ed è così che deve essere, non è certo un piatto dietetico! P.S. Come si dice in Lombardia la bocca non è stracca* se non sa di vacca, per questo si prepara la Bomba allo Zola, ogni altro alimento non è previsto. Buon Appetito e soprattutto Buona Digestione!

stracca vuol dire stanca, significa che, comunque, per un lombardo, alla fine di un pasto bisogna mangiare un po' di formaggio...

P.P.S. Le foto testimoniano senza ombra di dubbio che l'ho mangiata anche la sera a casa (era la sera dopo...). Alla faccia dello stare nei binari. Sarà per questo che il Maestro non viene più a trovarmi nei miei sogni? (vedi l'altro blog). Ho come l'impressione che si rifiuti di convivere nello spazio onirico creato da una cena pesante. E forse ha ragione.

venerdì 17 ottobre 2008

Pollo al limone

Ieri sera il petto di pollo al limone si è rivelato veramente ottimo. Rimanendo immerso un giorno e una notte nel succo puro di limone era diventato bianco. Ho acceso il fuoco sotto la padella antiaderente e quando è stata ben calda ci ho messo i petti di pollo e il succo, ho coperto e sono andata a cambiarmi. Dopo qualche minuto (7/8) ho girato i pezzi e ho completato la cottura. La carne "precotta" dall'acidità del limone è rimasta morbidissima. Ho condito con un cucchiaino di olio extra vergine di oliva, distribuito anche sul gambo di broccolo spellato e tagliato a rondelle e sui germogli ai quali ho aggiunto anche un pochino di aceto. Un piatto veloce, sano e gustoso. Mangiando alle 22,00 doveva essere anche molto digeribile, e così è stato.

mercoledì 15 ottobre 2008

Piccoli progressi

Ieri sera ho mangiato i peperoni del mio balcone, arrostiti sulla piastra, come le ciliegie, uno tira l'altro. Ho affettato due pomodori cuore di bue e li ho cosparsi con un misto di erbe della Provenza, un pochino di sale e 2 cucchiaini di olio extra vergine di oliva. Sopra ci ho piazzato una burrata freschissima. Ah che bontà!

Stasera assaggi di formaggi della Val Serina accompagnati da due finocchi affettati sottilissimi e due funghi Plerotus Eryngii anch'essi tagliati sottili per il lungo. Ho condito con olio extra vergine di oliva e aceto balsamico. Mmmm, non proprio da dieta ma...

Purtroppo niente foto. Le pile ricaricabili non si ricaricano più. Domani ne comprerò nuove.

Per domani sera, giorno del tread mill più acquagym, ho già messo a marinare dei petti di pollo, a fette, in succo di limone. Così quando arriverò alle 22,00 circa, dovrò solo accendere il fuoco sotto la fidata piastra e piazzarci sopra il pollo. Mentre sfrigolerà, pulirò dei pomodori o altra verdura facile. Un giro (parco) di olio extra vergine di oliva a crudo su tutto e buon appetito!

P.S. in questi tre giorni di alimentazione mediamente sana e intensa attività fisica (tutti gli istruttori hanno fatto usare le cavigliere) ho comunque perso circa 1 kg. Acqua, grasso chi lo sa, so solo che sto ricominciando a sentirmi quasi bene.

lunedì 13 ottobre 2008

Vabbè...

Si dice che solo gli stupidi non cambiano mai idea. Io non è che mi sento particolarmente intelligente, ad una settimana di distanza, ad ammettere che i buoni propositi sono andati un po' a puttane. Ma tant'è. Sarà l'inizio dell'autunno, le giornate che si accorciano, sarà quest'arietta umida e freddina, nonostante il sole. Sarà che il carboidrato richiama altro carboidrato... Ma non demordo.

Stasera invece, gentilmente offerta dalla mia amica Mari, ho mangiato la Cassoeula con la polenta. Invece dei verzini ci ha messo dei salamini da cuocere. Ed è stato molto meglio, di solito i verzini sono molto più salati, invece questi avevano il giusto sapore di salume senza essere troppo pepati e salati. La Cassoeula non è un piatto dietetico, anche se si può "alleggerire" sbollentando le costine di maiale, e le cotenne, prima di metterli a cuocere con il soffritto e le verze. La Cassoeula di Mari era gustosa e delicata. L'ha abbinata ad una polenta gialla classica e io ho servito un vino bianco frizzantino. Anche se di solito ci si abbina un rosso per sciogliere i grassi, il vino bianco c'è stato bene. Come un ponte tra l'estate e l'autunno, in questo ottobre caldo e freddo.
Da domani dieta, anzi no: domani verdura fresca e croccante con una candida mozzarella, dopodomani un potage di verdure con i germogli che ho fatto in questi giorni e magari pollo, dopodopodomani legumi, e poi... e poi quello che mi suggerisce la fantasia, perché non è la dieta che fa dimagrire, ma mangiare bene, con cognizione, dando al corpo quello di cui ha bisogno al momento.

P.S. il corpo ha bisogno di Cassoeula? Certe volte si.

lunedì 6 ottobre 2008

L'ultima cena

Ok, ho prolungato di 1 giorno il Festino, oggi c'era una torta al cioccolato superbuona portata da una collega, e stasera ho concluso in relax con Shiraz dalla Sicilia e Lasagne, aspettando la cottura, come aperitivo, ho sbocconcellato pane fresco e gorgonzola.
La cena è finita. Il pane avanzato è finito in freezer. Domani comincia un nuovo periodo di cibo fresco e salutare, per ritrovare quella condizione di salute alla quale mi ero abituata e per avere energie e stare in splendida forma.
Si perché, nonostante io sia la prima ad ammettere la bontà di certi cibi, la consistenza di certi formaggi grassi, il salume così ricco di sapore, nello stesso tempo un abuso continuato nel tempo di questi alimenti mi provoca una sensazione di non benessere che solo dopo un anno di benessere mi rendo conto avevo prima. Sonnolenza e apaticità. Un continuo pensare al cibo. Gonfiore e mollezza. Basta. Per un po' questa rimarrà "L'Ultima Cena".

sabato 4 ottobre 2008

La Settimana della Fescia

Come chi mi segue su questo blog ben sa, non faccio in tempo ad acquisire un buon risultato (dieteticamente parlando) che la Psicopatica dentro di me entra in azione. Così, oggi, dichiaro finita la Settimana della Fescia e spero che anche lei lo capisca.

Per chi non mastica la lingua, Fescia è quel tipo di cibo che crea "l'Infesciadüra" termine lombardo che designa quella serie di problematiche intestinali appartenenti più al Regno del Blocco che al Regno della Mollezza.

Fescia non è necessariamente cibo spazzatura, ma lo diventa quando se ne mangia in grandi quantità oppure continuativamente nel tempo.

Fescia è tutto ciò attrae perché ammantato di valori altri, che non sono quelli puramente nutrizionali.

Pizza, patatine, salame, formaggi, kebab, cibo cinese, panini, Mac Donald's, salatini, pizzette... e poi dolci, merendine, Nutella, burro di arachidi, gelato, caramelle, cioccolato, cioccolatini, brioscine, biscotti...

Presi singolarmente ed inseriti in un pranzo nel quale rappresentano 1/5 o 1/3 (a seconda dell'alimento) di ciò che si mangia, accompagnati da verdura o frutta fresca, verdura cotta, legumi, cereali semplici, possono essere un buon compromesso tra salute e golosità. Mai più di una volta di seguito, mai più volte alla settimana.

Ma.... la mia Settimana della Fescia è iniziata sabato, in un alternanza al comando tra me e la Psicopatica (sempre io). A pranzo ceci e carote e zucchine al vapore, a cena La Grande Muraglia: Dim Sum misti (wanton fritti, involtino primavera e vietnamita, toast di gamberi, nuvole di drago, gamberi fritti) ravioli di carne e gamberetti alla piastra, spaghetti di soia verdure, carne e gamberi alla piastra, riso alla cantonese con gamberetti, maiale in salsa piccante, vitello al curry, pollo al limone, vitello bambù e funghi, funghi neri saltati. (Era una cena da asporto).

Domenica, in crisi di astinenza da carboidrati e sale, a pranzo "Pasta alla puttana Eva" cioè condita con tutto quello che si trova in frigorifero del genere pasticcio, a cena Pizza al Kebab d'asporto.

Per i pranzi in settimana ho ripreso il controllo, tranne mercoledì che ho ceduto con il toast.

Le cene invece.... ho fatto l'errore di fare la spesa lunedì sera. Quindi, tranne mercoledì sera che sono uscita per andare a mangiare in un ristorante giapponese dove ho preso Cirashi (una mega ciotola di riso pressato con sopra qualche filetto di pesce crudo) e polpo fritto, da lì fino a venerdì ho "dovuto" far fuori salame, pane, patatine, salatini e pizzette, un formaggio francese peccaminoso tenuto insieme con una lamina di corteccia se no straborda, (ero troppo immersa nel gusto per leggere il nome sull'etichetta, ma sicuramente garantiva "Minimo 70% di materia grassa" ah... i Francesi, che sagome!) e per finire cioccolato al latte con mandorle caramellizzate leggermente salate.
La Psicopatica doveva avere qualche squilibrio a livello di reni e di stomaco (come insegna la Medicina Tradizionale Cinese e il Metodo) perché ha gozzovigliato solo tra sale, cibi conservati e pesce (i reni) e carboidrati lievitati, birra e formaggio (lo stomaco).

Stamattina dunque ho concluso la Settimana della Fescia con un Sandwich di pane a cassetta spalmato di burro d'arachidi e marmellata di amarene. Molto American Style. Poi mi sono preparata una teiera di Lapsang Souchong, un tea che amo molto, dal gusto affumicato e pieno, come supporto sulla Via della Redenzione.

Lenticchie di Rodi all'Indianata
Sono le 14,oo e le lenticchie di Rodi con porro a filettini e carote a pezzetti stanno cuocendo nella pentola a pressione, le ho condite con due cucchiaini di olio extra vergine di oliva, garam masala e un avanzo di curry verde in pasta, due foglie di alloro e tre chiodi di garofano. Le Lenticchie di Rodi sono così piccole che non hanno bisogno di ammollo, una sciacquata e 15/20 minuti di pentola a pressione e sono pronte. Alla fine ho aggiunto un po' di brodo granulare Sohn e un cucchiaio di triplo concentrato di pomodoro, aggiunto 1/2 bicchiere d'acqua per scioglierli e dato una mescolata. Mmmm che profumino... e che sapore piccantino!

Ho bisogno di cibo nutriente, io e la Psicopatica, e le lenticchie soddisfano tutte e due (anche se lei continua a mandarmi immagini di cotechini e zamponi, mannaggia) stasera sashimi fatto in casa, e domani cuocerò i fagioli dell'occhio che ho messo a bagno. Devo preparare cibo sano e nutriente per le sera della settimana a venire, così quando arrivo dalla piscina è l'alternativa più veloce tra cui scegliere.

P.S. Nonostante tutto ciò, sono riuscita a mantenere il peso (79,8 stamattina) sotto gli 80 (venerdì ero a 78,4) segno che i 5 corsi di acquagym, più quello di acquacircuit, alla settimana, danno i frutti desiderati.

venerdì 26 settembre 2008

A cena con Banana Yoshimoto e Terence Hill

Stasera di ritorno dalla piscina, per prima cosa ho messo in pentola a pressione 4 patate intere, poi ho tirato fuori le mie bacchette preferite,









Sashimi di Tonno e Cetriolo
con un coltello molto affilato ho affettato del tonno freschissimo e dei cetrioli, e li ho disposti su un piatto, ho versato poca salsa di soya e aceto di riso in due ciotoline,
Fagioli con cipolle
poi ho condito dei fagioli cannellini lessati con 4 scalogni affettati, pepe nero macinato fresco, 2 cucchiaini di olio extra vergine d'oliva e un po' di aceto bianco,
quando le patate sono state pronte ho servito in tavola. Ognuno le sbuccia da sè. Buon appetito!

mercoledì 24 settembre 2008

Bento Mania!

Ho trovato questo sito veramente carino: Bento Mania! (http://bento.splinder.com/) così ho provato anche io a farmi un bento per domani a pranzo. Eccolo qui:

davanti c'è radicchio trevisano, misto di broccoli, cavolfiori e cavolini di bruxelles al vapore e lenticchie decorticate al curry (pranzo).

dietro 2 kiwi, il cetriolo del mio balcone, albicocche e ananas disidratati, 2 fette di pane di segale (colazione e merenda).

Il tutto viene richiuso con un coperchio contenente posate e un piccolo contenitore per i condimenti, io ci ho messo un cucchiaino di olio extra vergine di oliva con un po' di aceto balsamico.

Tradizionalmente in Giappone si impacchetta così:

e si mette in una borsina di stoffa.

martedì 23 settembre 2008

Fisicità

Sabato ho provato una ballistica di Lush. Non ho una vasca comoda, nonostante il nome, e quindi per immergermi ho dovuto fare qualche evoluzione. Siccome sono una precisina, avevo acceso incensi e messo olio essenziale di rosa nel brucia essenze. Alla luce danzante della candela ho ascoltato lo sciabordare dell'acqua nella vasca. Musica araba e maschera al viso. Mi sono ricreata un piccolo hammam in bagno. Nella vita di tutti i giorni la doccia è la soluzione più energetica e rapida. Ma ogni tanto la mollezza del bagno e il senso di profondo rilassamento che ti lascia dopo, è un lusso accessibile. Dopo il bagno mi sono spalmata di olio di avocado e mi sono appisolata. Sognando paesi più caldi, dove l'unico rumore è quello delle foglie di palma da cocco che si strofinano tra loro e il mare in lontananza. Fisicità per me è sentire che ho un corpo che si muove da solo. Mi spiego, quando faccio aquagym inizialmente la mia mente è ancora in lavorio multiplo, come al solito. Poi subentra una sorta di trance, la musica, l'esecuzione di movimenti non soliti, l'essere immersa nell'acqua... la mente smette di pensare e subentra il corpo. Come se avessi un secondo cervello nascosto chissà dove, che muove il corpo in maniera efficace e sapiente. E sono solo fisicità.

A poco a poco mi sono resa conto che questa sensazione è quella che vorrei sentire sempre. A poco a poco vorrei che la mente e il corpo fossero un tutt'uno e che a comandare fosse quest'ultimo. Per fargli prendere il soppravvento stò allenando il corpo tutti i giorni. Ogni giorno un'assaggio di potere. Vediamo cosa ne fa.

Così da settembre vado in piscina sei volte alla settimana. Non per allenarmi come una forsennata, ma per eseguire gli esercizi con cognizione corporea. "Non importa quanti ne fai ma come li fai" così diceva Joseph Pilates, e voglio fare mia questa filosofia.

P.S. sarà che ormai sono più le volte che faccio la doccia in piscina, ma quella di casa mi stà stretta. Sbatto i gomiti contro le pareti come le ali di un uccellino prigioniero in una scatola. Ho bisogno di spazio.

"Spazio spazio io voglio, tanto spazio

per dolcissimo muovermi ferita;

voglio spazio per cantare,

crescere errare e saltare il fosso

della divina sapienza.

Spazio datemi spazio

ch'io lanci un urlo inumano,

quell'urlo di silenzio negli anni

che ho toccato con mano"

(Alda Merini)

lunedì 22 settembre 2008

Programmazione, la mia amica fidata

Stasera come programmato cosce di pollo bollite con verdura bollita poco (mi piace quando è ancora bella soda). Una spalmatina di senape e un cucchiaino di olio extra vergine di oliva.

Con il brodo domani ci cuocerò i pizzoccheri. Torno tardi dalla piscina, e di solito con una fame assassina. La prima cosa che farò appena entrata in casa sarà accendere il fornello sotto la pentola e buttarci dentro la pasta. Così i 20 minuti di cottura non sembreranno un'eternità mentre sistemo e preparo la borsa per il giorno dopo. Dopo cena voglio rilassarmi. Me lo merito!

domenica 21 settembre 2008

Potage Parmentier...diet

Fa freddo stasera, ma non si possono ancora accendere i caloriferi, e allora mentre mi dedicavo all'altro blog ho messo le cosce di pollo a cuocere nella pentola a pressione.
Dopo circa 30 minuti di cottura (erano congelate) ho tolto un po' di brodo e l'ho trasferito in una casseruola. Nella pentola a pressione ho aggiunto sedano, carote, 2 patate e 1 cipolla, chiodi di garofano e un po' di brodo granulare iposodico. Ho dato ancora 7 minuti di cottura dal sibilo.
Nella casseruola invece ho messo 2 patate e 2 porri affettati e ho lasciato cuocere per circa 15 minuti (il tempo che la patata ci mette a diventare morbida). Ho spento e ho aggiunto 1 cucchiaino scarso di brodo granulare iposodico sohn, noce moscata e un filo di olio tartufato. Non è una Potage Parmentier da manuale (manca il latte, il burro, la passatura finale) ma è venuta gustosa e l'ho voluta lasciare così, rustica.

E il pollo? Domani, domani, con le verdure e un po' di senape.

sabato 20 settembre 2008

Cucinare in barca a vela - epilogo

Sabato 23 Agosto 2008 - Trapani - Erice - Roma

Ecco abbiamo lasciato la barca, nostra compagna di avventura negli ultimi 7 giorni. Siamo rimasti in 8. Per 6 di noi il volo di ritorno è previsto stasera, decidiamo di andare a visitare Erice, un borgo medioevale sopra Trapani. Ovovia!
E' l'ultimo giorno di vacanza. Non tornerò in Sicilia molto presto. Sono fortemente motivata ad assaggiare il marzapane come solo qui si trova. E ovviamente un altro cannolo siciliano. Dieta o non dieta? Non ho dubbi.
La Pasticceria è di quelle rinomate. Ho preso marzapane e brutti ma buoni (ottimi) per quanto riguarda il cannolo mi era piaciuto di più quello di Marettimo alla Scaletta. Facciamo così questo è il mio pranzo. Ma...
Non potevo non assaggiare il Pane Cunzato. Che bontà, altro che panino!

Pane Cunzato
Si prende un pezzo di pane siciliano, quello con i semi di sesamo sulla crosta, tanto per intenderci. Lo si scalda, si taglia per il lungo incidendo la mollica con dei tagli non troppo profondi. Lo di condisce con olio extra vergine di oliva, sale, pepe e origano. Fare uno strato di fettine di pomodoro, e uno strato di fette di formaggio primosale, distribuire spezzandoli dei filetti di acciuga sott'olio e ancora un po' di origano. Mettere la calotta di pane e schiacciare per far assorbire il condimento.
E' quasi sera, abbiamo visto il Castello, i Vicoli, abbiamo rischiato di arrivare a Trapani senza l'ovovia (scivolando direttamente sulla pavimentazione delle strade resa liscia dal passaggio di tanti turisti). Ho comprato nel negozio di Casa Altieri l'anello che ho sempre desiderato. (Era li che mi guardava in vetrina, mi ha chiamato lui, era l'unico ed era della mia misura). Prendiamo l'ovovia, il mare di Trapani è una stagnola d'argento. Dall'alto si vedono spiagge che potrebbero essere della california, l'aereo ci aspetta.
A Fiumicino rimaniamo in 4. Non ci sono voli per arrivare a casa. Prendiamo una macchina a noleggio per il viaggio di ritorno. Non prima però di vedere un po' di Roma di notte. E' quasi mezzanotte, c'è gente ancora in giro per le strade. Vedo il cupolone da lontano che fa da sfondo al Tevere illuminato. E' il quartiere di Trastevere. Ci viene un certo languorino e decidiamo di mangiare qualcosa. La scelta cade su un locale facilmente accessibile, senza addentrarci nel traffico che ancora alimenta le strade a quest'ora, ci fermiamo da Reginè - cucina tipica napoletana. Il maitre ci consiglia il piatto del giorno: paccheri con pescato del giorno. E' gentile e affabile, ci fa portare una focaccia al volo mentre aspettiamo. I paccheri arrivano, ci pulisce il pesce con mani abili e ci serve porzioni abbondanti. Ottimo. I paccheri sono al dente, il condimento del pesce è delicato, il pesce è davvero fresco e gustoso. Che bello! Verso le due di notte partiamo veramente. Direzione Milano. E' finita.
Reginè - Pizzeria Cucina Napoletana Tipica - Viale di Trastevere, 77 - Roma

venerdì 19 settembre 2008

Cucinare in barca a vela - VII giorno


Venerdì 22 Agosto 2008 - Patate, Uova sode e Melone a Cala Rotonda - Favignana

Mi sono svegliata presto con l'intenzione di fare un'altro bagno prima di partire. Invece nel silenzio del mattino abbiamo pulito la barca, un mestiere zen se lo fai con la giusta prospettiva.
Partiti per Cala Rotonda (Favignana) che dicono è bellissima. E infatti lo è.
La mia preferita.

Appena arrivati mi tuffo subito in acqua, ci sono due catamarani ormeggiati, osservo sott'acqua come sono fatti. Pesci argentei nuotano restando vicino al fondo. Vanno a mangiare dove c'è un cespuglio di alghe rosse. L'acqua è azzurra e trasparente, il fondo bianco e sabbioso. Ad un certo punto arrivano dei pesci con un occhio bianco e nero dipinto vicino alla coda. Nuotano a circa un metro dal pelo dell'acqua. Mi metto in posizione raccolta, ferma e cominciano ad avvicinarsi curiosi. Sono Occhiate. Con le mani remigo un po' e loro mi seguono. Lentamente allungo il corpo per non spaventarle e non si spostano. Inizio a nuotare in piccoli cerchi e loro dietro. Faccio degli otto nell'acqua ogni tanto controllo. Il gioco piace anche a loro. Questo è l'ultimo giorno che posso nuotare in mare. Per molto non potrò più farlo. Mi beo di ogni attimo di contatto con queste creature che sento affini. Sono venute a darmi un'occhiata. E io faccio capriole nell'acqua.

A mezzogiorno, o comunque quando qualcuno ha fame e si attiva, mangiamo patate bollite con uova sode e quello che c'è. Stiamo facendo fuori le scorte. Ho perso la cognizione del tempo, non so più che ora è, che giorno è. Assaggio fette di melone bianco e dolcissimo che si mischia con il sapore del sale che ho sulla pelle. Le Occhiate mi stanno aspettando per l'ultimo bagno. Alla fine della giornata ci dirigiamo verso Trapani, il tramonto ci accoglie all'entrata nel porto. Stasera cena fuori perchè domani dobbiamo lasciare la barca.

giovedì 18 settembre 2008

Cucinare in barca a vela - VI giorno

Giovedi 21 Agosto 2008 - Pasta alla Bisanzio e Cous cous - Levanzo

Abbiamo lasciato Favignana stamattina presto, direzione Levanzo. Veleggiando. Siamo arrivati e nella rada era ormeggiato un veliero di legno. Bellissimo. Molti di noi sono andati a vedere la Torre Saracina. Sulla barca siamo rimasti in tre. Una regola non scritta dice che quando in rada non si può lasciare la barca senza nessuno a bordo. L'acqua è meravigliosa. Praticamente sono stata quasi tutta mattina a guardare i pesci che vengono a vedere il nostro frigorifero subacqueo. Non abbiamo trovato il ghiaccio a Favignana e quindi per tenere in fresco il vino e l'acqua, abbiamo messo tutte le bottiglie in sacchetti multipli di plastica, legati ad una corda e appesi sotto la barca fino a toccare quasi il fondo. All'inizio galleggiavano ma poi Rocco ha praticato dei buchi per far uscire l'aria ed è andato tutto giù. Osservo i pesci che vengono a guardare. Forse penseranno che hanno aperto una filiale della Conad apposta per loro.
Nuotando a pelo dell'acqua sono arrivata a quasi un metro 1/2 da un gabbiano che sta galleggiando. Da sotto vedo le zampette palmate che tengono la direzione. Un rumore improvviso e lo vedo correre nell'elemento fluido come fosse sul terreno, le ali sbattendo imprimono nell'acqua onde gassose. Ha preso il volo.

Verso mezzogiorno (o forse erano le 3 ma a chi importa?) Rocco si attiva per preparare una pasta così da mangiare tutti assieme quando torneranno gli altri. "Posso aiutarti?" chiedo "Si, innanzitutto aglio a spicchi, tanto aglio..."

Pasta alla Bisanzio
Cosi ho sbucciato circa una decina di spicchi di aglio schiacciandoli leggermente per facilitare lo spellamento e li ho gettati in una grossa zuppiera. Intanto Rocco ha messo a bollire l'acqua e ha praticato un taglio a croce sui culi di una decina di pomodori maturi. Quando l'acqua arriva a bollore ha scottato brevemente i pomodori immergendoli qualche secondo nell'acqua bollente e radunandoli poi in uno scolapasta. Finito lo scottamento ha cominciato a togliere la pelle, diventa così chiara la funzione del taglio a croce. "Togli la parte bianca dove era attaccato il picciolo e tutto il liquido interno, deve rimanere solo lo scudo" eseguo e taglio a filetti la carne soda dei pomodori che va a finire insieme agli spicchi di aglio. Poi ha aggiunto peperoncino tritato in dose abbondante, sale e pepe nero, olio extra vergine di oliva con mano generosa, ha mescolato tutto. "Ci vorrebbe anche del basilico fresco..." dice mentre mi porge un cucchiaio per l'assaggio. L'unione dei sapori è bilanciatissima. Si trattavano bene 'sti Bizantini... Ora non resta che aspettare il ritorno degli altri per buttare la pasta, arrivano alla spicciolata chi a nuoto chi con il tender. Io faccio in tempo a fare un altro bagno e dalla barca mi porgono bocconcini di pizza. "E chi l'ammazza più questa..." un giro veloce intorno allo scafo e procedo a tirare su il nostro frigorifero naturale. Quando riemergo nell'aria si è sparso un profumo di aglio sublime. E' pronto! E' buonissima!

Levanzo è un paesino di pochissime case. Ci siamo andati di sera con il tender, approdando sulla spiaggia. Li abbiamo preso il nostro solito aperitivo prolungato, ormai è una abitudine. Il ritorno alla barca è nel buio più completo. Il mare è nero e le barche sono ombre che si muovono all'unisono lentamente. Arriviamo alla nostra tra risate convulse. Norma è un continuo di battute, ancora due minuti sul gommone instabile con lei e me la sarei fatta addosso.

A cena il cous cous è stato portato in tavola condito semplicemente con olio e ognuno si è composto il piatto con quello che voleva. Formaggio a cubetti, fagioli, mais, acciughe, olive, pomodorini, tonno, carne in scatola etc. A parte Claudio ha preparato delle melanzane a cubetti, rosolate e stufate un pochino. Veramente ottime.

mercoledì 17 settembre 2008

Cucinare in barca a vela - V giorno

Mercoledi 20 Agosto 2008 - Pasta con la bottarga e bresaola di tonno - Favignana Porto

Cala Rossa: a nuoto ho raggiunto la riva e seguendo gli scogli ho visto saraghi e occhiate, tornando verso la barca, sul fondo sabbioso sogliole si nascondo in fretta e si mimetizzano.

Nel pomeriggio abbiamo veleggiato un po' e ci stiamo dirigendo al porto di Favignana, dobbiamo fare rifornimento di acqua e la spesa. Favignana brulica di turisti, nelle viuzze ci sono negozzi che propongono i prodotti del mare per la quale è famosa. Abbiamo assaggiato delle cose strepitose (Bottarga e bresaola di tonno, pesce spada affumicato, salame di tonno) e abbiamo fatto acquisti prelibati per la cena di stasera. Dopo le docce e l'aperitivo in barca ecco che arriva uno spaghetto con la bottarga di tonno da paura.

Spaghetti alla Bottarga di Tonno

Semplice, semplice, aglio olio e peperoncino, lamelle di bottarga saltate all'ultimo momento in padella con gli spaghetti e qualche foglia di prezzemolo tritato grossolanamente. A seguire un assaggio di bresaola di tonno. Costosissima ma merita.
Si è aggiunta una nuova ragazza alla ciurma, ora siamo in 11.

Dopo cena giro in paese, gelato, acquisti e relax. Con Ale siamo andate a fare un giro ulteriore più tardi. Le viette quasi addormentate, le bancarelle che stanno smontando, Danilo un ragazzo catalano che mi ha spiegato come si programmano i cristalli. Chi dice che Favignana è TROPPO turistica, forse va a dormire troppo presto...

Nella luce della luna, sentivamo il rumore dei nostri passi e le riflessioni di natura filosofica femminile hanno spiegato le ali.