domenica 14 giugno 2009

Shopping!

Ieri è stata una giornata ESALTANTE!
Tutto è iniziato durante il ponte del Primo Maggio, arrivata in Liguria, per partecipare ad un matrimonio, con mio fratello e la sua deliziosa moglie Laura abbiamo girato per negozi e con Laura ci siamo scoperte appassionate di scarpe, borse, vestiti e accessori.
Niente di nuovo, trattandosi di donne, ma in comune abbiamo anche la concezione dell'abbigliamento come strumento di espressione di se stessi. Quindi non un supino adeguamento ai diktat del momento, ma un cogliere l'ispirazione o bocciare del tutto e scegliere di andare controtendenza quando questa non risponde al proprio gusto.
Niente di nuovo anche qui, ogni donna prende ciò che le piace dalla proposta del mercato. Comprando un paio di scarpe con il tacco a stiletto per il mio armadio ormai sprovvisto di "scarpe da donna" è nata la promessa di guidarmi in una gita presso i negozi dove lei trova i capi che indossa. Laura è sempre perfettamente accessoriata, ha uno stile molto personale, femminile, casual elegante con un gusto per i dettagli ricercati.
Per me è leggermente diverso, ho sempre avuto un gusto eclettico, mi piace lo stile rigoroso e netto, quasi maschile, ma anche la ridondanza hippie. Tutte e due soddisfano un lato di me. Mi sono sempre piaciuti i cappelli, gli accessori da sera usati anche di giorno, le sovrapposizioni di tessuti e colori e stampe, le scarpe aggressive, tacco alto punte a punta, e il mio sogno sono scarpe con interno e suola in colori contrastanti a quelli della tomaia, le scarpe bicolori, le francesine da uomo, i dettagli stravaganti... quando avevo il fisico e l'adolescenza per osare ero troppo timida e suscettibile per ogni piccolo commento, poi per anni l'essere sepolta in 30 kili di grasso non aiutava a trovare i panni giusti. Anche l'offerta sul mercato era comunque piatta e standardizzata.
Come chi segue l'altro mio blog può sapere, spesso ho sognato di andare in centri commerciali dove compravo vestiti, scarpe e borse particolari e bizzarre... Ecco, ieri con Laura per me è stato come fare shopping onirico.
L'appuntamento sotto casa mia era per le 9,00. Arrivate in loco, un centro commerciale enorme, con negozi di marca ma anche negozi da scoprire, ci siamo concesse un cappuccino con croissant e munite delle necessarie energie abbiamo cominciato il giro per i negozi più interessanti. Ignorando bellamente quelli "firmati" e dalle vetrine un po' tutte simili e onestamente banali, ci siamo fiondate nel rutilante mondo di Accessorize, Bershka, Stradivarius, Oysho, Jolidon etc.
Con determinazione e metodo abbiamo vagliato, scelto, provato, accantonato, scartato, deciso e acquistato in un fantastico tempo record di 10 ore. Interrotte solo alle 13,00 per un frozen yogurt con frutta fresca e acqua per reidratarci, e alle 15,00 per uno pranzo da Mac Donald's, ci siamo lavate i denti, riassettate, ritoccate il trucco come in una scena di The Terminal, pronte per il secondo round: Scarpe. Mentre entravo nel terzo negozio ricordo di aver pensato "No problem, ho appena rimpinguato il mio reparto scarpe, qui posso girare in rilassatezza..." quando ho visto gli stivali che cerco da due anni, in camoscio con le frange non ordinate che cadono dal bordo ma scompigliate e selvagge. Occhei, questi e poi basta! Ma mancava ancora una microspesa... Entriamo nel supermercato con le borse termosaldate in buste di plastica trasparente e posizionate nei cestini trolley, ognuna ha il suo. Io sono rimasta un po' indietro, dovevo buttare un pezzo di carta nel cestino, Laura è partita con al guinzaglio il suo trolley e procede sicura e diretta verso il reparto profumeria, la raggiungo a metà strada e le aizzo contro il mio trolley abbaiando come uno Yorkshire in piena sindrome di onnipotenza, lei si gira di scatto e trattiene con forza il suo trolley che abbaia come un Pincers con la sindrome da bodyguard. La gente ci osserva esterrefatta, non hanno visto che siamo arrivate insieme. Rabboniti i rispettivi trolley ognuna ha ripreso la sua direzione per incontrarci più in là e scoppiare a ridere. Laura è come me, si presenta come una persona efficace e fidata ma è matta come una cavalla. Spesa fatta.
Alle 19,00 usciamo alla luce del sole. Di nuovo consapevoli del nostro corpo "Acc, non mi si piegano più le caviglie e le ginocchia" come due atlete dopo una maratona, svanita la trance agonistica. "Grazie, è stato bellissimo, uno shopping da sogno!" le mie ultime parole a Laura.
"Cavoli, non ho le chiavi del cancello di casa" esclamo con tutte le borse in mano. (Una si è rotta e l'altra è una versione precedente all'ultima serratura) "Ups, non dirmi che ci tocca scavalcare...!"
"Noo, suono alla vicina, vai pure tranquilla" la saluto con la manina, mentre con l'altra è già il terzo citofono che schiaccio e non risponde nessuno. Meno male che faccio l'acquagym.
Ho fatto cadere al di là tutte le borse e ho scavalcato.
"Ohh finalmente a casa..." A differenza delle altre volte, dove l'acquisto avveniva per noia o insoddisfazione e il sacchetto finiva appoggiato lì, reietto, ho spacchettato, tagliato cartellini ed etichette, ho messo tutti i miei acquisti in nuance di colore e stile sul tavolo della cucina, soddisfatta di essere riuscita a riunire il fisico, lo spirito dell'adolescenza e del sogno e la maturità per indossare con sicurezza ciò che mi piace e cerca di rappresentare all'esterno quello che sento dentro. E li ho fotografati.
Desiderosa di sfoggiare gli ultimi acquisti ecco che mi chiama Alessandra, "che ne dici di uscire a cena stasera?" "Ci mettiamo tutte strafighe con i tacchi?" "Si." "Si!"
Occhei, ce la posso fare: doccia calda e poi fredda per sferzare il fisico, ritocco epilatorio alle gambe, crema profumata "mmmm... bella liscia" e via con i nuovi panni, completino con le ruches verde persiano, scarpe a punta tacco alto blu pavone, pantaloni in raso grigio nebbia, miniabito in jeans lucido blu pavone, pochette in paillettes Union Jack e pashmina grigia acciaio se si alza l'arietta. Arrivo a casa di Alessandra alle 21,30. Lei è bionda, capelli selvaggi e occhi azzurri ferini, in una sequenza verde salvia, beige corda, verde salvia, statuaria, scarpe a punta, tacco alto. Siamo belle, o come si dice in inglese "astounding" quando entriamo nella rarefatta e accomodante atmosfera biancomorbido di "puro e semplice" delizioso locale appena aperto in Via Casati a Milano, studiando il menù abbiamo gustato piccoli apetizers con il Campari Soda, Claudio, l'affascinante chef, ci consiglia il Prosciutto di Cinta Senese "è un prodotto che non c'è sempre e quando c'è vale veramente la scelta..." ce lo porta con crostini caldi e un burro che sembra fatto con latte appena munto, prendiamo anche pinzimonio di verdure crude e bagna cauda, spaghetti ai gamberi rossi e morbidissimi gnocchi di patate conditi con un pesto fresco e profumatissimo e fagiolini verdi, ahh che bello. Il tutto accompagnato da Vermentino di Gallura, consigliatoci da Marcella la sommelier, che sembra una Alice nel paese delle Meraviglie. Chiacchieriamo e gustiamo, senza accorgerci del tempo che passa. Arriva Marcella proprietaria del locale e pasticcera sopraffina, "Vi ho portato un dolce che dovete assaggiare". E' una cupola compatta di cioccolato denso come burro e morbido come velluto, arabeschi di mou e frammenti di croccante amaro. "Che dolce è?" "Non ha un nome..."
Io lo so come si chiama, Libidine edibile.
Cenare con Alessandra è una esperienza multisensoriale, gusto e olfatto per i cibi e i vini, vista e udito e tatto per il flusso di coscienza ininterrotto che si instaura tra noi. Alle 3,30 sotto casa sua ci siamo rese conto che stavamo "chiacchierando" da sei ore.
Niente di nuovo per due donne.
Che giornata!

P.S. Nonostante il pranzo poco canonico per una a dieta, e la cena sublime ma non certo dietetica, stamattina mi sono pesata e la differenza da ieri è solo di 200 gr. Segno che avendo soddisfatto e gratificato con i giusti stimoli la mente e il corpo, il cibo è stato considerato solo nutrimento, il corpo ha preso ciò che gli serviva e ha eliminato quello che era in più. Perché non c'era nessun altro tipo di vuoto da colmare.
Ahh i fantastici benefici dello "shopping" e delle chiacchiere tra amiche...

2 commenti:

giardigno65 ha detto...

cosa si può desiderare ancora ?

mk ha detto...

Nulla. Ciao, che bello che ogni tanto passi di qua e lasci le tue frasi sibilline... a presto! mk.