domenica 28 giugno 2009

Come nascono le affinità?

Venerdì sono stata a cena ospite della mia amica Elena. Li ho conosciuto altri tre suoi amici: Silvia, Max e Mirko. La cena è stata superlativa, Elena forse non saprà fare molte ricette, come dice, ma quelle che fa sono davvero strepitose. Abbiamo iniziato con cozze giganti della Nuova Zelanda gratinate. Davvero enormi, dal guscio verde e madreperlaceo, le cozze avevano il colore del salmone, e sapevano di mare, fin dentro nella carne. A seguire spaghetti allo scoglio. Profumati e peccaminosi gli spaghetti erano un tutt'uno con il sugo, rosa, vellutato e saporoso di pesce.
Tutto qui. Ma che meraviglia!
Elena è la mia "Maestra di Capri" e quando parla arrotola la erre in una maniera tutta particolare, una maniera che rende morbido quello che dice. Ha lo sguardo languido e quando ti ascolta inclina la testa da un lato, come un animale selvatico improvvisamente affascinato da qualcosa di irresistibile.

Silvia ha la bellezza spigolosa delle attrici di Hollywood degli anni '30. Non ho visto subito la somiglianza, poi quando fumando ha fatto quella cosa strana, quell'aspirare il fumo, lasciarlo andare e riprenderlo come se da quel globo azzurrino dipendesse tutta la sua vita il parallelo è stato lampante. E' una cosa che avevo visto fare nei film con protagoniste attrici come Joan Crawford, Greta Garbo o Marlene Dietrich, un modo di fumare sensuale da Femme Fatale, da Dark Lady. Oggi che il fumo viene demonizzato, vedere quel globo aereo, reso quasi palpabile, cercare di sfuggire senza possibilità di riuscita, era ipnotizzante ed erotico.Mirko, che si pone verso il mondo in modalità di scoperta e possibilità ha una personalità calda e affabile, a tratti attento alle esigenze femminili come un uomo d'altri tempi e a tratti sornione come un gatto.

E Max, all'inizio un po' restio ed osservatore. Una passione e una competenza per la politica che affascina anche me che di politica non so quasi più niente, ha quell'umorismo secco, mordi e fuggi, che ogni tanto mi lascia interdetta, di quello che non sai mai se sta scherzando o dicendo la verità.
Mi ha lasciato dicendo che voleva una registrazione della mia voce per addormentarsi. Cosa dovevo registrare? "Vai pure a ruota libera" mi ha detto. Mah?

Come nascono le affinità? Osservando con stupore e aprendosi senza blocchi. Solo così, solo mettendo a nudo una parte di se, si può scoprire che a legarci ci sono fili più sottili. Una certa visione della vita, l'essere più o meno nello stesso punto del percorso di una ricerca interiore, la passione per le stesse cose. O il crescere nuove piante.

venerdì 19 giugno 2009

Per pescare un pesce trascendentale

Entrare nell'acqua bassa e trasparente, liberando la mente da ogni pensiero predatorio. Immergere le mani aperte con i palmi all'insù e aspettare. Il pesce arriverà a guardare le mani posizionandosi proprio sopra di esse. Prendete tempo e stabilite un contatto scevro da ogni pensiero razionale, niente forzature, essere/pensare come un anemone di mare. Mantenendo la respirazione lenta e profonda visualizzare l'immobilità delle mani e del pesce sopra di esse. Con movimento fulmineo, invece, alzare la mani verso l'alto a palmi aperti, incontrando il pesce descrivere un arco con le mani in direzione della spiaggia, il pesce in questo modo viene lanciato fuori dall'acqua, con la sola spinta dell'acqua e delle mani aperte. Ringraziare il pesce prima di cucinarlo.

domenica 14 giugno 2009

Shopping!

Ieri è stata una giornata ESALTANTE!
Tutto è iniziato durante il ponte del Primo Maggio, arrivata in Liguria, per partecipare ad un matrimonio, con mio fratello e la sua deliziosa moglie Laura abbiamo girato per negozi e con Laura ci siamo scoperte appassionate di scarpe, borse, vestiti e accessori.
Niente di nuovo, trattandosi di donne, ma in comune abbiamo anche la concezione dell'abbigliamento come strumento di espressione di se stessi. Quindi non un supino adeguamento ai diktat del momento, ma un cogliere l'ispirazione o bocciare del tutto e scegliere di andare controtendenza quando questa non risponde al proprio gusto.
Niente di nuovo anche qui, ogni donna prende ciò che le piace dalla proposta del mercato. Comprando un paio di scarpe con il tacco a stiletto per il mio armadio ormai sprovvisto di "scarpe da donna" è nata la promessa di guidarmi in una gita presso i negozi dove lei trova i capi che indossa. Laura è sempre perfettamente accessoriata, ha uno stile molto personale, femminile, casual elegante con un gusto per i dettagli ricercati.
Per me è leggermente diverso, ho sempre avuto un gusto eclettico, mi piace lo stile rigoroso e netto, quasi maschile, ma anche la ridondanza hippie. Tutte e due soddisfano un lato di me. Mi sono sempre piaciuti i cappelli, gli accessori da sera usati anche di giorno, le sovrapposizioni di tessuti e colori e stampe, le scarpe aggressive, tacco alto punte a punta, e il mio sogno sono scarpe con interno e suola in colori contrastanti a quelli della tomaia, le scarpe bicolori, le francesine da uomo, i dettagli stravaganti... quando avevo il fisico e l'adolescenza per osare ero troppo timida e suscettibile per ogni piccolo commento, poi per anni l'essere sepolta in 30 kili di grasso non aiutava a trovare i panni giusti. Anche l'offerta sul mercato era comunque piatta e standardizzata.
Come chi segue l'altro mio blog può sapere, spesso ho sognato di andare in centri commerciali dove compravo vestiti, scarpe e borse particolari e bizzarre... Ecco, ieri con Laura per me è stato come fare shopping onirico.
L'appuntamento sotto casa mia era per le 9,00. Arrivate in loco, un centro commerciale enorme, con negozi di marca ma anche negozi da scoprire, ci siamo concesse un cappuccino con croissant e munite delle necessarie energie abbiamo cominciato il giro per i negozi più interessanti. Ignorando bellamente quelli "firmati" e dalle vetrine un po' tutte simili e onestamente banali, ci siamo fiondate nel rutilante mondo di Accessorize, Bershka, Stradivarius, Oysho, Jolidon etc.
Con determinazione e metodo abbiamo vagliato, scelto, provato, accantonato, scartato, deciso e acquistato in un fantastico tempo record di 10 ore. Interrotte solo alle 13,00 per un frozen yogurt con frutta fresca e acqua per reidratarci, e alle 15,00 per uno pranzo da Mac Donald's, ci siamo lavate i denti, riassettate, ritoccate il trucco come in una scena di The Terminal, pronte per il secondo round: Scarpe. Mentre entravo nel terzo negozio ricordo di aver pensato "No problem, ho appena rimpinguato il mio reparto scarpe, qui posso girare in rilassatezza..." quando ho visto gli stivali che cerco da due anni, in camoscio con le frange non ordinate che cadono dal bordo ma scompigliate e selvagge. Occhei, questi e poi basta! Ma mancava ancora una microspesa... Entriamo nel supermercato con le borse termosaldate in buste di plastica trasparente e posizionate nei cestini trolley, ognuna ha il suo. Io sono rimasta un po' indietro, dovevo buttare un pezzo di carta nel cestino, Laura è partita con al guinzaglio il suo trolley e procede sicura e diretta verso il reparto profumeria, la raggiungo a metà strada e le aizzo contro il mio trolley abbaiando come uno Yorkshire in piena sindrome di onnipotenza, lei si gira di scatto e trattiene con forza il suo trolley che abbaia come un Pincers con la sindrome da bodyguard. La gente ci osserva esterrefatta, non hanno visto che siamo arrivate insieme. Rabboniti i rispettivi trolley ognuna ha ripreso la sua direzione per incontrarci più in là e scoppiare a ridere. Laura è come me, si presenta come una persona efficace e fidata ma è matta come una cavalla. Spesa fatta.
Alle 19,00 usciamo alla luce del sole. Di nuovo consapevoli del nostro corpo "Acc, non mi si piegano più le caviglie e le ginocchia" come due atlete dopo una maratona, svanita la trance agonistica. "Grazie, è stato bellissimo, uno shopping da sogno!" le mie ultime parole a Laura.
"Cavoli, non ho le chiavi del cancello di casa" esclamo con tutte le borse in mano. (Una si è rotta e l'altra è una versione precedente all'ultima serratura) "Ups, non dirmi che ci tocca scavalcare...!"
"Noo, suono alla vicina, vai pure tranquilla" la saluto con la manina, mentre con l'altra è già il terzo citofono che schiaccio e non risponde nessuno. Meno male che faccio l'acquagym.
Ho fatto cadere al di là tutte le borse e ho scavalcato.
"Ohh finalmente a casa..." A differenza delle altre volte, dove l'acquisto avveniva per noia o insoddisfazione e il sacchetto finiva appoggiato lì, reietto, ho spacchettato, tagliato cartellini ed etichette, ho messo tutti i miei acquisti in nuance di colore e stile sul tavolo della cucina, soddisfatta di essere riuscita a riunire il fisico, lo spirito dell'adolescenza e del sogno e la maturità per indossare con sicurezza ciò che mi piace e cerca di rappresentare all'esterno quello che sento dentro. E li ho fotografati.
Desiderosa di sfoggiare gli ultimi acquisti ecco che mi chiama Alessandra, "che ne dici di uscire a cena stasera?" "Ci mettiamo tutte strafighe con i tacchi?" "Si." "Si!"
Occhei, ce la posso fare: doccia calda e poi fredda per sferzare il fisico, ritocco epilatorio alle gambe, crema profumata "mmmm... bella liscia" e via con i nuovi panni, completino con le ruches verde persiano, scarpe a punta tacco alto blu pavone, pantaloni in raso grigio nebbia, miniabito in jeans lucido blu pavone, pochette in paillettes Union Jack e pashmina grigia acciaio se si alza l'arietta. Arrivo a casa di Alessandra alle 21,30. Lei è bionda, capelli selvaggi e occhi azzurri ferini, in una sequenza verde salvia, beige corda, verde salvia, statuaria, scarpe a punta, tacco alto. Siamo belle, o come si dice in inglese "astounding" quando entriamo nella rarefatta e accomodante atmosfera biancomorbido di "puro e semplice" delizioso locale appena aperto in Via Casati a Milano, studiando il menù abbiamo gustato piccoli apetizers con il Campari Soda, Claudio, l'affascinante chef, ci consiglia il Prosciutto di Cinta Senese "è un prodotto che non c'è sempre e quando c'è vale veramente la scelta..." ce lo porta con crostini caldi e un burro che sembra fatto con latte appena munto, prendiamo anche pinzimonio di verdure crude e bagna cauda, spaghetti ai gamberi rossi e morbidissimi gnocchi di patate conditi con un pesto fresco e profumatissimo e fagiolini verdi, ahh che bello. Il tutto accompagnato da Vermentino di Gallura, consigliatoci da Marcella la sommelier, che sembra una Alice nel paese delle Meraviglie. Chiacchieriamo e gustiamo, senza accorgerci del tempo che passa. Arriva Marcella proprietaria del locale e pasticcera sopraffina, "Vi ho portato un dolce che dovete assaggiare". E' una cupola compatta di cioccolato denso come burro e morbido come velluto, arabeschi di mou e frammenti di croccante amaro. "Che dolce è?" "Non ha un nome..."
Io lo so come si chiama, Libidine edibile.
Cenare con Alessandra è una esperienza multisensoriale, gusto e olfatto per i cibi e i vini, vista e udito e tatto per il flusso di coscienza ininterrotto che si instaura tra noi. Alle 3,30 sotto casa sua ci siamo rese conto che stavamo "chiacchierando" da sei ore.
Niente di nuovo per due donne.
Che giornata!

P.S. Nonostante il pranzo poco canonico per una a dieta, e la cena sublime ma non certo dietetica, stamattina mi sono pesata e la differenza da ieri è solo di 200 gr. Segno che avendo soddisfatto e gratificato con i giusti stimoli la mente e il corpo, il cibo è stato considerato solo nutrimento, il corpo ha preso ciò che gli serviva e ha eliminato quello che era in più. Perché non c'era nessun altro tipo di vuoto da colmare.
Ahh i fantastici benefici dello "shopping" e delle chiacchiere tra amiche...

martedì 9 giugno 2009

Ossessive Acqua Kombat

Stasera, tornata dalle mie due lezioni consecutive di acquagym, ho accorpato alcuni elementi permessi dalla dieta e ho così creato una specie di insalata di riso.
Insalata di riso diet proof
A del riso integrale che ho cotto sabato nella rice cooker al quale avevo aggiunto, quando era ancora caldo, dei piselli direttamente dal freezer, ho aggiunto un pomodoro cuore di bue tagliato a dadini, il tonno sott'olio extra vergine di oliva, un pezzetto di quartirolo tagliato a cubetti, qualche oliva nera e un cucchiaino di mayonese stemperata in una buona dose di aceto balsamico, ho amalgamato bene e servito a temperatura ambiente. Yummi!

P.S. l'Ossessive Acqua Kombat del titolo è come ho battezzato io la lezione di stasera di acquagym, il Maestro era veramente carico, ci ha stroncato con una lezione (per me due) di Acqua Kombat (una specie di Kickboxing in acqua) a ritmo di Beastie Boys e nella seconda lezione di una ossessiva bellissima Tribal, dirò solo una parola: Esaltante!

lunedì 1 giugno 2009

Si, ancora Polipo... che ci volete fare, mi piace!

Oggi nei miei giri mi sono fermata dal macellaio marocchino, cercavo il pezzo sotto della Tajine, che si è rotto, e dei cimbali. Purtroppo non aveva una Tajine della misura uguale alla mia e quando ho chiesto i cimbali mi ha sorriso scuotendo la testa, avrà pensato che sono un po' suonata... Già che ero li ho comprato una selezione di spezie che mi mancavano e quattro tipi di olive, così stasera le ho messe in tavola insieme a della Harissa in pasta, all'insalata e al polipo che ho preparato in maniera un po' diversa dal solito.

Polpo dell'orto
Ho lavato e pulito un polpo di circa 1 kg, l'ho messo in pentola a pressione con un po' d'acqua e aceto bianco. Ho calcolato 15 minuti di cottura dal momento che ha iniziato a sibilare. Una volta cotto l'ho scolato e sciacquato con acqua fredda, l'ho tagliato a tocchetti e l'ho condito con olio extra vergine di oliva aromatizzato all'aglio, aglio e prezzemolo tritati, un bel pomodoro molto maturo tagliato a pezzettini e delle carote a julienne. Uno spruzzo di aceto balsamico e l'ho messo a tavola.
Nell'insalatina ho tagliato un peperone rosso a listarelle, delle carote a julienne e a parte ho servito mezza cipolla bianca tritata e messa a macerare con aceto bianco.
Per concludere qualche fragola e qualche ciliegia, i frutti esotici di chi vive nei paesi esotici...
Ah già, perchè cercavo dei cimbali da un macellaio marocchino? Ho pensato che tra le varie cose che ci sono nel negozio magari aveva anche quelli... Sabato ho ballato per quattro ore con musiche mediorientali e mi è venuta voglia di provare ad accompagnarmi con i cimbali mentre ballo un po' di Raqs Sharqi...