venerdì 29 ottobre 2010

Exotic Fruits



Ho ritrovato queste foto che avevo fatto a dei frutti esotici, regalo di un amico qualche tempo fa.
In questi giorni sono un po' in crisi, ho mangiato compulsivamente e riacquistato 5 kili, invece di perderli come da programma. Così ora sono a quota 75 e con la fame chimica...
Questa cosa della fame me la devo studiare meglio, entro in un loop di dolce salato, dolce salato, dolce salato da cui riesco ad uscire solo dopo aver "placato" un vuoto che deve avere altre ragioni.
Così ho deciso di capire. Capire non ti fa dimagrire automaticamente, ma ti da un'arma per non trovarsi completamente inerme, in balia di momenti come questi.
Guardo questi frutti, mi attirano anche perché sono bizzarri, magari sono meno gustosi dei frutti autoctoni ma io voglio sperimentare, sono curiosa e mi piacciono le cose strane, insolite, stravaganti, non comuni.
Perché è come vorrei essere io. 

6 commenti:

Anonimo ha detto...

come dicevo ieri, sicuramente non sei una persona comune....anche se il termine "comune" è sempre difficile da attribuire o meno ad una persona. Per me essere "non comuni" significa soprattutto non essere banali, superficiali, gretti e spiccare invece in sensibilità, in voglia di guardarsi dentro e mettersi in discussione. Tu non devi fare nessuno sforzo per rientrare in questa descrizione. Il cibo è sempre sinonimo di altro...il nostro rapporto con lui simboleggia amore, malinconia, gioia, tristezza e tanto altro.
Forza,ce la fai a colmare il vuoto!!!

M.

mk ha detto...

Grazie per le tue parole, M. e per l'incoraggiamento, è solo un momento lo so, a volte bisogna toccare giù per potersi dare una spinta e risalire, ecco in questo momento trattengo l'aria e nuoto verso il sole. mk.

lophelia ha detto...

io pure sto avendo un periodo pericoloso...e anch'io in questi momenti ho provato a fotografare il cibo, come se volessi assorbirne l'essenza senza ingerirlo. Come dici tu è un modo per difendersi, anche se la chimica a volte prevale sulla ragione: l'ideale sarebbe riuscire nel miracolo di "sintetizzare" col pensiero certi stati di appagamento che il cibo riesce a darci.

mk ha detto...

...assorbire l'essenza del cibo fotografandolo... in qualche modo mi fa venire in mente quei popoli che non volevano essere fotografati per paura che gli si rubasse l'anima... il cibo l'anima te la dona senza remore, è proprio qui il pericolo, come sempre l'estrema disponibilità nasconde l'aspettativa di un tornaconto che a prima vista non è connettibile perchè non è della stessa natura di ciò che riceviamo. Spesso ripaghiamo chi è disponibile con una moneta che a noi non costa nulla e quindi il rapporto è in equilibrio, ma quando il cibo decide di chiedere il suo saldo, può arrivare a trasformarti e prendere la tua anima, rendendoti irriconoscibile anche a te stessa. Non permetteremmo neanche all'amore di renderci così schiave...perchè con il cibo si?

mk ha detto...

...forse perchè quello che vogliamo è davvero essere travolte, possedute, trasformate dall'amore, dalla passione, dal sesso, dai sensi...

lophelia ha detto...

e il cibo è un amante sempre disponibile...e garantisce soddisfazione immediata...mica da tutti