martedì 31 agosto 2010

Trota Iridata e Patate nel Sacchetto

Girovagando nei supermercati dei centri commerciali, a volte studio un po' un settore piuttosto che un altro. Ho scovato così questi sacchetti per la cottura dietetica in forno. Incuriosita li ho acquistati e stasera ho provato ad usarne uno. Una confezione contiene 8 sacchetti, con relativi fermagli, si possono usare sia in forno microonde che in forno tradizionale, e nella pentola a pressione. Io non posseggo forno a microonde ma ho un fantastico forno nuovo di zecca. E non voglio che si sporchi o che prenda strani odori. Ah... e sono a dieta.
Trota Iridata e Patate nel Sacchetto
Ho acceso il forno su ventilato, a 200 gradi (il sacchetto non sopporta più di 220 gradi e non più di 60 minuti di cottura).
Come consigliato sulla confezione ho sparso un cucchiaio di farina nel sacchetto, dopo aver rivoltato indietro il bordo per qualche centimetro. Ho lavato e sbucciato tre patate rosse (ripensandoci potevo evitare di sbucciarle, spazzolandole bene... la prossima volta...) e le ho affettate con la mandolina, direttamente nel sacchetto. Ho dato circa 3 mm di spessore. Ho preso tre pezzi di trota salmonata, pulita e spinata, li ho passati sotto l'acqua corrente e li ho messi sdraiati sullo strato di patate con la buccia verso il sacchetto. Ho rivoltato il sacchetto e ho cosparso le patate e la trota sottostante con un pizzico di erbe di Provenza e un filo leggerissimo di olio extra vergine di oliva. Non voglio che friggano, al limite lo metto a crudo dopo. Ho chiuso il sacchetto con il suo fermaglio, lasciando 5 cm di spazio dal cibo e ho tagliato un angolino del sacchetto per far uscire il vapore, le voglio "al forno". A questo punto ho infilato la teglia con sopra il mio sacchetto, sulla griglia a metà. Ho controllato e dopo circa 35 minuti di cottura, mi è sembrato pronto. Tirata fuori la teglia ho scquarciato il sacchetto e ne è uscito calore e profumo ottimo. Trasferito nel piatto, un giro di olio extra vergine di oliva e un pizzico di sale, ho depositato un pochino di trota nel piattino del gatto che sembrava molto interessata, e procedo all'assaggio. Le patate e il pesce sono cotti perfettamente. Asciutti ma morbidi, con la crosticina dorata e saporita. Acquisto superazzeccato!
...e il forno è rimasto pulito e non c'è odore di pesce neanche in casa!

Peperoncini verdi dolci abbrustoliti
Mentre il pesce e le patate cuocevano, ho sfruttato il forno anche per fare i peperoncini come li ho mangiati in Thailandia molto tempo fa. Sulla leccarda ho messo la carta forno e i peperoncini lavati e asciugati. L'ho posizionata molto in alto nel forno, vicinissima alla parete superiore, 35 minuti dopo erano abbrustoliti il giusto e gustossimi per accompagnare il mio piatto dietetico. 

domenica 29 agosto 2010

Guacamole, Patate Bollite & Salmone Scozzese Affumicato

Oggi a pranzo... ho disposto su un piatto, delle foglie di insalata spumiglia, lavate e scrollate, ci ho adagiato una fetta di salmone affumicato scozzese, ho sbucciato e tagliato a metà un uovo sodo e ho aggiunto un paio di cucchiaini di patè di olive e carciofi e qualche germoglio fresco. Per accompagnare patate bollite e guacamole. Che bontà!

Patate lessate in pentola a pressione
Ho preso 5 patate del peso di circa 250 grammi l'una e ne ho spazzolato bene la buccia sotto l'acqua corrente. Le ho messe in pentola a pressione con acqua fredda abbastanza per coprirle, ho chiuso e ho calcolato 20 minuti di cottura da quando la pentola comincia a fischiare. Passati i 20 minuti (scarsi) ho lasciato sfiatare il vapore e poi ho rovesciato le patate in uno scolapasta. Ad una ad una le ho infilzate con la forchetta e velocemente spellate, disponendole in una ciotola, intere. Ognuno poi se ne servirà condendole come vuole. Io ne ho schiacciata una e condita con poco sale e olio extra vergine di oliva, l'altra tagliata a fette l'ho usata con il salmone e con la guacamole.

Guacamole
Ho lavato e tagliato a metà un avocado maturo, ho tolto il seme e con una forchetta ho prelevato la polpa e l'ho messa in un piatto. Ho spremuto il succo di un limone sopra l'avocado, stando attenta a non farci cadere i semi. Ho sbriciolato due peperoncini piccanti secchi e con la forchetta ho iniziato a schiacciare e amalgamare. Ho preso poi una cipolla di Tropea un po' bislunga, l'ho spellata e ho praticato dei tagli verticalmente sia in un senso che nell'altro, come a creare una scacchiera, li ho fatti molto vicini l'uno all'altro cosicchè, quando ho iniziato ad affettare orizzontalmente la cipolla, ne sono venuti fuori dei dadini piccolissimi, che ho unito alla guacamole. Ho lavorato ancora un po' il composto e l'ho servito con due fette di limone come guarnizione.

venerdì 27 agosto 2010

Litchies & Rambutan

Il litchi (Litchi chinensis) e il rambutan (Nephelium lappaceum) sono dei frutti esotici molto simili tra loro, il primo dalla buccia rossa e rugosa ha un sapore più asprigno, il secondo dalla buccia coperta di villi è leggermente più morbido al sapore, più "esotico". 
Entrambi hanno polpa bianca e traslucida, di più il litchi, coperta da una pelle delicatissima e sottilissima, molto tattile.
Entrambi dotati di sali minerali e vitamine con discrete quote di calcio, magnesio, fosforo e potassio. Si mangiano così, al naturale, uno via l'altro, oppure possono essere aggiunti ad una macedonia un po' speciale (e costosa). Un' idea... litchi e prosciutto crudo San Daniele.

mercoledì 25 agosto 2010

Celery's Leaf Sauce

Questa salsa di foglie di sedano l'ho fatta per sfruttare la parte che non si mangia del sedano crudo, quando si usa nel pinzimonio ad esempio. Non è altro che una maionese a cui ho aggiunto le foglie di un cespo di sedano, tritate finissime. Quella sera l'ho utilizzata per condire il riso rosso, cotto per assorbimento nella rice cooker, senza sale, accompagnato da un pezzettino di feta, due olive nere, pomodori e peperoni. Si può usare benissimo per condire delle patate lesse, o come salsa per panino. Le foglie di sedano conferiscono un sapore aromatico e salatigno che si sposa con cibi dal sapore neutro.
Celery's Leaf Sauce
Nel bicchiere alto del Minipimer, o nel frullatore, mettere un tuorlo d'uovo, un cucchiaino di senape, il succo filtrato di un limone e le foglie, lavate e scrollate, di un cespo di sedano. Iniziare a tritare e frullare, quando le foglie del sedano sono ben tritate, aggiungere a filo olio extra vergine di oliva fino a raggiungere la consistenza della maionese. Fatta!

martedì 24 agosto 2010

Insalata di Wakame e Germogli e Insalata di Cavolo Rosso e Pomodori


Oggi a pranzo ho preparato una insalata di alghe wakame, si comprano secche nei negozi di alimentazione naturale, le ho messe a bagno con acqua fredda per farle rinvenire, dopo qualche minuto le ho sciacquate ho unito i germogli di lenticchia e i germogli di un mix di semi tra cui alfa-alfa e crescione le ho condite con un cucchiaino di salsa di soya e uno di aceto di riso, una spolverata di semi di lino e di sesamo bianco.
I germogli li ho fatti io in settimana. Si mantegono in frigorifero, in un vaso di vetro, avendo l'accortezza di sciaquarli e scolarli con acqua fresca almeno una volta al giorno.
La seconda insalata invece l'ho fatta affettando sottilmente un cavolo rosso, che ho disposto nella metà ciotola spruzzandoli con aceto rosso, nell'altra metà ho tagliato a cubotti un pomodoro cuore di bue e l'ho condito con una macinata di sale della Camargue, qualche fiocco di cipolla disidratata e un cucchiaino di olio extra vergine di oliva. Sul tutto ho sparso semi di sesamo bianco e nero, qualche seme di lino. Una volta a tavola ho utilizzato l'olio di oliva della scatoletta del tonno per condirla ulteriormente, mi piace molto l'unione di un sapore di pesce e cavolo crudo. Ottimo anche con le acciughe! 

lunedì 23 agosto 2010

Pasta di Grano Saraceno all'Aglio, olio e peperoncino preNeanderthal

Per concludere il ciclo delle ricette visionarie ecco una pasta semplice. La aglio, olio e peperoncino è la mia pasta preferita, in assoluto, mi tira su quando sono triste, mi cura quando sono malata... A causa della dieta per un bel po' non ho potuto mangiare pasta, ma da qualche tempo il dottore mi ha sbloccato la pasta di grano saraceno, quella che si usa per fare i pizzoccheri Valtellinesi per intenderci, pizzoccheri è sia il nome del formato della pasta che il nome del piatto. Quindi, per non creare false illusioni, da qui in poi quando parlo di pizzoccheri NON intendo la ricetta (buonissima ma per ora no possible) ma il formato di pasta.
Perché preNeanderthal? perché è tutta a crudo. Nelle lontane reminescenze scolastiche, ormai falsate dagli anni, per me l'uomo vissuto prima di quello di Neanderthal non conosceva ancora il fuoco... o forse si? Comunque, tutto a crudo perché è meglio, più sano, più vitaminico. E perché appena nomino la parola soffritto al dottore gli si rizzano i capelli e me la cassa subito.
Aglio, olio e peperoncino preNeanderthal
Mettere una pentola capiente piena di acqua fredda, a bollire su fuoco sostenuto (ah ah, alla faccia del Neanderthal..). Per fare bollire prima si può mettere il coperchio, che andrà però tolto una volta messa la pasta, altrimenti fa la schiuma che fuoriesce e dopo tocca pulire il doppio. E se uno ha voglia di pasta, c'ha fame, ora subito e dopo non vuole perdere l'effetto confortante dovendo fare le pulizie di primavera in cucina...
Allora, mentre l'acqua sta velocemente arrivando a bollore, spremere con lo spremiaglio due o tre spicchi di aglio spellati (a testa), stiamo lavorando sul tagliere, aggiungere all'aglio spremuto un pizzico infinitesimale di sale fine e con la lama di un coltello, di piatto, lavorare l'aglio e il sale per formare una crema morbida. Ottenuta la crema di aglio depositarla in una terrina profonda, una insalatiera... insomma un recipiente un po' più grande del piatto, che si possa portare direttamente a tavola. Nel frattempo nell'acqua che bolle metto un micropugno di sale grosso (la ritenzione idrica!) e l'equivalente in grammi del proprio peso corporeo, per mantenerlo (o qualcosa meno per dimagrire) di pasta. Io faccio così, se peso 70 kili, ma voglio arrivare a pesarne 65, metto 65 grammi di pasta a bollire. Pasta integrale, o nel mio caso pasta di grano saraceno (i famosi pizzoccheri). Ora si aprono due vie: peperoncino secco o fresco? Il sapore cambia. Se ho quello fresco e oltre al piccante voglio anche il sentore erbaceo, prendo due o tre peperoncini (a testa) e li affetto sottilmente, tengo semi e tutto e li unisco all'aglio. Peperoncini normali quelli del vaso che si coltivano sul balcone. Se invece voglio assaporare solo il piccante di fuoco, uso i peperoncini secchi, quattro o cinque, sbriciolandoli direttamente sull'aglio. Peperoncini classici di Cayenna, quelli che si trovano normalmente nei barattoli al supermercato tra il pepe nero e il bianco.
Fatta la scelta e unito il peperoncino, versare un cucchiaino di olio extra vergine di oliva buonissimo e dal sapore marcato, nella ciotola, prelevare un cucchiaio di acqua di cottura della pasta e sbattere velocemente l'aglio, l'olio e il peperoncino. Scolare la pasta e versarla direttamente nella terrina, girare velocemente aiutandosi con strumenti appropriati, due forchette... e lucidare con un altro cucchiaino di olio extra vergine di oliva. Una macinata di pepe nero per chi vuole. Ah che bontà.
Il Grano Saraceno (Polygonum fagopyrum - Fagopyrum esculentum)
E' un cereale che si differenzia dagli altri cereali (frumento, riso, mais) perché appartiene ad un'altra famiglia, quella delle Poligonacee. Pianta rustica e di crescita rapida, cresce anche in terreni poverissimi e con clima freddo e umido. E diffusa soprattutto in Germania, Scandinavia e Nord Italia (Valtellina e Valli Trevigiane), Polonia e Russia. Dal grano saraceno di ottiene una farina che può essere usata da sola per farne una polenta grigia (che cuoce in soli 5 minuti), o unita a farina di mais per la Polenta Taragna (qui la cottura viene determinata dal mais 35/40 minuti). La farina di grano saraceno, impastata con acqua da luogo anche alla creazione dei famosi pizzoccheri, un formato di pasta piatto e largo un po' più di una tagliatella, tagliato a pezzi di circa 4 cm. Fatti con il grano saraceno oggi si trovano in commercio anche spaghetti, tagliatelle e gnocchetti tipo sardi. Richiedono una cottura leggermente più lunga della pasta normale (circa 12/15 minuti) ma ripagano con un sapore spiccato che sembra già condito. Con il grano saraceno sono fatte anche le gallettes bretoni, una specie di crêpes dolci o salate, servite con uova al tegamino, prosciutto, salsicce, vabbè... Viva la Bretagna!

Glutine e Morbo celiaco
Il glutine è un complesso proteico dalla consistenza elastica, dal colore grigio-biancastro, presente in varie Leguminose, nel grano e, in misura minore, nella segale. È proprio grazie al glutine che la farina mista ad acqua acquista la caratteristica consistenza viscida e collosa e trattiene all'interno dell'impasto il gas che si sprigiona durante la lievitazione. Il glutine si forma quando le proteine glutenina e gliadina, presenti nella farina, si combinano con l'acqua. Durante la cottura il glutine presente nell'impasto viene fatto gonfiare dall'anidride carbonica prodotta dall'azione del lievito e conferisce al pane una consistenza spugnosa ed elastica. I pani contenenti glutine hanno più proteine e meno amido rispetto a quelli che ne sono privi.
L'allergia alla gliadina è all'origine del morbo celiaco (= malattia del ventre) o malattia di Gee-Herter, una patologia autoimmune caratterizzata dalla tipica intolleranza al grano e ai suoi derivati e dalla necessità, quindi, di fare ricorso a prodotti alternativi (grano saraceno, patate, mais, riso). Più accreditata è una spiegazione fondata su basi immunitarie: la gliadina eserciterebbe una certa tossicità verso la mucosa intestinale causandone infiammazione; a causa di ciò, alcune molecole antigeniche presenti sulla superficie delle cellule intestinali verrebbero riconosciute come non-self dal sistema immunitario, come se non appartenessero all’organismo, e scatenerebbero la formazione di anticorpi e fenomeni autoimmuni. Attualmente, la teoria più diffusa contempla un’origine sia ereditaria sia immunitaria: è stata infatti dimostrata la familiarità della malattia, dunque una predisposizione ereditaria di alcuni gruppi familiari.
(tratto da http://www.summagallicana.it/ )

domenica 22 agosto 2010

Brownies senza forno

Quando ero senza forno, per mesi, mi venne in mente questa ricetta. Per amore di equilibrio numerico e per facilitarne la memorizzazione avevo giocato con i numeri. Ora ho il forno ma non ho gli ingredienti. Chi la prova mi fa sapere se questo parto della mia mente inqueta funziona?

Brownies senza forno
...accendere il forno a 180 gradi ... 300 grammi di burro, 300 grammi di cioccolato, 3 uova.
Far fondere il burro con il cioccolato, quando si è raffreddato aggiungere un uovo alla volta, mescolare, altro uovo, mescolare etc. Unire ora 180 grammi di farina, 180 grammi di gocce di cioccolato e amalgamare dolcemente. Versare in una pirofila quadrata, foderata con carta forno, livellare con la spatola per fare uno strato alto circa 1 centimetro e 80 millimetri, mettere nel forno caldo a 180 gradi per 18 minuti di cottura, finiti i quali, la teglia deve essere tolta immediatamente per far raffreddare il composto. Praticare delle incisioni verticali e orizzontali per creare dei quadrati di circa 3 centimetri per lato.
I brownies devono essere leggermente biscottati fuori e morbidi, scioglievoli dentro. 

giovedì 19 agosto 2010

Skordalia & Melintzanosalata

Oggi sono pigra, così posto una ricetta della mia amica stella mattutinta, cucina greca, una delle mie preferite! Grazie Stella!

MELINTZANOSALATA

Ingredienti

* 1000 gr. di Melanzane Tonde
* 1 Tazza di Olio D'oliva
* 1/2 Tazza di Prezzemolo Tritato
* 3 Cucchiai di Aceto Di Vino
* 1 Cipolla Piccola
* 2 Spicchi di Aglio Tritato
* Sale
Preparazione
Le quantità sono da intendersi per 6 persone.
Bucate le melanzane con una forchetta e fatele cuocere al forno per 45 minuti fino ad intenerirle e ad abbrustolire la buccia. Pulitele ed in seguito sbattetele con l’aceto e con un po’ di sale. In questa poltiglia aggiungete la cipolla, l’aglio, il prezzemolo e l’olio poco per volta. Quando la servirete decoratela, se volete, con le olive, le fette di pomodoro e cospargetela con prezzemolo tritato.
SKORDALIA
La mia ricetta invece è la Skordalia (a memoria, l'ho detto che sono pigra) premetto che adoro le patate schiacciate, più del purée, e questa ricetta greca le trasforma divinamente...

Mettere delle patate di media grandezza, ancora con la buccia, ben lavate in una pentola con acqua fredda fino a coprirle. Calcolare 35 minuti di cottura, da subito, con coperchio.
Quando le patate sono cotte, cercare di raffreddarle quel tanto che basta per sbucciarle, è un lavoro ingrato lo so, ma il risultato ne vale la pena. Schiacciare le patate con lo schiacciapatate o tagliandole a pezzi e schiacciandole poi con la forchetta. Unire un po' di olio extra vergine di oliva, il succo di un limone e uno o due spicchi di aglio sbucciati e spremuti con lo spremiaglio. Mescolare bene il composto, aggiustare di sale e aggiungere un po' di pepe bianco. Il gusto deve essere acidulo di limone e vellutato per l'olio, la fragranza dell'aglio si deve sentire. Distendere la Skordalia su un piatto abbastanza grande per fare uno strato di circa due dita, decorare con olive nere kalamata e servire anche tiepida...

Buonissime!!!

domenica 15 agosto 2010

Torta 15 agosto: Taragna al cioccolato

Da qualche giorno ho il forno nuovo. Che bello! Oggi fa freddo e sdraiata sul lettino a prendere il sole sul balcone, con coperta e maglione a collo alto, sento un profumino di torta... sembra di essere in alta montagna, o quasi...
Non ho farina in casa, e non potrei mangiarne, cosa mi invento, cosa mi invento...

Ho acceso il forno su ventilato a 200 gradi.
Ho messo un po' d'acqua a bollire e quando si sono formate le bollicine ho versato a pioggia farina per polenta taragna (metà grano saraceno e metà granoturco) con la frusta sbatto bene di modo che non si formino grumi. Metto un pèizzico di sale. Raggiunta la consistenza di una polenta morbida ho versato un po' di latte per renderla ancora più liscia, dopo un po' ho aggiunto: qualche cucchiaio di orzo solubile, cacao amaro, miele di castagno, zucchero, uno spruzzo di grappa e uno di Baileys. Ho girato ancora bene e ho riversato il tutto in una tortiera foderata con carta forno. Il forno nel frattempo ha raggiunto la temperatura. Taglio a pezzetti circa 50 grammi di burro e li infilo nella superficie della torta. Spolverizzo con zucchero semolato. Imposto il timer a 45 minuti e posiziono la torta sulla griglia in basso. Vediamo come viene. Il profumo promette bene...