giovedì 21 marzo 2013

Riso al Curry Madras e Mousse di Cotto Light

Mi hanno fatto un regalo meraviglioso. La scoperta della dolcezza celata. Quando una donna all'apparenza ruvida decide di rivelarsi scopre quella parte di femminile che scioglie e riscalda.
Ed è una meraviglia.
Questa settimana ne sono stata testimone e bersaglio, per ben due volte, che bello!

Stamattina allora mi sono catapultata giù dal letto presto animata da una energia positiva come non succedeva da tempo.
Ho messo su il bricco dell'acqua e mi sono preparata un té preziosissimo dal profumo pulito e corposo come un té nero indiano, ma è un té verde. O meglio un oolong.
Chi mi segue sa che non amo particolarmente il té verde, perché di solito lo trovo troppo aspro.
Come una guida sciamanica Rosanna miscela e annusa l'infuso di Special Oolong e mi porge la tazzina. E' una piacevole sorpresa, delicato ma con un suo gusto preciso, il té lascia una bellissima sensazione di bocca pulita senza asciugarla, come certi tannici fanno. Me ne ritroverò una scatola insieme ad un bellissimo servizio da té per femmina determinata e sicura, ad una pregiata confezione di Pau Mu Tan, che mi spiega è un tè bianco primaverile. Primaverile, mi insegna, è la parola chiave che devo cercare per i té verde che piacciono a me.  
...e ad un sacchettino di Curry di Madras.
Sorseggio l'Oolong, ne bevo tre tazze, e intanto penso a come usare il sughetto dei peperoni al curry che ho fatto ieri sera, impaziente di assaggiare la miscela di spezie indiane.
Ieri sera ho affettato una cipolla di Tropea e tre peperoni direttamente in pentola a pressione, ho aggiunto un pochino di acqua, un cucchiaino di olio extra vergine di oliva e una spolverata di curry. Ho chiuso il coperchio e dal sibilo ho calcolato 10 minuti di cottura abbondanti.
Sto evitando il pane e quindi di sughetto della peperonata indiana ne è avanzato un po'. Come una massaia risparmiatrice l'ho versato in un contenitore e stamattina ci ho pensato.
Metto tre manciate di riso Thaibonnet in un pentolino, aggiungo acqua fino a superare il livello del riso di un dito e a completo assorbimento il riso è cotto. Lo trasferisco nel contenitore dove aspetta la salsina al curry, avvito il coperchio e agito.
Lascio riposare un momento mentre mi dedico al taglio della fetta di prosciutto cotto che mi servirà per la mousse.







La mousse di prosciutto normalmente si fa con il burro lavorato a mano, crudo, incorporando l'ingrediente che ne da il nome. In questo caso il prosciutto cotto. Non proprio un piatto dietetico.
La mia amica Monica me ne ha suggerita una versione più light che sostituisce il burro con il formaggio cremoso detto Philadelphia. Taglio una fetta alta poco meno di un centimetro dal cubo di prosciutto cotto che ho comprato all'occorrenza. Non è un cibo propriamente sano, ma a volte risolve qualche problemuccio di tempo. Riduco a cubetti la fetta e li metto nel vaso del minipimer con metà confezione di Philadelphia, in questo caso light.
Lavoro con il minipimer per rendere cremosa e spumosa la mousse.
La verso su un piatto, prelevandola bene con una spatola, che ben nettata da tutta la mousse, intingo in un po' d'acqua per lisciare bene la superficie della mousse e darle una forma a cupola.
Spolvero metà cupoletta con semi di sesamo nero e metà con sesamo bianco. Metto in frigo.
Nel frattempo il riso nel contenitore ha assorbito il curry, ne prelevo una parte, l'altra è per cena stasera quando arrivero' affamata da flamenco. Lo impiatto e lo spolvero ancora con un pizzico di curry e qualche seme della miscela per germogliatore. Giusto un filino di olio extra vergine di oliva, si potrebbe anche evitare volendo, taglio a metà un radicchio di Chioggia e faccio le foto.
Il riso è perfetto, morbido e profumato. Il curry madras non è assolutamente piccante.
La mousse è una libidine. Ne mangio metà.
Penso alla email che ho ricevuto stamattina, la prima risposta a tutti i curricula che ho mandato e rido. Anche se non ne salterà fuori niente di fatto è un segno! La più improbabile richiesta di lavoro e mi contattano. La vita è folle! ...e io con lei.


Dolcezza e prosperità a tutti!





lunedì 18 marzo 2013

Paté Rustico di Lenticchie di Rodi e Funghi Neri

Ieri mattina, dopo una lezione di due ore di flamenco, sono tornata a casa, fiocchi di neve grossi come monete ricominciavano a scendere, nell'aria profumo di lasagne o arrosto con le patate al forno...i piatti della domenica di infanzia.
Allora ho messo sul fuoco delle lenticchie a cuocere con il brodo di pollo dell'altro giorno, così...per preparare una base di non sapevo bene cosa.
Nel forno una torta di pere senza lievito ne glutine stava spandendo il suo profumo e mi sono guardata un film bellissimo sorseggiando tè nero. Il film è durato quasi tre ore, la torta, nel frattempo pronta, è stata la mia merenda e cena e le lenticchie sono rimaste li.

Oggi non sapevo cosa farne...nessuna voglia di mangiarle così. Per fortuna chiacchierando mi hanno dato un imbeccata fantastica e ne è uscito un Paté Rustico profumato all'aglio e rosmarino da urlo.

Partiamo da ieri. In una padella ho messo dei funghi neri (Auricularia polytricha) disidratati. Un po' di brodo di pollo e ho iniziato a cuocerli. Quando sono diventati morbidi e hanno assorbito quasi tutto il brodo ho affettato una piccola cipolla rossa di Tropea e l'ho unita ai funghi insieme a qualche foglia di alloro e salvia, un filo di olio extra vergine di oliva e la scolatura di una lattina di pelati. I pelati li ho messi in un contenitore,  li userò per qualcos'altro.
Nel frattempo ho messo le lenticchie di Rodi, che sono piccole e non hanno bisogno di ammollo, in un pentolino con il brodo di pollo e in venti minuti erano pronte. Le ho lasciate un po' brodose.

I funghi mi sono serviti come contorno ad una bistecca ai ferri ieri a pranzo ma ne sono avanzati un po', li ho uniti alle lenticchie. Odio sprecare il cibo.

Oggi ho messo il mio bel agglomerato di lenticchie e funghi nella padella antiaderente ceramicata dove avevo già affettato sottile uno spicchio di aglio, sfrondato un rametto di rosmarino e iniziato a rosolare piano con un cucchiaio di olio extra vergine di oliva e un pizzico di sale. Le ripasso ben bene per farle insaporire e poi trasferisco il tutto nel vaso del minipimer.
Frullo e trito, le lenticchie ormai non più brodose dopo la ripassata in padella, per ottenere una pasta morbida ma non fine, un po' rustica con qualche fogliolina di rosmarino e qualche lenticchia sfuggita alle lame.
Trasferisco il bel paté in una ciotola, lo liscio con la spatola, ci incido un disegno, io ho fatto una croce, e decoro il bordo con ceci tostati. Si possono mangiare o scartarli ognuno decide per sé.

Spalmo il paté su crostini di kamut, che volendo si sarebbero potuti strofinare di aglio (ach... non ci ho pensato! ...stasera mi rifaccio...) e condisco con un filo leggerissimo di olio extra vergine di oliva. Le servo con qualche fetta di cotechino.
Nella stessa padella in cui avevo ripassato le lenticchie, dopo averla lavata ho affettato un peperone verde e un po' di catalogna, perché il cuore verde chiarissimo a me piace mangiarlo così, crudo. Faccio rosolare a fuoco molto vivace con un cucchiaio di olio extra vergine di oliva e niente acqua. Voglio che rimangano molto sodi, è questione di pochi minuti, la catalogna infatti non cambia quasi colore.

Appena la catalogna è pronta, estraggo il cotechino dalla busta facendolo scolare bene, lo spello e ne prelevo qualche fetta, dispongo tutto in un piatto. Un dito di Morellino di Scansano accompagna il pranzo che si rivela comunque leggero. L'amaro della catalogna viene stemperato dalla dolcezza del peperone, il grasso sapido del cotechino viene assorbito e smorzato dalla compattezza morbida del patè di lenticchie. Si sposano bene. Grazie a chi mi ha suggerito la ripassata aglio olio e rosmarino, il profumo è strepitoso!
L'avanzino di cotechino sta proprio a pennello nel settore mancante del paté. Copro con la pellicola e metto in frigo. Domani è un altro giorno.

venerdì 15 marzo 2013

Ritorno

Dopo qualche vicissitudine che non mi ha permesso di postare sul blog, eccomi tornata con una ricetta semplicissima, più un assemblaggio che altro.
Nella pentola a pressione ho messo le foglie di un mezzo ciuspo di sedano e le foglie di un mazzo di carote. Ben lavate e piegate su se stesse in due mazzetti. Sopra ci ho appoggiato delle fettine di petto di pollo, tre carote e tre patate sbucciate, una cipolla. Questi ingredienti se ne devono stare al di fuori dell'acqua, cuoceranno a vapore. I petti erano tutti accorpati.
Metto un cucchiaio di brodo granulare iposodico Sohn e dal sibilo calcolo 10 minuti di cottura.
Lascio sfiatare, e prelevo cipolla, patate, carote e pollo per metterli in un piatto tenuto al caldo vicino al fornello. Aggiungo un cucchiaino di senape al miele e qualche acciughetta. Spolvero con pepe nero macinato al momento e un filo di olio extra vergine di oliva.
Mezzo bicchiere di Morellino di Scansano, versato in un bellissimo grande bicchiere. Per scaldarmi sorseggio anche un po' di brodo.
Ahhhhh che goduria!
Alla fine una pera matura e un pezzettino di cioccolato.