sabato 9 gennaio 2016

Che Cosa Fa di un Purè un Purè

Che cosa fa, di un purè di patate, un purè di patate? Questa domanda mi è nata mangiando una polentina fatta con il fioretto di mais. E' quella della foto, accompagnata con hummus e tonno.
Avevo questo pacchetto di fioretto di mais, che utilizzavo per fare torte senza farina, con scarsi risultati talaltro, e ho voluto provare ad utilizzarla per fare una polenta. 
Acqua bollente salata, 35 minuti di cottura.
Intanto, a differenza del mais per polenta, questa fa subito i grumi e quindi bisogna stare attenti e continuare a mescolare bene finché non sono spariti tutti, poi, con il mio solito sistema, raggiunta la consistenza che mi piace, ho messo un po' d'acqua sulla superficie e ho messo il coperchio. 
Ogni tanto do una girata.
La sorpresa, mangiandola, è che non sa di polenta. Ha la consistenza, il colore e la la neutralità del purè di patate. Aggiungendo un po' di formaggio grattugiato, un fiocchetto di burro e la noce moscata, potrebbe benissimo passare per un purè. Per chi non può mangiare le patate, questo è un grosso input.
Certo il purè di patate è una altra cosa, ma, accompagnato dal sughetto di un arrosto, insieme a dei funghi trifolati o alla cacciatora, con uno stracotto o un brasato, o usato per fare un gateau, ha la docilità del purè e ne ha la delicatezza.
Ho provato a fare un gateau, dietetico, mettendo un pochino di formaggio grattugiato nel mio finto purè, e cospargendo di semi di sesamo, erbe aromatiche e granelli di sale, la superficie. Spedito in forno, dove già cuoceva una farinata di ceci (odio gli sprechi, quando utilizzo il forno, ci cucino almeno due cose) ho aspettato che diventasse dorato.
Il gateau si taglia a fette, si sposa bene con un po' di prosciutto oppure con salmone affumicato, sapori con personalità ai quali da un sostegno delicato.




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