sabato 27 maggio 2017

Agnolotti al Verde

























Ecco c'è questa cosa che bisogna risparmiare, e quindi si cercano alternative più economiche per la spesa. Io ho voluto sperimentare, sono una curiosa, e quando ho tempo da dedicare all'ispezione dei prodotti dei supermercati, programmo una gita anche ai discount. Fino ad oggi, purtroppo, la qualità dei cibi acquistati al discount non reggeva il confronto. E se sono disposta a tirare la cinghia su alcune cose, sul cibo no. Mi piace mangiare e mangiare possibilmente bene.
I prodotti di uso quasi quotidiano, comunemente acquistati al supermercato, non erano equiparati da quelli del discount, fino a quando, grazie al consiglio di un mio amico, ho fatto un giretto
all'Eurospin appena aperto vicino a casa. Intanto una premessa doverosa, Eurospin è un marchio italiano e italiani sono la maggior parte dei prodotti (parlo di formaggi, salumi etc.) che si trovano. Tranne qualche chicca, che da sempre dona ai discount quell'aria di essere in vacanza in un paese straniero dove trovi lo yogurt greco vero, i bretzel tedeschi...che bello!
Da Eurospin ho trovato salumi confezionati e al banco ottimi, parmigiano e grana, formaggi regionali, yogurt greco buonissimi, frutta fresca e saporosa, verdure, e tutta una serie di cose che consumo abitualmente, buone e sane tanto quanto quelle che trovo negli altri supermercati. Ma risparmiando qualcosina.
Ci sono poi dei prodotti, di uso saltuario, per i quali sono disposta a farmi qualche kilometro in più e un giro mirato presso IL supermercato dove trovo solo li alcune marche. I ceci giganti delle Conserve della Nonna e la marmellata alle albicocche di Maman Louise che trovo all'Esselunga (entrambi hanno il coperchio a quadretti bianchi e rossi...sarà un caso? Io penso di no, sto iniziando a fare una seria ricerca sui prodotti che scelgono questo packaging) i ravioli freschi prodotti da Pastai in Brianza apposta per Iperal e, sempre lì, gli gnocchi di patate che sembrano quelli che faceva mia nonna. Il pane lievito madre che arriva da Altamura tutti i martedì alla Rex.
Questo per quello che si compra al supermercato, la spesa di qualità dal produttore locale ovviamente è tutta un'altra storia.
La ragazza al banco dei salumi e formaggi dell'Eurospin, molto competente e carina, mi ha fatto assaggiare mentre illustrava prodotto e prezzo, ho provato una salsiccia stagionata buonissima, e un formaggio tipo brie ma molto più buono, prodotto sempre in italia, che si scioglieva in bocca.
E poi ho provato degli agnolotti alla ricotta. Non sapevano di molto, forse la scelta del ripieno non era la più azzeccata per fare un confronto, e quindi so che alcuni prodotti testati non li ricomprerò più. Si puo' vivere senza? si.
Quando proprio ne avrò voglia, farò una scappata all'Iperal o all'Esselunga. Raid rapido ed indolore, dritta alla meta e via.


Gli agnolotti li ho conditi con burro fuso e salvia, e una manciata di piselli.



giovedì 18 maggio 2017

Giallo Pallido


A volte non faccio colazione, si lo so che non è una abitudine sana, però io amo la colazione.
Allora la faccio a pranzo. Mi metto su un bel tè, inizio con una fetta biscottata spalmata con un velo di burro e un cucchiaino di marmellata di albicocche o di arance amare, e poi mi prende la voglia di salato. Oggi ne è uscita questa composizione monocroma, un avanzino di polenta ai porcini, fatta a dadini e ripassata in padella, un cavolfiore al vapore spolverato con un pochino di grana, uova strapazzate morbidissime grazie a un goccio di latte, due pezzi di finocchio al vapore, per non far puzzare troppo la casa con il cavolfiore in cottura, ho messo un pochino di acqua sul fondo della pentola a pressione, un cucchiaino di aceto di mele, il cestello per cuocere a vapore, il cavolfiore intero, le foglie esterne di un finocchio, chiuso il coperchio, acceso il fuoco e dal sibilo ho calcolato 10 minuti di cottura, il finocchio è rimasto bello sodo ed insieme al cavolfiore si sposava bene, un po' di finocchio crudo e una galletta all'aneto presa da Flying Tiger.
Mangiare così mi piace, è veloce e semplice, le uova strapazzate sono la parte più difficile solo perché bisogna stare attenti a non cuocerle troppo, appena iniziano a rapprendersi, dopo averle sbattute in una ciotola con un po' di latte, si lavorano molto velocemente con una spatola nella padella calda a fuoco medio basso leggermente unta. Si porta la parte rappresa sopra e man mano l'uovo cuoce. Quando è ancora molto morbido si spegne, si sposta la padella dal fuoco e si versa nel piatto, questo perché il calore accumulato continuerà a cuocere le uova ancora per un po'. Una spolverata di pepe ed ecco le scrambled eggs delle colazioni inglesi che tanto piacevano a mio papà. Morbide e vellutate, voluttuose nella loro semplicità. Adoro le uova.

mercoledì 17 maggio 2017

Insalata Girasole


Oggi è il mio giorno di riposo, ho ripreso a lavorare lunedì, e con la mia amica e collega Marjana, decidiamo di pranzare insieme. Lei sceglie una ceasar's salad mentre io mi gusto l'insalata Girasole, che per la presenza di abbondante cipolla, nei giorni quando lavoro di pomeriggio è taboo. 
La preparazione dell'insalata girasole parte qualche ora prima, quando la cipolla di Tropea, tagliata a rondelle spesse circa mezzo centimetro, viene messa in infusione in aceto rosso, presumo, visto il colore rosso intenso che poi assume. Questo accorgimento la rende, digeribile e gustosissima, non troppo sulfurea e a prova di alito (o quasi). Su un letto di soncino, o valeriana, vengono disposti fagioli cannellini, un po' di tonno sott'olio sgocciolato accuratamente, pomodorini tagliati a metà, uovo sodo e abbondanti rondelle di cipolla infusa, sgocciolate.
E' uno spettacolo di rosa su letto di verde rosso bianco e beige. Ed è uno spettacolo di sapore per il palato. La fa il Mon Bistrot, e gustata nel silenzio, mangiando fuori per la prima volta quest'anno è una vera delizia. Non è necessario nient'altro. Solo il sole. 

giovedì 11 maggio 2017

Polpette, Polpette alla Riscossa!



Non mi sono venute tonde, ma erano buonissime! 

La ricetta la trovate qui 




Un Pranzetto Semplice


Oggi è l'ultimo giorno di malattia, da qualche giorno sono senza tutore per il braccio, anche se non ho ancora ripreso ad utilizzarlo completamente. Non vedo l'ora di prendere un po' di sole, per rinforzare l'osso che si sta ricostruendo nel mio gomito, e godere del calore e della luce solare. 
Ho preparato una polentina veloce, con qualche pezzettino di formaggio, di quelli avanzati, e l'ho accompagnata con catalogna rosolata in pochissimo olio e stufata brevemente (7 minuti) con poca acqua. Accompagno la polenta con un cucchiaino di salsa al peperoncino Mutti. Gli da un tocco vivace e mediterraneo e qul punto di luce viva e colorata che cambia l'aspetto del piatto.
L'amaro acquoso della catalogna si armonizza con la dolcezza piccante della salsa, mentre la polenta, stende un vellutino morbido, sapido e caldo dove appoggiare i due sapori. 
Ah che bontà!

mercoledì 10 maggio 2017

Polpette polpette


Con l'impasto per i ravioli di carne alla cinese e gli involtini di verza di ieri, ho preparato oggi delle polpette.
Ricapitolando:
Il ripieno dei ravioli e degli involtini era formato da carne trita di maiale, carota, cipollotto, zenzero, verza, tutti tagliati a dadini, e pepe. Per fare le polpette, e memore del sapore un pochino insipido di ieri, ho aggiunto un uovo, una bella presa di formaggio grattugiato, sale e salsa worchestershire. In un padellino ho messo un cucchiaio di olio extra vergine di oliva, salvia tanta, e ho posizionato le polpette ottenute lavorando a pallline il misto di carne. Ho fatto delle palline non troppo grandi, come una noce più grande, schiacciandole leggermente per dare una forma non tonda ma appiattita. Dopo che sono rosolate da entrambi i lati, aggiungo nella stessa padella della catalogna, lavata, spezzata e scrollata leggermente, di modo che l'acqua rimanga un po' attaccata alle foglie.
In tutto la cottura richiede circa un quarto d'ora, con la catalogna negli ultimi 7/8 minuti.
Spruzzo ancora un pochino di salsa worchestershire solo sulle polpette, e mi gusto questo appetitoso pranzetto. Tanto appetitoso da dimenticarmi di fare le foto.
Oh...
Vabbè, sarà per la prossima volta.
Buon appetito a tutti.

martedì 9 maggio 2017

Esperimenti Con il Vapore - Parte Seconda


Occhei, ci riproviamo. Ho acquistato della carne trita di maiale per provare a fare i ravioli cinesi al vapore. Intanto trito un cipollotto, un bel pezzetto di zenzero, una carota, e una foglia di verza. Li unisco alla carne trita, lavorandoli per amalgamarli con pochissimo olio, sale e pepe (...e salsa di soya la prossima volta). Scelgo due belle foglie di verza, le lavo, e le taglio a metà togliendo la costa in mezzo, che farò cuocere a vapore per accompagnare, adoro la consistenza dei torsoli di verdura. Metto un pochino di impasto di carne sulla mezza foglia e avvolgo per fare un involtino, sfrutto la rugosità naturale della verza scegliendo il lato che si espande e accoglie il ripieno. Posiziono gli involtini sul cestello più in basso, foderato con carta forno (ma non ce ne sarebbe bisogno in realtà).
Copro e mi dedico ai ravioli. Bagno i dischi di carta di riso e li spezzo a metà, perché la pasta è troppo sottile per reggere il peso del ripieno tutto concentrato in mezzo. Chiudo con un certo criterio estetico i ravioli, la pasta di riso dopo che è stata bagnata, diventa appiccicosa e non c'è bisogno di altro per chiudere i ravioli, e delicatamente li depongo nel cestello, foderato con carta forno (la prossima volta proverò con una foglia di verza o di insalata, perché la carta forno si è attaccata ai ravioli un pochino).
Dopo circa 10, 15 minuti, ho controllato la cottura della carne negli involtini ho servito metà involtini e ravioli così e metà li ho fatti rosolare brevemente in padella con un filo di olio. La pasta di riso è talmente sottile da non reggere lo stress della rosolatura. 
Servo con Oyster Sauce, Harissa, salsa di soya mista ad aceto di riso (messa in una ciotolina per intingerci i ravioli) e zenzero sott'aceto.
Sono molto soddisfatta e so cosa dovrò variare la prossima volta. 







lunedì 8 maggio 2017

Esperimenti Con il Vapore


Oggi voglio provare a cucinare tutto a vapore, utilizzando i miei cestelli di bambù cinesi. Per prima cosa imposto una frittatina, due uova sbattute leggermente con la forchetta, incorporando un pochino di feta sbriciolata grossolanamente. Un pizzico di sale e di pepe, e verso sulla carta forno che bo messo per foderare il cestello. L'acqua sotto sta già sobbollendo piano piano. Copro e lascio cuocere mentre mi dedico agli involtini.








Per gli involtini lavoro sul tagliere, bagno leggermente il disco di pasta di riso, lo spezzo a metà e appoggiandolo sul tagliere inumidito, lo farcisco con un pochino di hummus di lenticchie e a turno con cetriolo, con peperone e con entrambi. I cetrioli e i peperoni sono stati in infusione in aceto di mele da ieri quando li ho utilizzati per una insalata. Chiudo gli involtini, la pasta è diventata appiccicosa, e li deposito nel secondo cestino, foderato con una foglia di Chioggia.


Quando mi sembra che la frittata sia pronta, la condisco con un pizzico di sale nero e accompagno gli involtini con salsa agrodolce piccante di provenienza Thailandese. Gli involtini sono gustosi, si potrebbero fare anche a crudo, riempiti con solo verdure o carne già cotta sfilacciata, tipo pollo allo spiedo o arrosto. La frittata...va migliorata, forse era troppo cotta ed aveva una consistenza spugnosetta che non mi è piaciuta molto. Al prossimo giro...

domenica 7 maggio 2017

Come Quando Fuori Piove


Guardo fuori dalle finestre e sembra novembre. Tempo di zuppa! Recupero dal mio armadietto dei legumi e cereali integrali un misto per una zuppa. Niente ammollo, metto direttamente in pentola a pressione, sciacquo per bene i legumi e i cereali e aggiungo il brodo di porri che ho preparato l'altro giorno. Dal sibilo calcolo circa 35 minuti di cottura, per via della presenza di fagioli borlotti e cannellini secchi, che infatti rimarranno comunque molto al dente...
Dopo poco si spande un profumino delizioso per casa. Ne mangio un piatto abbondante e metto via l'altra parte. Sto diventando una provetta preventivatrice. 

sabato 6 maggio 2017

La Merendapranzo e la Vellutata di Porri


Oggi a pranzo avevo già tutti gli ingredienti pronti, ho solo scaldato la vellutata di porri, aggiunto una bella cucchiaiata di semi di canapa sativa decorticati e un cucchiaino di olio extra vergine di oliva.
Per completare ho scaldato due fette di pane multicereale e li ho arrangiati uno con l'hummus di lenticchie, cetrioli e peperoni in infusione di aceto, e uno con qualche pezzetto di caprino stagionato e l'infusione di cipollotti. Un pochino di insalata. Avendo mangiato tardi, vale anche come merenda...




venerdì 5 maggio 2017

Infusione di Verdure per Insalate Super Digeribili e Altri Trattamenti


Oggi è Venerdì ed essendo ancora impossibilitata a guidare per via della frattura del gomito, sono scesa a prendere un po' di frutta e di verdura dal verduraio che si piazza proprio sotto casa mia.
Tra le varie cose ho preso dei rapanelli oblunghi, mezzi rossi e mezzi bianchi, che mi facevano gola come le rape dell'albero della strega vicina di casa alla mamma di Rapolina. Non avendo figli in arrivo, da barattare con i rapanelli, li ho acquistati. Al fruttivendolo già pronto a tagliare via le foglie ho intimato un fermo! Io le mangio in insalata...
Così mentre i porri dell'orto della mia amica Anna, erano a bagno nell'acqua per perdere un po' di terra, ho impostato gli ingredienti per l'insalata da mangiare a pranzo e la minestra di porri da preparare per avere brodo di porro (molto diuretico, da bere così o per un eventuale risotto o minestra) e porri da frullare con il minipimer (per una vellutata di porri, salutare e gustosa). 
Mi piace lavorare su più fronti e preparare in anticipo, se posso, alcuni ingredienti base.
Nella mia bella insalatiera di legno ho disposto un pochino di insalata di Anna, qualche fetta di cavolo rosso, alcune foglie di rapanello spezzate sommariamente con le mani, un pomodoro Marinda tagliato a fette e un paio di rapanelli a fettine.
Con la mandolina ho affettato sottilissimo un cipollotto e l'ho messo in infusione in aceto di mele, in un vasetto a chiusura ermetica, la stessa cosa per mezzo peperone, mondato e tagliato a striscioline, e per un quarto di cetriolo lavato e sbucciato a righe, in un altro vasetto. Dopo circa venti minuti di infusione, la cipolla, i peperoni e i cetrioli sono diventati digeribili ma rimasti comunque sodi. Con delle bacchette, prelevo qualche anello di cipolla e un po' di peperoni e cetrioli. Li unisco alla mia insalata, aggiungo un cucchiaino di olio extra vergine di oliva e mi gusto questa insalata saporita e saziante, mentre la pentola a pressione sibila sommessa con i porri tagliati a rondelle in cottura in acqua e brodo granulare. Dieci minuti dal sibilo e spengo. Prelevo il brodo e lo metto in un contenitore cilindrico, prelevo i porri e li chiudo in un contenitore ermetico. 
Lavo la pentola e pongo un cestino per la cottura a vapore sul fondo con un po' di acqua, cannella, chiodi di garofano e uno splash di Cointreau. Non c'è niente di meglio per togliere l'odore di cipolla che cuocere un pochino di frutta con le spezie. Sul cestello pongo una mela e una pera tagliate a metà e alle quali ho tolto i semi. Sciolgo in pochissima acqua un cucchiaino di zucchero e lo verso sopra i frutti. Chiudo il coperchio, e concedo due minuti di cottura dal sibilo. La frutta cotta mi piace che mantenga una consistenza soda. Spengo e nella casa si spande questo profumo di mele e cannella.
Ne mangio una metà per tipo e penso a cosa fare con il liquido di cottura profumato, credo che me lo berrò così. Yum!




giovedì 4 maggio 2017

Hummus di Lenticchie - Gustose Proteine Spalmabili


Oggi ho fatto colazione tardi e quindi all'ora di pranzo non avevo molta fame, verso le quattro del pomeriggio però, le reminiscenze di antiche merende si sono fatte sentire e così ho ripensato alla crema di lenticchie che ho fatto ieri. Era venuta molto densa, e raffreddandosi si era addensata ancora di più. Non avevo voglia di zuppa, allora mi è venuta in mente di trasformarla in un hummus alternativo, invece che con i ceci, come nella ricetta che trovate qui, con le lenticchie. 
Quindi alla mezza porzione di crema densa di lenticchie (sono partita da 165 grammi di farina precotta di lenticchie, facendola bollire un paio di minuti con qualche mestolo di brodo e ieri ne ho mangiato metà) ho aggiunto un cucchiaio di Tahina (la crema di semi di sesamo) qualche granello di sale grosso, una presa di polvere di chili piccante e un a presa di semi di kummel, il succo di mezzo limone e un cucchiaio di olio extra vergine di oliva. Invece di frullare, ho lavorato la crema con un cucchiaio, amalgamando tutti gli altri ingredienti, tanto erano tutti già cremosi e non c'era bisogno di frullare nulla. Inoltre, trovare la consistenza aromatica dei semi di kummel da schiacciare sotto i denti, aggiunge una piccola esplosione di sapore ogniqualvolta se ne trova uno. 
Nel frattempo, sulla piastra, si stavano leggermente abbrustolendo due fette di pane nero ai tre cereali, ho spalmato l'hummus, e ho aggiunto fagiolini e cavolo rosso. Una tazza di te roiboos e la merenda è fatta. 

mercoledì 3 maggio 2017

Vellutate di Legumi per Raggiungere la Quota Settimanale di Proteine Vegetali


Le farine precotte di legumi e di cereali si ottengono con un trattamento termico, cottura, a vapore, che preserva le caratteristiche organolettiche, e con una successiva disidratazione e micronizzazione per raggiungere la grana prescelta. Nel caso dei cereali può seguire la tostatura per migliorare il sapore, la pastorizzazione oppure la gelatinizzazione. In questo modo si producono farine di legumi e di cereali da utilizzare come ingredienti per creme e vellutate che si cucinano in pochi minuti, e come addensanti naturali, che conservano le proprietà nutritive del prodotto. Si possono fare con fagioli, lenticchie, ceci, fave e favini, piselli, soia... sia monolegume sia in combinazione di due o più legumi, e di cereali, grano, avena, orzo, riso, mais, farro, segale, miglio, e anche di non cereali ma comunemente associati ad essi come il grano saraceno, amaranto, quinoa, canapa, castagne, manioca o tapioca etc. anche loro monocereale, multicereale o in abbinamento ai legumi. 
Sono un modo superveloce e gustoso, per consumare, soprattutto le creme di legumi, la quota proteica senza consumare carne e che non causano il gonfiore che può seguire il consumo di legumi interi in chi non è avvezzo.
Belle calde quando fa freddo, a temperatura ambiente quando fa caldo, molto dense oppure fluide, accompagnate da crostini o in purezza, condite con un pochino di formaggio e di olio extra vergine di oliva, abbinate a verdure sia cotte che crude, rappresentano un pasto completo, nutriente, sano e gustoso, che non affatica lo stomaco e la digestione, facile da preparare in quantità così da averne pronta una porzione quando non si ha voglia o tempo di cucinare, partendo da legumi e cereali secchi, che vanno ammollati qualche ora, cucinati e frullati. 
Una soluzione non esclude l'altra. Io preparo sia zuppe che richiedono cotture normali, e poi magari frullo la zuppa e metto via la crema per pranzi successivi, sia le farine precotte che in pochi minuti (2 o 3) sono pronte. 
Normalmente sono biologiche, e spesso sono combinate tra cereali e legumi o più legumi e quindi più gustose. Le ho provate di diverse marche, Ki, Pedon, Colfiorito Natura, il processo di cottura a vapore e disidratazione non richiede aggiunta di conservanti, coloranti, addensanti, glutammato e aromi ne naturali ne chimici, ponendo questi prodotti, così come i legumi secchi, molto al di sopra degli altri procedimenti di cottura e conservazione (in lattina, sotto forma di creme già pronte, o zuppe e vellutate in polvere "già insaporite") tipiche di certe abitudini americane o nord europee diffuse fin da noi negli anni '60/70.
L'insaporimento è nelle nostre mani, un pochino di sale oppure un brodo di partenza, erbe aromatiche o spezie, germogli o semi, una grattugiata di formaggio, un filo d'olio, un cucchiaio di yogurt o di ricotta o di crescenza, verdurine saltate o crude per un pinzimonio alternativo. Tenendole molto liquide ed aggiungendo un po' di riso bollito, o pasta o spaghetti di riso o di soia o noodles, stracciandoci dentro un ovetto...
L'unico limite è la mancanza di fantasia. 
Questa volta ho provato la vellutata di lenticchie, utilizzando l'ultima porzione di brodo di pollo dell'altro giorno, l'ho lasciata molto molto densa, l'ho cosparsa di semi di basilico, brocco, rapanello e canapa decorticata, non avevo formaggio ho messo solo un cucchiaino di olio extra vergine di oliva. Me la sono gustata così e intingendoci a mo' di paletta, del finocchio crudo. Per accompagnare avevo dei fagiolini prezzemolo e olio e cavolo rosso condito con aceto di mele. Ne ho mangiato una parte e una parte l'ho messa via in frigorifero, densa com'è potrebbe servire anche come base per fare delle polpettine o hamburger vegetali oppure un hummus da spalmare in un gustoso panino.


lunedì 1 maggio 2017

Uova in Camicia Nude

Non c'è niente da fare, le uova in camicia non mi vengono mai. Oggi ho provato a farle con un altro sistema, ho visto questo tutorial su You Tube e gli erano venute benissimo...
Scodellando l'uovo in una ciotolina foderata di pellicola, chiudendo la pellicola con un elastico e mettendo questi sacchettini in acqua a bollore lieve per cinque minuti.
Nel tutorial lavorava il bianco con pezzetti di mozzarella e erbette, ma in questo modo diventa più calorico. metteva metà dei bianchi nella pellicola, sistemava il tuorlo in mezzo e poi ci versava sopra il resto dei bianchi. Ah, e soprattutto spruzzava un po' di olio da un contenitore spray, l'interno della pellicola, per non fare attaccare l'uovo.
Io non ho messo ingredienti aggiuntivi e non ho unto la pellicola. Le uova sono venute buonissime, ma nude perché la maggior parte del bianco è rimasto attaccato al domopack. 
Ma ci riproverò, le uova in camicia mi piacciono moltissimo, perché sono sane come quelle fatte alla coque ma danno la soddisfazione di quelle fatte al tegamino.
Ungerò pochissimo la pellicola, monterò quasi a neve gli albumi, terrò la fiamma più bassa e l'acqua meno bollente...
Intanto mi sono comunque gustata queste uova nate senza camicia, posizionate sopra una bella insalata di due erbe, condita con olio e aceto, le rompi e si lasciano andare, morbide e vellutate pronte per essere intinte con una fetta di pane Altamura, e un pezzetto, l'ultimo, di ricotta.
Sta calando la sera, sui monti poco lontani ha nevicato, e il tepore delle uova serve a rendere la freschezza dell'insalata, più accettabile in questa sera frescolina. Buon appetito a tutti!