domenica 31 dicembre 2017

Ultimo dell'Anno


Oggi è l'ultimo giorno dell'anno, ho lavorato dal mattino e quindi la sera sono libera, ma non ho voglia di festeggiare. Dell'ultimo dell'anno mi piacciono le lenticchie. Me le preparo sempre, anche per me sola, ogni volta cambio ricetta, a volte le faccio con la salsiccia oppure con la pancetta, a volte uso tantissime spezie, indiane o africane. A volte le faccio tradizionali. Quest'anno le ho fatte semplici, carota, sedano e cipolla, alloro un po' di triplo concentrato di pomodoro, un po' di vino rosso per sfumare e acqua per portare a cottura. Alle 18,30 avevo già fame. Alle 20 stavo già gustando il mio piattino di lenticchie, cotechino e una fantastica, croccante, saporitissima, freschissima insalata fatta con le foglie del sedano verde. Che bontà!
Divano e copertina, film e pancia calda. A mezzanotte guardo i fuochi artificiali che mi piacciono sempre moltissimo e mi emozionano, sono proprio dietro la chiesa, sembra di poterli toccare. Penso a quante cose ha visto passare questo anno, ricordi belli e brutti, tristezza ma anche gioia.
Dopo mezzanotte mangio solo qualche cucchiaio di lenticchie per la tradizione, ricevo una telefonata bellissima di una amica molto amata e guardo al nuovo anno con occhi freschi.
L'insalata di foglie di sedano mi è piaciuta così tanto che replico anche per il pranzo del primo dell'anno. Buon anno a tutti!






mercoledì 27 dicembre 2017

Smörgåsbord


Dei viaggi nel nord europa ricordo i paesaggi, il freddo ovviamente, ma il freddo bello che ti fa sentire viva e non quello umido e deprimente che c'è qui, la gente del nord, la semplicità e la schiettezza con cui sembrano vivere. E il cibo. Il cibo del nord europa non è famoso e variegato come quello di altre culture, ma ci sono cose in cui eccellono.
Nel viaggio in traghetto verso l'Islanda, ricordo di aver mangiato solo fettine di pane imburrate con sopra salmone o in alternativa gamberetti, erano deliziose, me ne stavo tutto il giorno sul ponte più alto, le gambe dentro nel sacco a pelo invernale, il mare agitato forza 8/9, l'aria mista al sale, il cielo grigio chiaro.
Ricordo il mercato di Bergen in Norvegia, con queste tartine già preparate dal pescatore che aveva messo questi Smörgåsbord (che letteralmente significa tavola del panino imburrato...) sulla la sua bancarella, la freschezza del pesce, il burro salato, il pane morbido, la gente che faceva la spesa, il sole sulla faccia e l'aria fredda a mordermi le guance.
Ogni volta che mangio salmone e burro su una fetta di pane, c'è tutto il carico di ricordi tattili olfattivi gustativi di quei viaggi.
Ho affettato una ciabattina o meglio un bastoncino francese, il burro salato è già fuori dal frigorifero da un po' così si ammorbidisce. Ho trovato questo salmone lievemente affumicato che non mi da problemi di digestione. Credo sia la vera affumicatura versus l'aroma di affumicato la chiave del mio problema, questo è affumicato leggerissimamente e veramente, niente aromi.
Ho prelevato un po' di senape al miele dal vasetto e qualche rondella dei cetrioli che ho messo via io questa estate, sfruttando la brina del vasetto di cetrioli in agrodolce comprati all'Ikea.
Ho dei germogli freschi, hanno un sapore piccantino buonissimo. Chiudo gli occhi e vedo Bergen, come in una foto panoramica a grandezza naturale nella quale posso girarmi e osservare tutto il mercato. Il sole sulla faccia, l'aria fredda sulle guance.

venerdì 15 dicembre 2017

Una Specie di Ribollita


Ho fatto spesa di verdure biologiche, e tra le varie cose ho acquistato anche del cavolo verza. 
Io adoro la verza, nonostante la puzza che sparge quando la si cuoce, ma ha un sapore buonissimo, carico di ricordi provenienti direttamente dal DNA. Avevo una base di brodo vegetale già pronto in frigorifero. L'ho messo a scaldare e ho aggiunto le foglie esterne del cavolo, volevo una consistenza un po' coriacea e duretta sotto i denti, poi ho aggiunto dei ceci, schiacciandone qualcuno per far addensare leggermente il brodo, qualche pezzo di pane rustico raffermo, l'ho aggiunto solo verso la fine, quando la verza ha raggiunto il grado di cottura giusto, così che il pane rimane un po' duro nel nucleo e si sfalda solo fuori. Una bella spolverata di grana, e una C di olio extra vergine di oliva a crudo.
So benissimo che questa non è la Ribollita, ma le diverse consistenze, il sapore pieno e la sensazione di sazietà mangiandone un bel piatto fumante, me l'ha ricordata.
E pensare che da piccoli, la zuppa era considerata una punizione...

giovedì 7 dicembre 2017

Prima e Dopo il Lavoro


Per avere la carica necessaria al lavoro servono i carboidrati. E un pisolino. A me i carboidrati fanno venire sonno, subito dopo averli mangiati, è una cosa che dovrebbe essere indagata meglio lo so, ma per ora mi adeguo. Mi sono preparata, con un po' di anticipo, questo risottino semplicissimo, con brodo vegetale che avevo già in frigorifero. Siccome il brodo era fatto anche con un po' di verza, ho aggiunto un pochino di cavolo rosso, tagliato finemente, da mangiare crudo insieme al risotto. Una spolverata di pepe e un filo di olio extra vergine di oliva e il gioco è fatto. La croccantezza e freschezza del cavolo si contrappone alla morbidezza calda del risotto, non male...
Ho mangiato presto, per avere il tempo di fare un pisolino e andare al lavoro bella carica. Punto le sveglie per sicurezza e mi godo la pennichella post prandiale in tutta sicurezza.

Dopo il lavoro, sono tornata a casa verso le 11,00, avevo solo un leggero languorino, così ho bagnato una frisella integrale sotto il getto  dell'acqua, una passata velocissima, e l'ho condita con triplo concentrato di pomodoro, origano, qualche cappero e una spolverata di grana. E un filino di olio extra vergine di oliva. Buonanotte!

mercoledì 6 dicembre 2017

Insalate


L'insalata è una forma di arte. Oggi ho messo cavolo rosso, cavolo bianco, mizuna, cavolo nero, pomodoro, carote, zucca, erbette. Ho condito solo con olio extra vergine di oliva e aceto di mele, e ho aggiunto un paio di uova alla coque. 
Gnam!

sabato 2 dicembre 2017

Salad, Salad, Salad!



Quando si prepara una insalata, lavando e tagliando la verdura da intera, conviene prepararne un po' di più e approntare delle "schiscette" per i pranzi al lavoro. L'insalata fresca, intera, da lavare e tagliare è più economica, sana, nutriente di quelle già lavate in busta e soprattutto di quelle già tagliate. Una insalata in busta, già tagliata, ha subito ripetuti lavaggi che l'hanno impoverita di tutte le vitamine, che essendo idrosolubili, se ne sono andate per la maggior parte nell'acqua. Certo anche preparare in anticipo una insalata in contenitore, ne fa perdere in freschezza, ma in proporzione molto minore rispetto ai tempi più lunghi delle insalate lavate e pronte.
Così ho tagliato un po' di cavolo rosso e bianco, carote, zucca crude, mizuna, rucola, cicorino.
Ho sbattuto un cucchiaio di senape al miele con un pochino di olio extra vergine di oliva e un po' di aceto di mele, e ne ho prelevato un po' da mettere in un contenitore piccolino che sta dentro nella insalata in schiscetta come in un nido. 
Mi gusto la mia insalata fresca e croccante e so che i due prossimi pranzi al lavoro saranno sani e freschi.
Una bella soddisfazione!