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mercoledì 18 maggio 2016

Radicchio Brasato


Alle volte una cena o un pranzo veloce possono essere risolti da una verdura dal sapore spiccato, cucinata per essere la portata principale. Il radicchio trevisano, con il suo sapore amaro ma non pungente, con la radice succulenta e carnosa, si presta moltissimo a questo tipo di procedimento.
Così, nella mia padella di allumino professionale ho messo un cipollotto di Tropea tagliato a rondelle, un pochino di acqua e mezzo cucchiaino di olio extra vergine di oliva. Ho cominciato a farlo stufare mentre tagliavo per il lungo un radicchio trevigiano, lavato e pulita la radice. Lo taglio mantenendo le foglie attaccate alla radice, come se fossero degli spicchi. Metto anche lui in padella e alzo il fuoco, voglio farlo rosolare un pochino prima di brasarlo. Di solito uso il vino rosso, ma oggi ne sono sprovvista, quindi metto un una tazzina di acqua, ne basta pochissima, deve già evaporare quando tocca il fondo, abbasso la fiamma e copro.
Dopo circa 10 minuti scarsi, il radicchio è pronto. Alzo di nuovo la fiamma e sfumo con due cucchiaiate di aceto balsamico di mele. 
Il radicchio fatto così ha un gusto dolce amaro acidulo strepitoso. Si accompagna con del riso basmati semplice oppure con della polenta o un purè di patate, anche dolci.
Io l'ho mangiato da solo, un filo di olio extra vergine di oliva a crudo e un pochino di crescenza, un formaggio che adoro. Ottimo!


venerdì 12 febbraio 2016

Petto di Pollo Bollito Ripassato ai Pomodorini Secchi


Far saltare in padella a volte cambia e aggiunge sapore ad un cibo che in partenza non è un granché. Restringe i sughetti e li addensa, concentra i sapori o da modo di aggiungerne altri. Basta pensare a come una pasta scolata e condita con il suo sugo sia diversa da una pasta scolata e fatta saltare brevemente nella padella del sugo, magari con una piccola aggiunta dell'acqua di cottura. Questo a prima vista insignificante passaggio, dona cremosità e corpo alla pasta, amalgama i sapori.
L'altra sera aveva preparato del brodo di pollo con dei petti. I petti non sono la parte migliore per fare il brodo, ci vorrebbe una coscia con la pelle (che poi si butta) che rilascia sapore. I petti sono asciutti e un po' insapori, e infatti li avevo mangiati accompagnandoli con un pochino di senape.
Oggi li ho fatti saltare in padella, con pochissimo olio extra vergine di oliva e tre pomodorini secchi sforbiciati a striscioline. Nel frattempo preparo la mia insalata preferita, cicoria e pomodori (questa volta niente cipolla, devo andare al lavoro...) salo con sale nero i pomodori Marinda, dei pasticcini... e metto un filo di olio extra vergine di oliva. La cicoria l'ho già spruzzata con aceto balsamico di mele.
Il pollo è ancora un po' asciuttino, ma accompagnato dall'insalata e dal pomodorino secco, acquista fresca umidità dai pomodori e sapore dai pomodorini secchi e dalla cicoria.
I pomodori Marinda sono i miei preferiti oltre ai cuori di bue. Fanno parte della famiglia dei pomodori costoluto di Pachino, sono sodissimi, piccoli e molto molto saporiti, un concentrato! Sono il pasticcino dei pomodori e io li adoro.