Come ogni tanto accade, mi capitano dei giorni in cui sento la necessità di mangiare carne rossa o fegato, è una ciclicità che indica, secondo me, che nel mio corpo si è verificata una carenza di un elemento, potrebbe essere il ferro o il rame, che mi spinge a desiderare una determinata schiera di cibi: carne rossa, polpo, vino rosso, cioccolato e fegato. Così questa volta ho acquistato tre fettine di fegato di vitello e l'ho preparato in due riprese. La prima volta l'ho cucinato molto semplicemente con burro e salvia e l'ho servito con una insalata di foglie di sedano che ben lo accompagnano grazie alla contrapposizione di due sapori molto spiccati. La seconda volta ho preparato delle patate con l'alloro a cui ho aggiunto due scalogni affettati e, una volta rosolati e cotti per bene, ho aggiunto la fettina di fegato tagliata a straccetti e leggermente infarinata con farina di riso. Il fegato va guardato mentre cuoce, perché richiede tempi brevissimi altrimenti si indurisce, la carne deve rimanere rosea all'interno e morbida. Ho servito il fegato con le verdure utilizzando un coppapasta, di modo da dargli la forma di una torretta. Gnam.
praticamente non sta a dieta, ma impegnandosi...ricette sane, ricette mentali, qualche tentazione ogni tanto.
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domenica 10 gennaio 2021
sabato 21 novembre 2020
Torta di Mele della Fame Chimica
Il mio approccio all'esecuzione dei dolci è un po' quello che potrebbe avere un adolescente nerd con la fame chimica. E così come il nerd non ho quasi mai in casa gli ingredienti che servono.
O per lo meno non tutti nello stesso momento.
Di nuovo in lockdown, l'ultima spesa non di frutta e verdura, risalente a metà ottobre, mi tocca improvvisare traendo ispirazione per i pesi dalla bustina di lievito per dolci e dividendo a metà perché sono da sola:
225 grammi di farina di avena e di riso, con più preponderanza per quella di avena
1 uovo
1/2 bustina di lievito istantaneo per dolci
una presa di sale
Per prima cosa accendo il forno a 180 ventilato, così inizia a scaldarsi, impasto tutto direttamente nel barattolo da 1 kilo di yogurt, dove ne è rimasto sul fondo circa 5 cucchiai, aggiungo 3 cucchiai di olio di vinaccioli (non ho burro) e 3 di amaretto di Saronno. Non ho zucchero ma ho un vasetto piccolo di marmellata di limoni che devo far fuori perché è troppo densa per spalmarla, la diluisco con acqua calda (non ho latte) e aggiungo all'impasto.
Lavoro l'impasto finché diventa fluido, aggiungendo altra acqua se serve.
In una tortiera antiaderente dove ho già posizionato la carta forno, verso l'impasto che essendo fluido si dispone uniformemente. Ho 2 mele Gala, le lavo e taglio a fette verticali, togliendo solo picciolo e fondo, lascio buccia, torsolo e semi. Dispongo le fette in maniera ordinata creando un motivo a raggiera e cospargo con un paio di cucchiaini di zucchero di canna integrale Mascobado e fiocchetti di burro dell'ultimo pezzettino che mi è rimasto.
Inforno e calcolo 25 minuti. Passato il tempo la torta è ancora pallida e dal centro lo stuzzicadenti riemerge un pochino umido, ci vorranno altri 35 minuti circa per vedere l'aspetto dorato che hanno di solito le torte e sentire spargersi per casa il buonissimo profumo.
Non è lievitata molto ma ha un sapore pieno e gustoso, la parte superficiale e i bordi sono belli croccanti e finalmente posso gustarmi una bella fetta di torta di mele che mi accompagnerà per qualche giorno a colazione o a merenda con il tè.
Good job bro'!
martedì 2 ottobre 2018
Torta di Riso al Limone
A volte la voglia di mangiare qualcosa di dolce è così forte, che mi spinge a cercare ingredienti adatti per fare una torta in casa. Oggi ho provato con la farina di riso.
Ho amalgamato per creare una pastella consistente, farina di riso, qualche cucchiaio di zucchero di canna, una bustina di lievito vanigliato, una bustina di vanillina, un cucchiaio di olio extra vergine di oliva e un po' di acqua. L'intento era di fare una similfocaccia dolce.
Ho unto il fondo di una teglia e l'ho spolverizzato con pangrattato, ho versato la pastella e ho aggiunto cinque cucchiai di marmellata di limone e una spolverizzata di zucchero di canna, sulla superficie. Come per creare un fiore.
Infornato a 180 gradi per circa 20-25 minuti. La torta non è lievitata molto, ma è gradevole e fondente sotto i denti.
La prossima volta chissà che farina userò?
giovedì 6 aprile 2017
Patate e Alloro della Mamma
L'altro giorno, parlando di ricette con una mia collega, mi sono tornate in mente le patate con l'alloro che faceva mia mamma. Una ricetta semplicissima, veloce ma supergustosa e profumata.
Affettava delle patate, sbucciate e lavate, a cubi direttamente in pentola a pressione, aggiungeva 5 o 6 foglie di alloro, un pochino di olio extra vergine di oliva e faceva rosolare a pentola scoperta, girando le patate di modo che creassero un pochino di crosticina. Dopo circa 5/7 minuti di rosolatura, aggiungeva un pochino di acqua, tanta da arrivare a metà altezza delle patate, e chiudeva il coperchio.
Dal sibilo, 7 minuti di cottura.
Sfiatava e apriva subito. Una girata alle patate per controllare che non ci fosse più acqua e che le patate fossero cotte. Dovevano essere sode dentro e con una leggerissima cremosità fuori.
Oggi le ho rifatte, e le ho accompagnate con bocconcini di petto di pollo, infarinato con farina di riso, rosolato in olio extra vergine di oliva e portato a cottura con il succo di due limone, le calotte di uno messe a rosolare insieme in padella.
Il pollo fatto così mi piace moltissimo, è morbido, cedevole, gustoso, acidulo.
...e le patate...
Le patate hanno sparso il loro profumo di alloro in tutta la casa, le mangio gustandole piano, ci ho aggiunto solo un pizzico di sale, i cui granelli percepisco con la punta della lingua e con la mente piena di ricordi.
giovedì 27 novembre 2014
Pasta Frolla al Mais e Farina di Riso
Ci riprovo, stasera ho voglia di cucinare, mentre ho già messo su il brodo per fare il risotto dopo, impasto farina di mais e farina di riso per fare una pasta frolla senza glutine.
Aggiungo un pizzico di sale rosa dell'Himalaya, burro a pezzetti e un pochino di acqua.
Lavoro la pasta velocemente e la metto a riposare in frigorifero mentre taglio delle susine da mettere sia dentro che sopra.
Stendo la pasta e la farcisco di susine ripiegandola poi sopra come fosse un omelette.
Dispongo ancora qualche fetta di susina, fiocchetti di burro e un po' di zucchero.
Inforno a 180 gradi per 20 minuti circa.
Che profumo buonissimo si sparge per casa...la torta nella parte umida di frutta è buona, dove è rimasta solo la pasta è un po' duretta...altro giro, altra corsa.
Aggiungo un pizzico di sale rosa dell'Himalaya, burro a pezzetti e un pochino di acqua.
Lavoro la pasta velocemente e la metto a riposare in frigorifero mentre taglio delle susine da mettere sia dentro che sopra.
Stendo la pasta e la farcisco di susine ripiegandola poi sopra come fosse un omelette.
Dispongo ancora qualche fetta di susina, fiocchetti di burro e un po' di zucchero.
Inforno a 180 gradi per 20 minuti circa.
Che profumo buonissimo si sparge per casa...la torta nella parte umida di frutta è buona, dove è rimasta solo la pasta è un po' duretta...altro giro, altra corsa.
giovedì 30 ottobre 2014
Due Torte è Meglio di Una
Diciamola tutta, i dolci non sono proprio il mio forte. Forse perché dopo che assaggio il dolce mi ritorna la voglia di salato...non so.
E poi, tentando di fare una miscela senza farina di frumento, lievito, in un caso latte e burro, il risultato è ancora più duro.
Per ottimizzare questa volta, partendo dalla stessa base, ho cercato di fare due impasti diversi, uno per una specie di clafoutis e uno per una crostata.
Ho messo farina di riso, farina di mais e farina di miglio in parti uguali. Ho aggiunto acqua invece del latte, un pizzico di sale e ho iniziato a lavorare fino a che è diventata una palla morbida ed elastica.
Ne ho tenuto via un pezzetto e ho messo in frigo la palla, avvolta nella pellicola.
Il pezzetto superstite l'ho lavorato con latte per farlo diventare una pastella fluida.
Ho tagliato a rondelle 4 mele, e le ho disposte nella tortiera foderata di carta forno, con del riso soffiato biologico neutro, ho messo qualche cucchiaio di marmellata e ho versato la pastella.
Infornato a 180 gradi.
Tiro fuori la palla dal frigorifero e comincio a spianarla sul foglio di carta forno. Tengo via una pallottolina per fare la griglia.
Spalmo la marmellata e dispongo a strisce diagonali il resto della pasta. Metto in forno e aspetto.
Il clafoutis di mele è venuto bello morbido e umido. La crostata invece è un po' gnucca. Sarà per un'altra volta...
In compenso la casa profuma magnificamente di torta. Yeeeehhhh!
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