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venerdì 25 aprile 2025

Fegato alle Cipolle Destrutturato

 


Quando ho iniziato ad apprezzare il fegato, da piccola mi obbligavano a mangiarlo e lo detestavo, all'inizio lo facevo alla veneziana, con un sacco di cipolle e un cucchiaio di panna fresca messo alla fine a fuoco spento, con l'andare del tempo ho preferito sempre di più la cottura semplice del solo fegato, al burro e salvia oppure impanato e fritto. Questa sera ho fatto una rivisitazione con i cipollotti e porri cotti per primi nella padella, un pochino di acqua finché cuociono ma rimangono sodi e un filo di olio a crudo, spinaci al vapore con una spolverata di formaggio e il fegato cotto a bistecchina nella stessa padella dove le verdure hanno lasciato il loro sapore, Una macinata di pepe nero fresco, un giro di olio extra vergine di oliva e a posto così. Per accompagnare come antipasto pomodori in insalata con semi di canapa decorticata. E' tutto buonissimo!




cipollotti e porri in padella, spinaci saltati, fegato di vitello accompagnati da insalata di pomodori e semi di canapa

venerdì 19 marzo 2021

Gli Aiuto cuochi Verdi


Quando faccio la spesa dal fruttivendolo il venerdì, poi mi metto subito all'opera per organizzare le verdure già pulite e pronte all'uso; stacco le foglie del sedano, le lavo e metto in un vaso di vetro pronte per utilizzarle nelle insalate, se ci sono cipollotti o porri, che di solito sono troppo lunghi per chiudere bene il sacchetto proteggi verdura (perché la verdura va protetta dall'effetto disseccante del frigorifero) taglio la parte che fuoriesce, la lavo, la riduco a rondelle e le metto in un vasetto pronte anche loro per insalate, minestre, omelette o zuppe asian style. Questa volta ho voluto fare anche un paio di esperimenti: cetriolo e zenzero.
Di solito il cetriolo lo compro per metterlo nell'insalata greca, ma qualche volta va a finire che me lo dimentico e si rammollisce in fondo al frigo. Ho pensato di lavarlo, sbucciarlo a strisce e ridurlo a rondelle per metterlo nel vaso dove ho tenuto la brina dei cetriolini sotto aceto "gewürzkuchen" quei cetriolini in agrodolce tipici dei paesi del nord europa. 
Lo zenzero è un altro di quegli ingredienti a rischio dimenticanza in fondo al frigo, dove di solito si raggrinzisce. Così ho deciso di pelarlo subito, con un cucchiaino, tagliarlo a fettine e metterlo in un vasetto con acqua e aceto di mele. 
In entrambi i casi voglio tenere monitorato quanto si conservano (e in quali condizioni).


Mentre ero impegnata a fare tutte queste preparazioni, ho messo a bollire un paio di patate, ho voglia di patate prezzemolate, così ho lavato bene anche tutto il prezzemolo, lo asciugato, e l'ho chiuso in un contenitore ermetico di plastica, pronto per essere tritato, gambi e foglie, per minestre e condimenti o sforbiciato per una insalata libanese. Ho messo a cuocere le erbette e poi gli spinaci, tenendo l'acqua di cottura per una eventuale minestrina, ma qualche foglia di entrambi le ho conservate crude, in un altro contenitore di plastica, pronte per essere aggiunte alle insalate miste.


Prepara una insalata con pomodoro, una costa di sedano tagliata obliqua, qualche rondella di cipollotto, condisco le patate prezzemolate ancora calde con un pochino di olio extra vergine di oliva e aceto di mele, il profumo dell'aceto che si scalda a contatto con le patate mi piace moltissimo, aggiungo un caprino e il pranzo è pronto.





Aggiornamento: a distanza di 20 giorni il cetriolo e lo zenzero sono ancora belli croccanti e vitali, esperimento riuscito! La prossima volta voglio ridurre la quantità di aceto per lo zenzero, perché è un pochino acetoso e va sciacquato prima di poterlo usare nelle tisane. 

lunedì 9 novembre 2020

Cena delle Due Insalate Fresca e Tiepida


Una delle cose che preferisco fare, quando cucino, è tagliare le verdure. Tiro fuori i miei coltelli giapponesi, oppure quello di ceramica e comincio ad affettare cercando il più possibile di fare fettine regolari, cubetti o striscioline che siano è il rumore del coltello combinato a quello della verdura che mi esalta. Ogni verdura fa un rumore particolare tutto suo: le patate fanno un rumore fondente, le carote e il sedano due tloc tloc completamente diversi, la carota sordo mentre il sedano scrocchiante ritmato, forse per via delle costine, la verza un bel scric scric pieno e soddisfacente, allegro e un po' confusionario. Forse è per questo che in tutti i popoli della terra le verze si tagliano a striscioline e si fanno in abbondanza, per il loro suono é qui la festa? che fanno. 
Un'altra cosa che mi da grande soddisfazione cucinando è preparare più ricette contemporaneamente perché condividono alcuni ingredienti. E questo con le verdure succede spessissimo, mentre riduci a dadolini il sedano per il soffritto, ne sgranocchi un pezzo, e ne affetti longitudinalmente un altro per una insalata catalana...
Così l'altra sera ho iniziato ad affettare e suddividere nelle due ciotole di fronte un cipollotto. Lo bagno con un pochino di aceto di mele, così risulterà più digeribile. In una ciotola aggiungo un po' di tonno, nell'altra del peperone che ho tagliato a quadretti e lo mescolo per fargli prendere un po' di aceto.
In un pentolino si stanno scaldando un mestolo di fagioli corona che ho prelevato dal vaso di vetro in frigo, li ho lessati il giorno prima. Nel frattempo ho lavato qualche foglia di verza cappuccio e dopo averle sovrapposte inizio a tagliarle a striscioline. La verza cappuccio aumenta di volume mano a mano che la tagli. Sembra una verdura delle favole, di quelle che non finiscono mai, che più le usi e più crescono. Unisco la verza ai cipollotti e peperoni, e affetto anche qualche fetta di pomodoro cuore di bue bello maturo. Cospargo i pomodori con una presa di sale, metto un filo di olio extra vergine di oliva e l'insalata fresca è fatta. 
Nella ciotola dove aspettano il cipollotto e il tonno, aggiungo il mestolo di fagioli caldi, li spolverizzo con una bella macinata di pepe nero e un giro di olio. E anche l'insalata tiepida è pronta.
A tavola mi gusto le due insalata prelevando alternativamente da una e dall'altra. Prima di girare quella con il cavolo cappuccio ho tolto il pomodoro, era così bello che alla fine ho preferito mangiarlo da solo, accompagnato da una fetta di pane rustico. Bello cenare così!











martedì 14 aprile 2020

Instarecipe: Spaghetti ai Pomodorini Confit




Spaghetti artigianali trafilati al bronzo, con gambo di cipollotto crudo, olio evo, grana grattugiato, pomodorini e cipolla di Tropea confit. Una esplosione di gusto in bocca.

P.s. scorrendo indietro di qualche ricetta, o usando il tasto "cerca nel blog" potrete trovare come fare i pomodorini confit. Li ho fatti l'altro giorno!

venerdì 27 marzo 2020

Instarecipe: Omelette Courgettes

https://www.instagram.com/p/B-PgpklgNWR/?igshid=1nbklakobleku

Omelette. Stufare brevemente le zucchine a rondelle in olio evo e aglio sottile soffritto, e metterle da parte. Sbattere, pochissimo, due uova e un po' di yogurt in una scodella, versare in padella e far rapprendere, mantenendo la parte superiore molto morbida (baveuse) metterci le zucchine, lo yogurt, il cipollotto a rondelle e chiudere l'omelette. Cospargere con le rondelle dei gambi dei cipollotti.

venerdì 20 marzo 2020

Instarecipe: Uova e Cipollotti al Tegamino

https://www.instagram.com/p/B98_GSVAy9H/?igshid=8by9s0eyavqv

Uova e cipollotti. Cipollotti, poca acqua, fuoco alto, coperti. Quando sono teneri, usare l'acqua di cottura per brodino vegetale e per una polenta rapida, nella padella  aggiungere burro, sgusciarci le uova, pepe e formaggio quando il bianco è rappreso. Con il pane Altamura e intingendo i cipollotti nel tuorlo. La gola. 

lunedì 3 luglio 2017

Trota Salmonata con Verdure Crude e Cotte


Oggi ho iniziato a cucinare alle 11, avevo delle verdure da cuocere, il polipo da bollire e poi mi sono preparata il pranzo: insalata lollo (si chiamerà così in onore della Lollobrigida?) così bella con le sue foglie ondulate come volant, con un pomodoro e qualche anello di cipolla di tropea (lasciata in infusione in aceto di mele da ieri).
E la trota salmonata. E' da tantissimo che non cucino pesce. Pesce a forma di pesce intendo. In questa casa credo di averlo fatto solo una volta. Dopo tanto tempo mi è tornata la voglia e così stamattina ho fatto la spesa e ho riempito il freezer di pesce. 
La trota l'ho rosolata in padella, nel condimento lasciato dalle verdure cotte.
Verza, cipolla e gambi di cipollotti (la parte tubolare verde) stufati con un pochino di aglio, pomodoro a dadini e sfumati con aceto di mele.
L'insalata così è la mia preferita, pomodoro e cipolle crude danno sempre quel quid in più. La trota l'ho servita con un cucchiaino di senape all'aneto. Che con il pesce ci sta proprio bene.
Caffè d'orzo e mi sento leggera ma sazia.


sabato 6 maggio 2017

La Merendapranzo e la Vellutata di Porri


Oggi a pranzo avevo già tutti gli ingredienti pronti, ho solo scaldato la vellutata di porri, aggiunto una bella cucchiaiata di semi di canapa sativa decorticati e un cucchiaino di olio extra vergine di oliva.
Per completare ho scaldato due fette di pane multicereale e li ho arrangiati uno con l'hummus di lenticchie, cetrioli e peperoni in infusione di aceto, e uno con qualche pezzetto di caprino stagionato e l'infusione di cipollotti. Un pochino di insalata. Avendo mangiato tardi, vale anche come merenda...




venerdì 5 maggio 2017

Infusione di Verdure per Insalate Super Digeribili e Altri Trattamenti


Oggi è Venerdì ed essendo ancora impossibilitata a guidare per via della frattura del gomito, sono scesa a prendere un po' di frutta e di verdura dal verduraio che si piazza proprio sotto casa mia.
Tra le varie cose ho preso dei rapanelli oblunghi, mezzi rossi e mezzi bianchi, che mi facevano gola come le rape dell'albero della strega vicina di casa alla mamma di Rapolina. Non avendo figli in arrivo, da barattare con i rapanelli, li ho acquistati. Al fruttivendolo già pronto a tagliare via le foglie ho intimato un fermo! Io le mangio in insalata...
Così mentre i porri dell'orto della mia amica Anna, erano a bagno nell'acqua per perdere un po' di terra, ho impostato gli ingredienti per l'insalata da mangiare a pranzo e la minestra di porri da preparare per avere brodo di porro (molto diuretico, da bere così o per un eventuale risotto o minestra) e porri da frullare con il minipimer (per una vellutata di porri, salutare e gustosa). 
Mi piace lavorare su più fronti e preparare in anticipo, se posso, alcuni ingredienti base.
Nella mia bella insalatiera di legno ho disposto un pochino di insalata di Anna, qualche fetta di cavolo rosso, alcune foglie di rapanello spezzate sommariamente con le mani, un pomodoro Marinda tagliato a fette e un paio di rapanelli a fettine.
Con la mandolina ho affettato sottilissimo un cipollotto e l'ho messo in infusione in aceto di mele, in un vasetto a chiusura ermetica, la stessa cosa per mezzo peperone, mondato e tagliato a striscioline, e per un quarto di cetriolo lavato e sbucciato a righe, in un altro vasetto. Dopo circa venti minuti di infusione, la cipolla, i peperoni e i cetrioli sono diventati digeribili ma rimasti comunque sodi. Con delle bacchette, prelevo qualche anello di cipolla e un po' di peperoni e cetrioli. Li unisco alla mia insalata, aggiungo un cucchiaino di olio extra vergine di oliva e mi gusto questa insalata saporita e saziante, mentre la pentola a pressione sibila sommessa con i porri tagliati a rondelle in cottura in acqua e brodo granulare. Dieci minuti dal sibilo e spengo. Prelevo il brodo e lo metto in un contenitore cilindrico, prelevo i porri e li chiudo in un contenitore ermetico. 
Lavo la pentola e pongo un cestino per la cottura a vapore sul fondo con un po' di acqua, cannella, chiodi di garofano e uno splash di Cointreau. Non c'è niente di meglio per togliere l'odore di cipolla che cuocere un pochino di frutta con le spezie. Sul cestello pongo una mela e una pera tagliate a metà e alle quali ho tolto i semi. Sciolgo in pochissima acqua un cucchiaino di zucchero e lo verso sopra i frutti. Chiudo il coperchio, e concedo due minuti di cottura dal sibilo. La frutta cotta mi piace che mantenga una consistenza soda. Spengo e nella casa si spande questo profumo di mele e cannella.
Ne mangio una metà per tipo e penso a cosa fare con il liquido di cottura profumato, credo che me lo berrò così. Yum!




venerdì 21 aprile 2017

Con Una Mano Sola - Ricette Sparse per Chi Si è Fratturato Un Braccio


Il giorno di Pasqua mi sono rotta il gomito. L'ho scoperto solo il giorno dopo perché non volevo crederci e speravo fosse solo una distorsione che potevo curare da sola. La sera, mentre tenevo il braccio nel ghiaccio in cui avevo messo acqua e argilla, oli essenziali di rosmarino, cipresso e ginepro per disinfiammare, mentre ho tenuto su l'argilla quattro ore, fasciando il braccio nel polietilene, speravo che ciò bastasse. Come Gesù che curava con il fango.
Il rumore del crack ancora nelle orecchie e il dolore che non accennava a passare nonostante l'arnica, l'artiglio del diavolo e gli antidolorifici mi hanno spinto, fiduciosa in un risultato distorsivo, 4 giorni a riposo, al Pronto Soccorso il giorno dopo. 
Sentire - è rotto, domani alle 14,00 in sala gessi - è stato raggelante. Non volevo, semplicemente. E invece le ossa si rompono. 
Fortunatamente è il braccio sinistro e io non sono mancina. Fortunatamente avevo la spesa appena fatta. Di cose sane. Perché 20 giorni a casa possono essere deleteri in fatto di dieta.
Fortunatamente, il Venerdì, sotto casa si apposta un fruttivendolo ambulante e c'è una farmacia che apre, raggiungibile a piedi. Fortunatamente ci sono le amiche, gli amici e i parenti che mi aiutano, e che vengono a prendermi per stare in compagnia. 
Il primo giorno da sola ho preparato l'avena, ricordi di alimentazione naturale me la indicano come ricca di calcio, devo andare a verificare. Dopo 3 ore e passa di ammollo, l'ho cotta in pentola a pressione per 20 minuti, con un pochino di brodo granulare e due porri piccoli, affettati alla bellemeglio con una mano sola.
Finito di preparare l'avena, ne ho mangiata un po' e il resto l'ho subito tolto e messo in vasetti in frigorifero per i prossimi giorni. 
Fuori l'avena, dentro un arrostino di manzo, con salvia e rosmarino, rosolato da tutti i lati in poco olio, sfumato con vino bianco e portato a cottura, 20 minuti dal sibilo, con un bicchiere di acqua. 
L'impresa è stato tagliarlo a fette... tenendolo fermo con il peso del braccio bloccato appoggiato sopra un tagliere. Fortunatamente la carne era tenera e il coltello affilato. 
Una volta nel piatto l'ho mangiato a morsi, nel pane. 
Una sera ho ottimizzato le cotture, cuocendo insieme patate e cornetti, da mangiare in seguito, con dei ravioli di magro conditi solo con burro, aglio e salvia. 
Stamattina ho preso dei pomodori Marinda con cui fare una caprese e il pieno di frutta e verdura. Il fruttivendolo, gentilissimo, mi ha portato le borse. 
Sto diventando più abile nell'uso della mano sola. La burrata e i pomodori sono fuori dal frigorifero da qualche ora, per sentire il sapore pieno e gustoso, non devono essere freddi. Aggiungo un cipollotto fresco, che condisco con un goccio di aceto balsamico di mele. Sbriciolo origano e sale e verso qualche goccia di olio extra vergine di oliva sui pomodori e burrata. Li lascio li ad insaporirsi, mentre affetto a filetti dei pomodorini troppo maturi trovati in frigorifero mettendo a posto la spesa. Finiscono in un padellino con un piccolo porro e un pochino di olio e di acqua, a cuocere coperti, finché non diventano densi e saporosi. Serviranno per un sughetto per pasta. 
Ho un pezzo di zucca e la curcuma fresca, domani voglio farne una vellutata...
Scrivo con una mano sola, ci metto circa il triplo del tempo normale per fare ogni cosa, sento il dolore osseo dentro nel braccio e mi dico che è normale, che è perché si sta ricostruendo. 
Ho preso dei supplementi di calcio e vitamina D e mi concentro sul mio corpo, usando il potere della mente per indurre la formazione dell'osso che si è spezzato. 
Funzionerà.


mercoledì 9 novembre 2016

Cotenne alle Due Maniere



L'altro giorno sono entrata a fare la spesa e c'era tutta questa manifestazione da sagra del maiale che martellava da ogni dove. In effetti, è novembre, tempo di cassoeula, anche se di notte non ha ancora gelato e le verze non si sono brinate per bene.
A me della cassoeula  piace tantissimo la verza, e tra le carni, la cotenna. Così ho preso solo un rotolino di cotenna, sottile e tenera per farla con una ricetta alternativa.
La cossoeula senza carne l'ho già fatta ed è venuta buonissima. La ricetta è qui.
Ho dei fagioli neri da cuocere, li metto in pentola a pressione con alloro, chiodi di garofano e la cotenna tagliata a pezzi.
Hanno gli stessi tempi di cottura, parto da fagioli secchi, non ammollati, 1 ora dall'inizio del sibilo della pentola a pressione, abbassando la fiamma al minimo.
Finita la cottura, sorpresa! La cotenna, dalla parte della pelle, si è colorata di nero. Merito dei fagioli che hanno lasciato il loro colore anche all'acqua.
Prelevo la cotenna "di cinta senese" e la metto da parte. Scolo i fagioli e li unisco ad un soffritto classico, cipolla, sedano carota, a cui ho aggiunto passata di pomodori e un pochino di triplo concentrato di pomodoro, divido la cotenna in due porzioni. Una va a finire insieme ai fagioli che stanno sobbollendo piano nel sugo. 
L'altra metà la metto in una scodella, aggiungo due cipollotti freschi tagliati a rondelle, fagioli cannellini, un filo di olio extra vergine di oliva, aceto balsamico di mele e una macinata di pepe nero.
Ho messo sul fuoco una padella in cui sta rosolando della catalogna con olio aglio e peperoncino.
Nell'altra pentola ho del purè di patate già pronto e fumante.
Delle due ricette, quella che preferisco è con i fagioli cannellini e il cipollotto, la cotenna è morbida e saporosa, la freschezza della cipolla pulisce la bocca e la contrasta con la sua piccantezza di zolfo.
I fagioli neri con la cotica necessitano ancora di qualche decina di minuti di cottura, i fagioli devono spappolarsi, ma con il purè trovano la giusta morbidezza.
La catalogna, la catalogna è divina. E io la adoro.






venerdì 23 settembre 2016

Polenta alla Veneziana con Uova in Cereghet


Alla Veneziana perché, la polenta, cucinata così, ricorda il fegato alla veneziana, dove le cipolle, e in questo caso anche i cipollotti, sono abbondanti e la polenta rosolata fino ad avere una bella crosticina.
Ho affettato una grossa cipolla e l'ho messa a rosolare con un pochino di olio extra vergine di oliva, in una padella antiaderente. Ho tagliato della polenta avanzata, fredda, in grossi cubotti e l'ho messa a rosolare insieme alla cipolla a fuoco basso, con il coperchio. L'obiettivo è quello di far formare una crosticina croccante su tutti i lati dei cubi di polenta. Nel frattempo ho pulito e lavato dei cipollotti e li ho aggiunti, quelli più grossi tagliati per il lungo a metà o addirittura in quarti, aggiungo pochissima acqua, giusto il necessario sopra i cipollotti e ricopro con il coperchio. In pochi minuti i cipollotti raggiungono la cottura e sono della giusta consistenza soda.
Le uova in cereghet, non sono altro che le uova al tegamino, si chiamano così, in dialetto lombardo, per via del tuorlo che assomiglia alla chierica "cerega" dei chierichetti "cereghet". 
Metto un pochino di olio ancora, dopo aver fatto spazio tra polenta e cipolle, sguscio due uova e spando l'albume affinchè si rapprenda, grattugio del formaggio grana e lo spargo sopra la polenta e i cipollotti. Una macinata di pepe nero e mi appresto a mangiare direttamente dal tegamino le mie uova.
Uso la polenta e i cipollotti per intingere nel tuorlo dell'uovo.
Una bontà.




giovedì 11 febbraio 2016

Zuppa di Sfiletti di Verde di Porro alla Cipolla e Cipollotti con Trippa di Grana Padano


Per la serie - le vitamine sono nella buccia - stasera tornando a casa con la spesa, la macchina tutta odorosa dei porri freschi appena comprati, ho pensato ad una zuppa per sfruttarne la parte verde. 
Io odio gli sprechi, e poi...è così gustosa!
Ieri sera avevo messo su già del sedano, carote e cipolla per fare un brodo con la pentola a pressione. Ci avevo aggiunto dei petti di pollo, due croste di grana padano, pulite e lavate, cannella, chiodi di garofano, anice stellato e pepe in grani perché volevo ottenere un sapore lievemente asiatico. Un pizzico di sale alle erbe e ho calcolato venti minuti di cottura dal sibilo. 
Quindi, con il brodo già pronto, ho tagliato a strisce sottili il verde dei porri e li ho messi a rosolare brevemente in un tegame con uno spiccio di aglio tritato e un cucchiaino scarso di olio extra vergine di oliva. Una volta rosolati, ho aggiunto un cucchiaio di farina di grano saraceno, mi serve per rendere la zuppa densa come una zuppa di cipolle, ma non voglio usare farina di frumento.
Faccio tostare e aggiungo la cipolla che ho usato per il brodo, intera, tagliandola a pezzettini e le due croste di grana, ormai morbide, tagliandole a striscette. 
Tagliate così hanno l'aspetto della trippa.
Aggiungo il brodo e copro, abbassando il fuoco al minimo. Calcolo circa 10 minuti/un quarto d'ora di cottura.
Nel frattempo riscaldo il petto di pollo e le due carote, aggiungendo acqua al brodo e dando un minuto di cottura dal sibilo della pentola a pressione.
Servo la zuppa di verde di porri, cospargendola con anelli di gambi di cipollotti e un filo di olio extra vergine di oliva. La zuppa è venuta ancora più buona di come la immaginavo, la cipolla bollita si è completamente disfatta, creando una texture densa, i filetti di porro sono al giusto punto di cottura, morbidi ma ancora sodi sotto i denti e gli anelli dei gambi verdi dei cipollotti sono aromatici, freschi e leggermente stridenti, qualità dovuta alla loro forma tubolare, asciutta fuori e scivolosa dentro.
Il loro profumo è inebriante. 
Quando addento i pezzetti di Grana, sciolto e per metà sodo, ha un sapore buonissimo, formato dal gusto e dalla consistenza, un sapore che in parte si è diffuso al brodo della zuppa e concentrato nella striscia che sembra trippa, ma non lo è.

Ne mangio due scodelle, e poi procedo con le due carote, che ho tagliato e cosparso con due senapi diverse, Dijon e Dill, all'aneto, e una parte dei petti di pollo, spolverizzati di pepe nero macinato al momento, fiocchi di sale affumicato e anelli di cipollotti. 
Anche le ricette dietetiche possono essere gustose. Soddisfatta.