Avevo voglia di riso alla cantonese l'altro giorno, ma mi mancavano molti degli ingredienti classici (i piselli, il prosciutto cotto) così mi sono calata nella parte del contadino cantonese senza ingredienti e ho messo a cuocere per assorbimento un po' di riso Jasmine in acqua. nella pentola antiaderente. Poi frugando nel frigorifero ho trovato due uova, una carota, un porro e un po' di verza. Ho tagliato la carota a fette oblique e le ho aggiunte al riso in cottura. Ho ridotto le foglie di verza a striscioline e ho aggiunto anche loro, quasi verso la fine perché volevo rimanessero ancora croccantine, e infine ho saltato il riso ormai pronto con un pochino di salsa di soia, l'ho ammucchiato tutto da un lato, ho alzato la fiamma, messo un cucchiaino di olio di sesamo e ci ho sgusciato dentro le due uova, lavorandole subito e velocemente con le bacchette per romperle e strappazzarle. Le ho mischiate con il riso, spegnendo il fuoco e togliendo la pentola da quella posizione. una manciata di anelli di porro, uno splash di salsa di ostriche e il mio riso alla cantonese invernale era pronto. Ottimo!
praticamente non sta a dieta, ma impegnandosi...ricette sane, ricette mentali, qualche tentazione ogni tanto.
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venerdì 5 febbraio 2021
domenica 17 gennaio 2016
Zuppa dei Sette Gamberi

Torno a casa dal lavoro, sono quasi le undici, e non ho cenato. Memore del detto che chi va a letto senza cena, tutta notte si dimena, mentre cammino verso casa penso a cosa potrei fare di veloce e gustoso. Ho del brodo già pronto, prelevato e messo da parte dopo averci cotto l'altra busta di ceci precotti, che avevo comprato per provarli nella speranza di aver trovato il modo di velocizzare la cottura dei ceci, insieme a dei funghi neri secchi, che adoro, una crosta di grana padano, a cui ho raschiato la superficie liscia, e un pizzico di brodo granulare iposodico Sohn. I ceci, mi dispiace dirlo, sono veramente immangiabili, hanno un sapore misto tra il cartone e la farina cruda. Li separo dai funghi, mentre il brodo si sta scaldando. Ributto dentro nel brodo bollente i funghi, e aggiungo un quinto di cuore di cavolo verza, tagliato a striscioline e un nido di spaghetti di soia. Quando la soia è pronta, circa 5 minuti, prelevo dal freezer 7 code di gamberi e metto anche quelle. Aggiungo due cipollotti tagliati a rondelle, in una scodella ho messo un pochino di shiro miso, lo sciolgo con un mestolino di brodo caldo, e con la forbice, ci taglio direttamente sopra i gambi verdi dei cipollotti. Aggiungo una spruzzata di Nuoc Nam alla zuppa ormai spenta e con una pinza prelevo un po' di spaghetti con gamberi e verdure, li accomodo nella scodella dove aspetta il miso e i cipollotti, aggiungo una goccia di salsa di ostriche e un mestolo di brodo bollente. Mangio con le bacchette e con un cucchiaio profondo sorbisco il brodo.
Il bello delle zuppe asiatiche è la velocità con cui si fanno, la bontà delle verdure appena scottate, e l'unione dei sapori sapidi.
Super diuretica e saziante, scalda per bene e soddisfa. Cosa si può voler di più da una zuppa?

Per restare in tema ho mangiato gli ultimi litchi, mentre osservo la risposta della tisana di stasera, ad una domanda semplice che comprende tutta una vita, la tisana risponde "Solleva gli altri e solleva te stesso".
Tisana sibillina...

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martedì 29 dicembre 2015
Grano Saraceno alla Salsa di Ostriche
Ho scovato nell'armadietto questo sacchettino di semi di grano saraceno, proprio mentre penso a nuove ricette. Messo subito in pentola a pressione con poca acqua e del porro affettato mentre studio e ricerco abbinamenti. Mi attira la quinoa come sostituzione del riso, che adoro, per alternarli.
Il grano saraceno è pronto, il frigo non offre nulla per condirlo, devo fare la spesa, e così ci metto un cucchiaino di salsa di ostriche e me lo gusto in purezza.
E' morbido il grano saraceno, e leggermente colloso, uno di quei cibi che senti che faranno bene alle tue viscere.
Ogni tanto, mi prende questo ritorno ai cibi infantili, una spolverata di grana e un filo d'olio, come quando mangiavi la pappa, e non hai pensieri.
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martedì 24 novembre 2015
Vietnamese Savoy Cabbage Spring Rolls
Ero al telefono su whatspp con la Thailandia, parcheggiata godendomi il sole caldo di novembre.
Chiacchieriamo del più e del meno e mi arriva una ricettina direttamente dalla cena provata in un ristorante Thailandese, semplice semplice, sono andata a casa e l'ho provata.
La ricetta prevede il crauto verza, quello che io faccio normalmente in insalata, tagliato sottile e condito con acciughe e aceto balsamico. I frigo avevo invece un cavolo verza, il cuore, che le foglie esterne le avevo già usate. In un padellino antiaderente, metto un cucchiaino di olio extra vergine di oliva e appena si scalda ci affetto dentro le foglie di cavolo verza, le faccio soffriggere e poi stufare, brevemente. Aggiungo 3 gocce di salsa di pesce. La salsa di pesce è molto usata nella cucina del sud est asiatico. In Thailandia si chiama Nam Pla in Vietnam Nuoc Mam, in entrambi i casi sono salse fatte con pesce fermentato lungamente e sale. Ricorda il procedimento del Garum degli Antichi Romani. Viene fatta con diverse tipologie di pesce, partendo da pesce fresco o essiccato.
Usata per cucinare in piccole dosi, dona un profumo e sapore tipico della cucina di quei luoghi, garantendo un apporto di sali minerali.
Spengo.
In un altra pentola, ho messo a bollire dell'acqua, voglio usare il cavolo per farcire i Nems, altrimenti conosciuti come Involtini Vietnamiti. Per farli si utilizzano dei dischi sottilissimi di farina di riso, quasi trasparenti, rigidi quando ancora nella confezione e infidamente molli e appiccicosi quando a contatto con l'acqua bollente. Talmente infidi che i primi tre mi rimangono accartocciati. Poco male, finiscono a fare da ripieno insieme al cavolo, dentro nell'involtino. Affinata la tecnica, riesco a immergere il disco nell'acqua bollente, tenerlo aperto e posizionarlo su un piatto, dove vado a riempirlo, questa volta, solo con il cavolo e il disco accartocciato di prima. Avvolgo attorno al ripieno, al quale ho dato la forma di un sigaro, e la pasta si incolla ripiegandola su se stessa, perfetto, chiusi!
Rimetto un filo di olio nel padellino e faccio dorare leggermente i mie involtini. Si possono mangiare anche senza questo ultimo passaggio, in estate, riempiti con ingredienti freschi, sono una delizia.
Li servo con pomodoro cuore di bue spolverizzato di gomasio e semi di basilico, tonno sott'olio e salsa alle ostriche.
La ricetta originale, li prevede ripieni di carne e verdura o gamberetti e verdura, spaghetti di riso o soia, germogli. Insomma, un contenitore per la fantasia.
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