praticamente non sta a dieta, ma impegnandosi...ricette sane, ricette mentali, qualche tentazione ogni tanto.
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martedì 31 maggio 2016
L'inizio di Un Sughetto
In questi giorni mi sto dedicando massivamente a scrivere su Femmina Folle, il mio altro blog che parla di profumi e in passato anche di sogni e significato dei sogni.
Scrivere è una attività febbrile a volte, non vedi il tempo che passa, ti scordi di mangiare, tutto preso dalla descrizione di una sensazione legata ad un senso, l'olfatto, che non può essere trasmesso con i mezzi ad oggi esistenti. Si ricorre allora alla cinestesia, o perlomeno per me è così, dove ciò che percepisco con un senso, si palesa e descrive anche con gli altri, immagini, ricordi, colori, sensazioni, gusto.
Il processo creativo, mi si passi il termine, per descrivere un profumo, parte dalla sensazione olfattiva, si annusa e ci si abbandona al flusso di immagini che scaturiscono dentro. Possono essere immagini nel vero senso della parola, come fotografie, oppure immagini sensoriali appartenenti agli altri sensi tutti mischiati. Spesso quando cerco di descrivere un cibo, l'udito viene in soccorso, perché i cibi producono suono, masticandoli e lavorandoli...tutti i sensi contribuiscono a formare il ricordo o a ripescarlo dal fondo di noi stessi. Ricordi a volte dimenticati che, grazie ad un odore, risalgono potentemente e si manifestano limpidi e netti.
E' capitato a tutti.
Così mi dimentico di mangiare.
Oggi pubblico solo questa foto, me ne piacciono i colori e la vellutata morbidezza di quella foglia di salvia. Ne sento il profumo quasi, è un sughetto semplice, aglio tritato, un goccino di olio di oliva, qualche pomodorino, erbe aromatiche, salvia e rosmarino, della macchia mediterranea.
E' l'inizio di un sughetto, quanti partono così... ci si aggiunge una acciuga, o un po' di tonno, si può aggiungere della carne o della pancetta, oppure delle verdure dell'orto, o pezzetti di salsiccia, o pesce fresco o gamberi o cozze o vongole...
Oppure lo si può tenere così. Semplice eppure gustoso.
Come nella descrizione di un profumo, si parte dagli strumenti di cui ognuno di noi è munito, il naso e i ricordi.
Poi cerchi le informazioni sulla piramide olfattiva, il naso che la creato, la storia, trovi delle foto suggestive che evochino quello che tu stai sentendo in quel momento... ma il naso e i ricordi sono la cosa più importante.
sabato 21 maggio 2016
Spaghetti alla Crema di Tonno e Arance di Sicilia
Ho trovato questa crema di tonno alle arance di sicilia, che viene prodotta dalla Sebastiano Drago in Sicilia, a parte il fatto che è buonissima mangiata così, sui crostini oppure per accompagnare una insalatina e delle uova sode, l'ho provata per condire degli spaghetti ed è venuto un piatto molto saporito ed estivo.
Per prima cosa, in una padella antiaderente ho messo delle foglie di salvia, un pochino di olio extra vergine di oliva e dei pomodorini di Pachino tagliati a metà ad asciugare e rosolare.
Nel frattempo ho grattugiato della scorza d'arancia biologica e l'ho tenuta da parte.
Quando gli spaghetti erano quasi in dirittura di arrivo, ho utilizzato un po' dell'acqua di cottura per lavorare la crema di tonno, il vasetto era quasi finito... e l'ho unita ai pomodorini e salvia, a fuoco spento, perché non deve cuocere ma solo scaldarsi con il calore della pasta.
Scolata la pasta l'ho mantecata bene nel sughetto di pomodorini e tonno e ho impiattato.
Ho fatto cadere a pioggia sopra la pasta la scorza di arancia e ho macinato un po' di pepe nero fresco e finito con un giro di olio extra vergine di oliva.
Ottima!
mercoledì 6 aprile 2016
Tagliatelle allo Yogurt Greco e Salvia ovvero dell'Evoluzione della Panna da Mamma a Demonio
Ci sono delle volte in cui si ha voglia di qualcosa di classico, ricette della tradizione, che fanno sentire "a casa". Spesso, spessissimo, queste ricette hanno come ingrediente la panna.
Probabilmente la panna, con la sua consistenza vellutata e cremosa, grassa e avvolgente, è come una mamma, nutriente e accomodante. La panna va d'accordo con la maggior parte dei primi piatti tradizionali, quelli dei giorni di festa, delle tavolate con i parenti, del Natale in famiglia.
Così capita, che la sera di un giorno normale, un po' umido e con il freddo nelle ossa, ci si senta bisognosi di un piatto che ci riporti indietro, nei tempi felici dell'infanzia, quando la panna non era il demonio.
Nelle mie sperimentazioni, ho scoperto che spesso, per ottenere la cremosità e la mantecatura che dona la panna, per esempio ad un risotto, si può sostituirla con lo yogurt greco.
Lo yogurt greco, che è uno yogurt reso molto denso grazie alla colatura, dove viene eliminato il siero, è meno acidulo dello yogurt normale. Ed è perfetto per ottenere quella cremina che lega tutti gli ingredienti e li rende vellutati. Con un bel taglio sulle calorie finali.
Unito agli altri ingredienti, non si fa notare per un sapore spiccato e dona una fresca cremosità senza sensi di colpa. Il che non è poco.
Ho preparato queste tagliatelle facendole bollire in acqua salata e condendole con un sughetto ottenuto facendo sciogliere, in un padellino a parte, un fiocchetto di burro a fiamma bassissima con foglie di salvia, che io mangio perché le adoro quando sono così croccantine, uno spicchio di aglio vestito, solo per dare il profumo, e tre cucchiaiate di yogurt greco, messo alla fine, giusto per scaldarlo, proprio come si fa con la panna. Una spolverata di grana padano, giro velocemente la pasta nella cremina, impiatto e ci macino sopra del pepe nero.
Che profumo...e che delizia!
mercoledì 30 dicembre 2015
Patate e Alloro della Mamma con Involtini di Pollo
Ho imparato ad usare la pentola a pressione da mia mamma. Lei la usava spessissimo, era talmente un utensile quotidiano, che una volta la prese, ancora bollente, da sotto, modificandosi le impronte digitali...La metteva su, e lei cucinava per conto suo, tanto da dimenticarsene fino al sibilo.
Una delle ricette che più adoravo di mia mamma e della pentola a pressione, erano le patate all'alloro.
Patate a tocchetti, tante foglie di alloro profumato, un filo d'olio, rosolare e poi tanta acqua a coprire fino a metà. 7 minuti di cottura da fischio e uscivano queste patate profumate, con la crosticina e nello stesso tempo con la cremina di patata. Una sbriciolata di sale e una C di olio ed erano pronte. Deliziose.
Ogni tanto le rifaccio, ora che sono grande, ma non vengono proprio come quelle della mamma.
Oggi le ho accompagnate con degli involtini di petto di pollo tagliato a fette sottilissime, avvolte intorno ad una foglia di salvia e tenuti insieme da uno stecchino. Le rosolo in padella con poco olio e due spicchi di aglio vestiti e schiacciati con lama del coltello di piatto.
Una spruzzata di vino bianco e sono pronti in un attimo. Tolgo gli stecchini e servo con le patate all'alloro. Dal piatto fumante sale un profumo divino.
Buon appetito.
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venerdì 13 novembre 2015
La Salvia e l'Aglio

E' di nuovo venerdì. Lo so perché c'è il fruttivendolo parcheggiato in piazza davanti alla chiesa. Per me che vivo sempre nel nonsodì dal giovedì alla domenica, il fruttivendolo è un punto fermo. Oggi mi fermo prima di andare in banca e a fare delle commissioni e prendo due spicchi di aglio rosa e un mazzetto di salvia. Raggiungo la macchina, sembra galleggiare argentea in un mare di foglie color fuoco. L'aria è ancora tiepida, in macchina viaggio con il finestrino giù. Il profumo di salvia e di aglio aleggia soavemente. C'è il sole!

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domenica 4 gennaio 2015
Pollo all'Alloro e Cipolline sott'aceto
Arrivo a casa affamata, metto sul fuoco subito una padella a scaldare, foglie di salvia e foglie di alloro secco e fresco tostano sul fondo, appena la padella è bella calda, ci metto le fettine di petto di pollo tagliate sottilissime, cuociono in un attimo, le giro e poi le sposto nel piatto che sta li al caldo vicino al fornello.
Passate tutte le fette, aggiungo un cucchiaio di cipolline sott'aceto, si scaldano per bene e metto nel piatto anche loro, con l'alloro e tutto.
Un filo di olio extra vergine di oliva a crudo, sale della Camargue e pepe nero macinato al momento.
Rapida e soddisfacente. Yum!
mercoledì 17 dicembre 2014
Fegato e Croazia
Quando da bambina andavo in vacanza in Yugoslavia, mangiavamo rasnici e cevapcici accompagnati da salsa Ajvar, patatine fritte buonissime e cipolla bianca cruda affettata. Il sapore della cipolla cruda mi piace tantissimo, ora, all'epoca no, ma è un classico. Stasera avevo voglia di fegato e nello stesso tempo di quel piatto della cucina croata. Non avendo Ajvar in casa (prima o poi mi deciderò a farla) ho affettato sottilissimo mezzo peperone rosso e una cipolla dorata bella acre e piccantina, mentre nella padella sfrigola velocemente il fegato in burro e salvia. Il fegato è buono quando rimane ancora rosa dentro, morbido e delicato nel suo gusto amarognolo. Lo metto nel piatto e ci macino sopra sale grosso e pepe nero. Un tuffo nei ricordi. Buonissimo..
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