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mercoledì 11 aprile 2018

La Coleslaw Rivisitata


Chi mi segue su questo blog, sa che ho delle piccole adorazioni per certi ingredienti o ricette, di cui non mi stanco mai ma che per mia natura tendo a non rifare sempre allo stesso modo. 
Aprire il frigorifero, guardarci dentro e trovare ispirazione è bellissimo. Ci si lascia guidare dagli ingredienti che più ci attirano oppure si inventano minestre o zuppe perché le verdure sono un po' appassite ma ancora degne di essere mangiate, a volte si sa, va anche cosi'. 
Oggi avevo queste due sovvracosce di pollo comprate al reparto rosticceria (il polletto allo spiedo è una cosa che mi fa impazzire) e le ho ripassate in padella con un po' di succo di limone.
Nel frattempo ho affettato non troppo sottile un po' di cavolo cappuccio sia viola che bianco e ho grattugiato una bella carota grande. Metto le verdure nell'insalatiera e un po' in un contenitore ermetico, come sempre il volume dei cavoli è bello abbondante anche se parti da una micro porzione.
Così ti ritrovi con la schiscetta pronta per la prossima pausa pranzo. 
Con il polletto acidulo ci starebbe bene una nota dolce, aggiungo alla mia coleslaw qualche acino di uvetta di Corinto, e una mela Rockit succosissima e dolce. La mela ha una pelle delicata e sottile, buonissima da mangiare, ne taglio qualche rondella per disporla con grazia per fare la foto ma poi al momento di condire il tutto taglio le rondelle a striscette, così si miscela meglio con gli altri tre ingredienti nella danza della salsa. 
Ecco, la salsa, oggi ho messo solo due cucchiaini di senape al miele diluita con poco aceto di mele.
La coleslaw è croccantissima, aspretta e dolce e cremosa allo stesso tempo. Taglio dei pezzetti dal pollo e li intingo nella salsina, infilzo un po' di insalata e l'esplosione di sapori e consistenze che avviene in bocca è stupefacente. 
Adoro mangiare così.





giovedì 22 febbraio 2018

Passione Coleslaw


La Coleslaw è una insalata tipica della città di New York, dove è approdata grazie agli immigrati di origine Olandese (in principio New York era conosciuta come New Amsterdam) che la cucinavano già da tempo. Chiamata dagli Olandesi Koolsla, dove Kool sta per cavolo e sla è l'abbreviazione della parola salad, cioè insalata, si crede che sia un piatto di origine medioevale olandese con radici nell'antica Roma, che aveva una versione di insalata di cavolo condita con olio aceto e spezie ma ovviamente senza mayonese. La mayonese arriva intorno al 18 secolo, ma non ci è dato sapere se da subito entra a far parte della ricetta. Approdata a New York, il signor Hellmann (si Richard Hellmann quello della famosa mayonese...) allora proprietario di un delicatessen nella città, erano gli anni '10 del secolo scorso, decide di imbottigliare la mayonese con cui serviva la sua coleslaw e da li, qualche anno dopo chiude bottega e apre una fabbrica. La coleslaw rappresenta, negli Stati Uniti d'America, una insalata che accompagna i panini, gli hamburger, la carne cotta al barbecue e alcuni dati dimostrano che più della metà dei cavoli prodotti negli U.S.A. vanno a finire come ingrediente di questa insalata. 

Io la adoro, come adoro l'insalata di cavolo cappuccio condita con acciughe e aceto, per la sua croccantezza. Infatti non la condisco se non poco prima di mangiarla. 
I cavoli, verde o bianco e rosso li taglio con la mandolina e anche la carota, dopo averla tagliata longitudinalmente in settori piuttosto piccoli. 
Unisco un cucchiaino di maionese, due cucchiaini di senape di Dijone o al miele o aromatizzata all'Estragon o la Dill Senf svedese, la senape all'aneto, e aggiungo un po' di aceto di mele o di succo di limone, o entrambi. Una macinata di pepe nero o bianco, a volte, e a volte semi di sesamo o papavero o di girasole o di zucca, magari tostati brevemente.
E' una insalata sfiziosa, saziante, ottima per appagare anche se si è sotto regime dietetico, volendo si può eliminare la maionese. Mangiata da sola oppure come contorno a carni bianche cotte al vapore o alla griglia, gli da quella bella spinta di gusto. In un sandwich con un pochino di formaggio fresco o di hummus o anche da sola è un pranzetto veloce e leggero oppure una merenda per bambini audaci che vogliono provare cose nuove.
Insieme alle patate bollite, e raffreddate, diventa una insalata un po' più ricca, alla quale si può aggiungere degli straccetti di petto di pollo allo spiedo magari avanzato. Per non abusare troppo del condimento, che tende ad alzare la conta calorica, in alternativa alla mayonese si può utilizzare dello yogurt, magari greco o un mix di greco e un po' di yogurt naturale, anche magro, facendo formare così abbastanza cremina da amalgamare anche le patate e il pollo.
La coleslaw o insalata di cavolo e carote è molto simile alla nostra insalata capricciosa, che però al posto del cavolo utilizza il sedano rapa. Nulla vieta di aggiungere questo alla coleslaw o il cavolo alla capricciosa, con beneficio in vitamine e sapore per entrambe. 
E' gustosa anche condita con solo olio e aceto, anche se perde la sua consistenza cremosa tipica, oppure solo con senape e aceto, che la rende leggera ma saporitissima.
Viva!

mercoledì 27 dicembre 2017

Smörgåsbord


Dei viaggi nel nord europa ricordo i paesaggi, il freddo ovviamente, ma il freddo bello che ti fa sentire viva e non quello umido e deprimente che c'è qui, la gente del nord, la semplicità e la schiettezza con cui sembrano vivere. E il cibo. Il cibo del nord europa non è famoso e variegato come quello di altre culture, ma ci sono cose in cui eccellono.
Nel viaggio in traghetto verso l'Islanda, ricordo di aver mangiato solo fettine di pane imburrate con sopra salmone o in alternativa gamberetti, erano deliziose, me ne stavo tutto il giorno sul ponte più alto, le gambe dentro nel sacco a pelo invernale, il mare agitato forza 8/9, l'aria mista al sale, il cielo grigio chiaro.
Ricordo il mercato di Bergen in Norvegia, con queste tartine già preparate dal pescatore che aveva messo questi Smörgåsbord (che letteralmente significa tavola del panino imburrato...) sulla la sua bancarella, la freschezza del pesce, il burro salato, il pane morbido, la gente che faceva la spesa, il sole sulla faccia e l'aria fredda a mordermi le guance.
Ogni volta che mangio salmone e burro su una fetta di pane, c'è tutto il carico di ricordi tattili olfattivi gustativi di quei viaggi.
Ho affettato una ciabattina o meglio un bastoncino francese, il burro salato è già fuori dal frigorifero da un po' così si ammorbidisce. Ho trovato questo salmone lievemente affumicato che non mi da problemi di digestione. Credo sia la vera affumicatura versus l'aroma di affumicato la chiave del mio problema, questo è affumicato leggerissimamente e veramente, niente aromi.
Ho prelevato un po' di senape al miele dal vasetto e qualche rondella dei cetrioli che ho messo via io questa estate, sfruttando la brina del vasetto di cetrioli in agrodolce comprati all'Ikea.
Ho dei germogli freschi, hanno un sapore piccantino buonissimo. Chiudo gli occhi e vedo Bergen, come in una foto panoramica a grandezza naturale nella quale posso girarmi e osservare tutto il mercato. Il sole sulla faccia, l'aria fredda sulle guance.