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martedì 4 maggio 2021

Arrosto di Tacchino con Zucchine al Pesto di Nocciole e Wrap di Cavolo Cappuccio


Avevo qualche foglia di basilico fresco e erroneamente ricordavo che per fare il pesto in casa ce ne volessero 14. Così ho iniziato a pestare nel mortaio giapponese (non adatto perché è scanalato invece che liscio) un piccolo pezzetto di aglio e nocciole Piemonte (non avevo pinoli in casa) aggiungo il mio cucchiaio di olio a disposizione, un cucchiaio di pecorino grattugiato e le foglie di basilico, chissà perché nella mia mente erano sufficienti a creare un pesto verde clorofilla e bello denso come piace a me. Ovviamente il risultato non è stato quello desiderato, perché confrontandomi poi con una amica che ha vissuto in Liguria per molto tempo le foglie dovevano essere 40 e non 14. Questione di assonanze numeriche. Vabbè questo pesto di nocciole Piemonte, lievemente aromatizzato al basilico, mi è servito per aggiungere il sapore che volevo alle zucchine saltate in padella e poi portate a cottura morbida con un pochino di acqua. Niente olio ne aglio in cottura perché erano già nel pesto. 
Le ho servite accompagnate dalle ultime fette intere di arrosto di fesa di tacchino. Buonissimo!



Il giorno dopo continua la saga keto wrap: 
A pranzo non ho raggiunto la quota di 200 g di ortaggi e quindi ho compensato con lo spuntino del pomeriggio, ho preso due foglie di cavolo cappuccio, le ho spalmate con un velo di senape di Dijone e ho sistemato gli ultimi rimasugli dell'arrosto di tacchino da un kg emmezzo che, tra pranzi, cene e spuntini è durato quasi una settimana. Fantastico!


martedì 27 aprile 2021

Ceci n'est pas une Caprese




Uova pochè (aka uova in camicia) idiotproof. Foderare una cocotte con pellicola per alimenti, spennellarla con una goccia di olio, sgusciarci le uova, aggiungere spezie se gradito, arrotolare i lembi della pellicola e fissare con un nodino o graffetta. Immergere delicatamente in acqua a bollore sommesso, far roteare piano nell'acqua, fissare il lembo con il coperchio. Calcolare 3 minuti di cottura (non come me che me ne sono dimenticata).







sabato 25 aprile 2020

Instarecipe: Maionese al Basilico e Insalata Russo/Venusiana


Maionese al basilico, un trionfo di clorofilla. Su ispirazione della maionese al basilico di @lorenzo.biagiarelli che dovrò riprovare a fare con tutti i sacri crismi (lui parte già con tutti gli elementi freddissimi e tutti insieme da subito) ho frullato con il minipimer un uovo, un cucchiaino di senape al miele Maille (quella avevo... porca quarantena) e il succo di 1/2 limone. Mano a mano ho aggiunto olio di vinaccioli (mannaggia sto finendo anche  l'olio evo sempre per i motivi di cui sopra). Muovendo il minipimer come un delfino che nuota al largo, faccio in modo di incorporare aria, la maionese monta e quando è quasi bella soda, aggiungo un bel pugnetto di foglie di basilico, frullo brevemente e sale un profumo magnifico. La magia avviene, la maionese diventa come giada densa. È una bontà.
Io l'ho gustata anche per intingerci degli asparagi olio e limone che accompagnavano delle uova al tegamino.


Il giorno dopo ci ho fatto anche l'insalata russa venusiana, patate, carote, piselli tutti verdi. Non è bellissima da vedere ma molto profumata.
Ho fatto sobbollire brevemente in poca acqua una patata e due carote tagliate a cubetti. Devono rimanere sodi. Arrivati a cottura ho aggiunto una manciata di piselli finissimi direttamente dal freezer, si cuociono comunque ma rimangono verdissimi e abbassano di botto la temperatura delle altre verdure. Raffreddati completamente li amalgamo con la maionese al basilico. Fatto! 

martedì 11 luglio 2017

La Pasta Tascia, una Terrazza, il Mare e la Mozzarella al Limone


Recentemente sono uscita a cena con amici, doveva essere una pizza e invece grazie a loro ho provato tutta una cena a base di pesce, dividendoci in 5 i 5 piatti diversi e abbondanti della pizzeria La Caprese: spaghetti ai frutti di mare e cacio pepe e cozze, entrambi deliziosi, una impepata di cozze magnifica, una freschissima insalata di mare, un fritto misto croccante come non mai e per finire un assaggio di dolci, babà, pastiera e torta alle fragoline di bosco. La conversazione frizzante, l'amore per il buon cibo condiviso da tutti, il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e il relax hanno accompagnato il buon cibo in una serata calda di piena estate. Chiacchierando è saltato fuori un suggerimento per gustare la mozzarella a me ignoto, con il succo di limone. Sarà perché il consiglio mi è stato dato da questo amico che adora il cibo e cucinare, mi sono fidata e ho provato.
Stasera a casa, mentre preparavo la pasta Tascia, riemersa dai ricordi di una vacanza in Sicilia e di un altro ragazzo dagli occhi azzurri che me la preparò, ho messo a bagno una bella treccia di Bufala Campana in acqua calda. Mangiare la mozzarella fredda di frigorifero è un delitto. Stando a bagno con l'acqua calda, il sapore delicato del latte si rianima, la consistenza a prima vista gommosa della mozzarella fredda si ammorbidisce e diventa di nuovo delicata e filante. La spezzo con le mani, per non chiudere i piccoli alveoli di latte tagliandola con il coltello, così che il latte possa gocciolare e mischiarsi con l'olio e il succo di limone. Non avendo specificato quanto, sono andata per gradi. Ho dato una prima spruzzata di limone, una macinata di pepe nero, e un filo di olio extra vergine di oliva. Assaggio e decido di aggiungere ancora un po' di succo di limone. La fresca asprezza del limone ci sta benissimo e dona una sfaccettatura accattivante e rinfrescante. Il sapore della mozzarella ne salta fuori esaltato, e nella contrapposizione dei sapori, ognuno è percepibile distintamente.

Mentre la mozzarella si ammorbidiva e insaporiva, ho preparato la pasta Tascia, ricordo di una estate di più di 30 anni fa, la pasta Tascia, così mi fu detto, era la pasta popolana che si preparava per mangiarla in spiaggia la domenica.
Ho affettato tre spicchi di aglio e li ho fatti imbiondire delicatamente in un pochino di olio di oliva prelevato direttamente dalla scatoletta di tonno che poi mi servirà. Ho sbriciolato tre peperoncini di Cayenna e ho aggiunto un pomodoro perino bello maturo, tagliato a piccoli pezzi. 
Soffriggo piano, fino a quando il pomodoro si attacca al fondo della padella iniziando a caramellizzarsi. A questo punto aggiungo un po' di tonno e, senza sbriciolarlo troppo, lo unisco al sughetto. La pasta è quasi pronta, la scolo al dente, tenendo un po' di acqua di cottura, e la faccio saltare nella padella del sugo con un paio di cucchiai della sua acqua. Servo con basilico spezzettato e me la gusto così, bella fumante, ma è buona anche fredda. 

Grazie a tutti gli amici dagli occhi azzurri e dal carattere solido e schivo, che nascondono un animo appassionato.


mercoledì 5 luglio 2017

Operazione Octopus



E' circa un mesetto emmezzo che mi è tornata la voglia di mangiare pesce. Il pesce fa bene ma costa e per come vanno le mie finanze a volte non riesco a prenderlo. Così ora che mi è tornata la voglia e che mi farebbe bene mangiarlo, ho dovuto rivedere le spese e far saltare fuori il budget pesce.
Premesso che tra la vastità del mondo pesce, i miei preferiti sono i pesci non a forma di pesce, quindi molluschi, crostacei e sopra tutto di tutti il Polpo. 
Del polpo non mi passa mai la voglia, a volte la sento arrivare prepotente, insieme alla voglia di altri ingredienti, sempre quelli, che mi hanno convinto che il mio corpo registra ad un certo punto un calo di qualche minerale e che mi spinge a cercare sempre nello stesso periodo, polpo, fegato, vino rosso, carne rossa e cioccolato. Un qualche equilibrio rame-ferro che si scompensa e che il mio cervello segnala.
Così, armata del mio budget pesce, sono andata a fare la spesa. E ho dimenticato di prendere il prezzemolo, era li, di fianco al basilico fresco, che ho preso. Quindi polpo e patate al basilico e aglio.
Si comincia con il lavare bene la bella bestia affettuosa e si controlla che abbia una fila di due ventose su ogni tentacolo, cosa che dovrebbe essere osservata prima dell'acquisto, perché se ne ha una fila sola non è polpo, è un moscardino.
Lavato e tolto il becco e gli occhi, del polpo poi non si butta niente. Questa volta l'ho bollito in poca acqua e aceto, in pentola a pressione, di solito lo faccio rosolare con alloro, uno spicchio di aglio e un filo d'olio e poi aggiungo acqua e aceto o vino bianco.
Ho aggiunto anche due chiodi di garofano.
Chiudo il coperchio e dal sibilo della pentola a pressione calcolo 20 minuti di cottura. Passati i minuti, spengo il fuoco e lascio li, senza sfiatare. Lascio lì il polpo ad ammorbidirsi e raffreddarsi nella sua acqua di cottura. Se ne parla domani.





Il giorno dopo tolgo il polpo dalla sua acqua e lo taglio. Lascio le ventose, adoro mangiarle, sentire sulla lingua la loro consistenza che crea il sottovuoto, e lascio la pelle, che mi piace, ha un colore bellissimo e sono convinta faccia bene. Come con la frutta, le vitamine sono tutte nella buccia...
Sbuccio due spicchi di aglio e li gratto per ottenere una crema di aglio che vado ad unire al succo di un limone sbattuto con due cucchiai abbondanti di olio extra vergine di oliva.
Una macinata di pepe nero, una piccola presa di sale, basilico fresco sminuzzato e vado ad unire la mistura al polpo.

Nel frattempo, ho rilavato la pentola a pressione e ci ho messo a lessare delle patate. In 10 minuti dal sibilo sono pronte. Le faccio raffreddare un pochino, giusto per poterle pelare e metto quelle più consistenti, tagliate a tocchetti, nell'insalatiera dove il polpo sta marinando, e quelle più sfarinate le uso per fare la Skordalià (la cui ricetta la trovate qui) il modo greco di fare le patate schiacciate che adoro e mi piace moltissimo.


Mentre il polpo e le patate fanno amicizia e socializzano, metto a bruschettare due fette di pane rustico, quando è bello tostato lo strofino con aglio abbondante e condisco con un filo di olio extra vergine di oliva. 
Ahhhh che bontà!




giovedì 21 luglio 2016

Pesto di Mezzanotte


La foto non rende, ma volevo lasciare una testimonianza di questo pesto fresco preso in una vacanza bellissima a Sestri Levante con le mie amiche.

Mi sono divertita tanto e abbiamo riso e ragionato e affascinato. 
Questa pasta l'ho fatta come faccio sempre, pasta fresca (stasera erano troccoli) patate e cornetti, strofino lo spicchio di aglio tagliato a metà sulle pareti della zuppiera, lo trito finissimo e lo metto sul fondo del mio piatto. Miscelo il pesto nella zuppiera con un pochino di acqua di cottura della pasta, fino ad ottenere una crema liscia, scolo pasta patate e cornetti e li verso nella zuppiera, condisco bene, aggiungo le foglie di basilico, un pochino di grana e pepe nero.
Che bontà.

venerdì 6 maggio 2016

Fusilli Rummo ai Pomodorini, Basilico e Acciuga


La pasta Rummo è speciale. Questa volta ho scelto i fusilli, delle molle elicoidali che danno grande soddisfazione quando le addenti... le ho fatte con un sughetto di pomodorini ciliegia tagliati a metà e caramellizzati in padella con un pochino di olio di oliva delle acciughe. Dopo circa 15 minuti sono belli abbrustoliti e saporiti. Ho aggiunto due filetti di acciughe Balena a crudo, qualche foglia di basilico fresco e un filo di olio extra vergine di oliva. Buoni!


sabato 29 marzo 2014

Caprese con Avocado e Concassè di Pomodori

Chi segue il mio blog sa che ultimamente mi è presa la scimmia per la caprese. Io la adoro con la mozzarella di bufala tiepida e con i pomodori cuore di bue, anche loro a temperatura ambiente, Cospargo i pomodori di sale, aggiungo foglie di basilico fresco, che mangio, origano, pepe e peperoncino macinati al momento, olio extra vergine di oliva.
Questa volta l'ho accompagnata con fette di avocado cosparse anche loro di pepe e peperoncino, una concassè di pomodoro e olio extra vergine di oliva. Questa insalata è per due.
Solitamente questa insalata di avocado vorrebbe un olio in cui siano stati tritati uno o due spicchi di aglio e lasciati ad insaporirsi qualche ora prima di usare il tutto. L'avocado è un frutto che fa benissimo, alla pelle e ai capelli, ed è buonissimo con il gusto salato, un classico con i gamberetti.
Saperlo sfruttare con più abbinamenti richiede solo un pizzico di audacia e fantasia.
Avendo un gusto delicato e piuttosto neutro, si sposa perfettamente anche con i sapori forti, Penso ad alcuni salumi affumicati, o alla bresaola. La sua consistenza morbida e cremosa lo accomuna a certi formaggi stagionati e piccanti che si possono quasi spalmare, In Puglia e in Piemonte abbiamo degli ottimi esempi, con le ricotte stagionate affumicate o con i tomini elettrici oppure con quel formaggio, di cui ignoro il nome, ma che tante volte ho assaggiato in Piemonte, che viene stagionato con la grappa e ne esce una crema spalmabile esplosiva buonissima per palati maturi.
Un altro accostamento possibile lo vedo con il petto di pollo avanzato dal polletto allo spiedo che si compra al mercato. Il petto è sempre troppo asciutto per i miei gusti, quindi lo riduco in straccetti e lo uso il giorno dopo in una insalata, dove l'aceto balsamico e l'olio extra vergine lo ammorbidiscono.
Abbinato all'avocado potrebbe dare luogo ad un sapore insolito e delicato, quasi erbaceo, che volendo si potrebbe rendere più peperino dall'uso di spezie indiane...
Tornando al mio pranzetto, ho creato delle tartine con gallette di riso e soia, un velo di patè di olive nere, la fettina di mozzarella, il pomodoro e il basilico. Adoro mangiare cosi, creando dei micro panini, ma per ora niente pane e le gallette di riso e soia hanno un gusto interessante.
Avevo del patè di fegato, giusto un avanzino dall'ultima cena con amici, e l'ho depositato sulla galletta con una fetta di avocado e un po' di concassè. Il connubio delle due cremosità, patè e avocado. è una delizia per la lingua. Il sapore neutro dell'avocado, stempera il gusto spiccato del patè, creando un gioco di rimandi, solo patè, solo avocado, tutti e due insieme che rotola in bocca.
Ah... poter mangiare sempre così!


giovedì 27 marzo 2014

L'ultima Pasta e l'Insalata Matta



L'ultima pasta prima di rimettermi a regime. Ultimamente sto avendo grossi problemi di intolleranza ad alcuni alimenti. Dolori articolari, stanchezza. malditesta, rush...insomma tutti segnali che devo depurarmi. Oggi però è partita male, o meglio è finita. Sento il bisogno di un cibo che conforti e che riempia, poi, da domani, vita nuova.
Le reginette sono una delle mie paste preferite. Hanno i vantaggi della pasta lunga e di quella corta insieme. La consistenza spessa e carnosa è una delizia sotto i denti, il vezzoso bordo a ruches cattura il sugo e lo sprigiona in bocca, accarezzando il palato, l'arrotolarle intorno alla forchetta è un gesto che ci accompagna dall'infanzia e che gratifica, fa casa.
Ho affettato quattro spiccchi di aglio, sottili sottili, e li ho messi in un padellino con un filino di olio extra vergine di oliva. Scelgo il fuoco più piccolo e lo lascio al minimo, non voglio che l'olio bruci, voglio l'aglio croccantino.
Ultimamente ho una propensione per l'aglio, tanto, che mi fa chiedere se è segnale di qualcosa...dovrò indagare più a fondo.
Quando l'aglio è diventato come voglio io, aggiungo una presa di chili piccante e lo faccio rapidamente tostare, aggiungo un po' di triplo concentrato di pomodoro e lo stempero con poca acqua di cottura della pasta. Spezzo qualche peperoncino piccante nel sugo e ci metto un po' di foglie di basilico. Scolo le reginette, le faccio saltare in padella e poi verso il tutto in una ciotola che ho tenuto li vicino ai fornelli per farla diventare calda. Un'ultima foglia di basilico, un po' di grana e mi gusto la mia pasta.
Il domani arriva subito la sera stessa.
Mentre sorrido all'idea di come ero triste stamattina e invece di che ottimo umore sono stasera, affetto la cicoria biologica, altrimenti detto tarassaco o dente di leone o insalata matta, e lo metto in una ciotola, ci sono anche i boccioli dei fiori, aggiungo un pomodoro cuore di bue a cubetti, cipolla bianca affettata e infusa in aceto balsamico qualche minuto, olive nere greche condite e un pezzo di quartirolo stagionato. 
Una macinata di pepe nero, un filo di olio extra vergine di oliva e servo per due.
La lezione di danza mi ha caricato, gli occhi mi brillano, dono baci di cipolla, la vita è bella.

venerdì 21 marzo 2014

La Caprese. Punto.



La caprese è una cosa così sfiziosa...prendo la mozzarella, fiordilatte o di bufala e la lascio fuori dal frigo immersa in acqua calda. Anche i pomodori li tolgo dal frigo tempo prima, la temperatura degli ingredienti è importante, se sono freddi non si sente il sapore.
Quando è quasi ora di pranzo, affetto il pomodoro con il coltello di ceramica, io uso i cuore di bue, perchè mi piace l'alternanza succosa e densa dei semi e della polpa. Adagio le fette sul piatto e le cospargo con un po' di sale, origano sbriciolato e olio extra vergine di oliva.
Prendo la mozzarella e se posso la straccio con le mani invece di tagliarla, deposito le fette e ci macino sopra un pochino di pepe nero.
Olio extra vergine di oliva, foglie di basilico, o timo o maggiorana...origano secco...quando addenti ne senti la pungente fragranza cotrapposta alla morbidezza lattea del formaggio...una delizia per i sensi.

...no è che avevo voglia di caprese...forse non si è capito.

sabato 8 marzo 2014

Gnocchi al Pesto


Mmmmm. si ancora gnocchi. questa volta con fagiolini e pesto. Cuocio prima i fagiolini, quando sono al dente aggiungo gli gnocchi. Nel frattempo, in una ciotola, ho spremuto uno o due spicchi di aglio, messo il pesto e lavorato con un paio di cucchiai di acqua di cottura. Scolo il tutto e travaso nella ciotola, mescolo delicatamente per non rompere gli gnocchi e velarli tutti con la salsa. Una foglia di basilico fresca, una macinata di pepe nero, una spolverata di grana e una C di olio extra vergine di oliva. Che profumo delizioso...