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mercoledì 12 maggio 2021

Frittatina Paradiso Inferno (di Soli Albumi) al Tabasco


Quando ero piccola avevo un libro bellissimo che si intitolava "Giochiamo alla Cucina" dove tra le varie ricette, tutte illustrate da disegni fatti con la tecnica del pastello a cera, una in particolare mi attraeva tantissimo e più delle altre, era la ricetta della Frittatina Paradiso: si vedeva un cuoco baffuto e dalle sopracciglia cespugliose che spuntavano dal cappello calato fino sopra gli occhi, con una padella in mano faceva rimbalzare una frittatina fatta con un solo uovo, sgusciato e strapazzato direttamente nel padellino in cui c'era già un pochino di olio di oliva. La ricetta si concludeva dicendo di mettere un pizzico di sale e di mangiare la frittatina Paradiso direttamente in una michetta, per merenda. 
Quella semplicità applicata ad una ricetta di uova, che sono uno dei miei alimenti preferiti, la frittatina gialla che si rivoltava a mezz'aria sulla padella, il pizzico di sale, l'olio di oliva, avevano sulla me bambina sottopeso e inappetente una attrattiva particolare. 
Così quando ho letto che una delle colazioni previste è composta da soli albumi, che possono essere cucinati strapazzati, ad omelette oppure come una frittatina, nella mia mente si è formata subito l'immagine del cuoco dai capelli rossi del libro che ricorda molto Olaf il cuoco svedese dei Muppets' Show e della sua frittatina Paradiso. Il motivo del perché si chiamasse Paradiso non è dato sapere, nella mia mente da adulta è perché nella sua semplicità è buona come se fossi in Paradiso. 


Questa volta quindi mi sono cimentata nella versione soli albumi della Frittatina Paradiso, che poi è diventata Paradiso Inferno perché l'ho tempestata di polvere di Tandoori Masala e di gocce di Tabasco sia verde che rosso. Il Tabasco sulle uova ha una resa eccezionale, si sposa benissimo, probabilmente grazie al fatto che le uova sono cremose e danno una sensazione grassa al palato mentre il Tabasco è pungente piccante e sgrassante acetoso. L'ho accompagnata con 20 g di arrostino di vitello. Gnam! 


sabato 24 aprile 2021

Ketosnack e Ketobreakfast


Da quando ho iniziato questa nuova avventura della alimentazione chetogenica, una delle necessità più impellenti e che hanno bisogno di essere organizzate, sono gli snack. E la colazione, che non facevo. 
Nelle indicazioni della dottoressa ho la possibilità di scegliere tra due varianti di colazione, quella "dolce" che prevede 75 g di yogurt greco di capra con 10 g di frutti oleosi come nocciole, mandorle, pistacchi, noci, pinoli, ai quali aggiungo solitamente 20/40 g di frutti di bosco o fragole togliendoli dalla quota giornaliera di 210 g che ho a disposizione. La colazione "salata" è composta da 150 g di albumi di uovo di gallina e 20 g di fesa di tacchino o bresaola o petto di pollo. Stranamente la colazione salata che sulla carta è più nelle mie corde è quella che ho fatto meno. 
Gli spuntini previsti nella giornata sono due, virtualmente a metà mattina e a metà pomeriggio, e ho una lista di snack tra cui scegliere 70 g di tonno al naturale (praticamente la scatoletta piccola) 60 g di bresaola o 70 g di fesa di tacchino o di petto di pollo. Fino ad ora mi sono organizzata preparando un arrosto di petto di pollo e successivamente uno di fesa di tacchino, che mi permettono di avere sottomano, velocemente, materiale per gli spuntini, per la colazione salata nel caso, e per pranzi e cene. Ovviamente con grammature differenti. 
Durante la giornata posso mangiare 110 g di mirtilli, lamponi, frutti di bosco, fragole o 250 g di ananas. Fino ad ora ho approfittato maggiormente dei frutti di bosco o delle fragole, perché più versatili, li aggiungo allo yogurt della colazione, li uso come decorazione - variazione di alcuni impiattamenti a pranzo o a cena, e a volte come piccola coccola alla sera, quando dopo un paio d'ore dopo la cena, mi viene voglia di qualcosa di dolce e salato. E' questo il momento più critico per me, molto probabilmente è una commistione di fattori, ormoni che si avvicendano tra loro, un picco glicemico in discesa, l'orario in cui bisognerebbe andare a letto che si avvicina. Per mettere a tacere questi impulsi, ho la possibilità di mangiare un cucchiaino di mascarpone, 20 g di dolcezza naturale che inducono una sensazione di relax e preparano al sonno. 

Per preparare gli arrosti di petto di pollo o di fesa di tacchino uso parecchie spezie, sotto forma di rub da massaggiare sulla carne ancora cruda, poco prima di rosolare il pezzo su tutti i lati. Questo pollo nello specifico è stato massaggiato con una miscela di spezie Tandoori Masala, leggermente piccante. Il rub si presenta sotto forma di polvere, di conseguenza è facile da massaggiare ed aderisce bene alla carne.
Uso solo un cucchiaio di olio evo se utilizzo la pentola di ghisa o nel caso della pentola antiaderente la scaldo molto bene e la carne rosola senza bisogno di olio. Preferisco tenerlo da usare a crudo alla fine, ne ho a disposizione 15 g, un cucchiaio, sia a pranzo che a cena. 
Questi arrosti poi servono per gli spuntini, per il pranzo o la cena e anche per la colazione, quindi tendo a farne un pezzo piuttosto grande, così da averne a disposizione per un po' di giorni. 
Li faccio cuocere a fuoco bassissimo, su quello più piccolo che ho, quello che solitamente si usa per il caffè, di modo che la carne si insaporisca lentamente e diventi morbida e non stoppacciosa, che è il problema principale di tutte le carni bianche, perché non hanno grasso che le tenga morbide naturalmente.  
Una volta raffreddato completamente, taglio a fette l'arrosto così da poterlo mettere in frigorifero e prelevare solo le fette di cui ho bisogno volta per volta. Le spezie, i rub, gli aromi, le erbe aromatiche, danno la possibilità di cambiare notevolmente il sapore delle carni, così che non siano sempre uguali ma ogni volta un nuovo piatto.