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lunedì 24 aprile 2017

L' Avena che Da Coraggio


Così iniziava il capitoletto dedicato all'avena nel libro di Nico Valerio "L'Alimentazione Naturale", un libro bellissimo, interessantissimo e completo, che ho riletto parecchie volte e che consulto spesso.
L'avena da coraggio, secondo Valerio, per via della peculiarità dell'energia che fornisce, una energia che spinge all'attività, alla voglia di cimentarsi, in passato per i guerrieri nordici, ora per gli sportivi.
Una energia che smuove dalla staticità. Intendiamoci, il libro di Nico Valerio è molto scientifico, ma attraverso le righe, chi come me, vede dei collegamenti alla sfera psichica ed emotiva, ai simboli e agli archetipi comuni che l'umanità condivide anche se nati in luoghi diversi e separati dalla storia e dall'impossibilità di avere contatti, ci sono delle affinità, delle energie sottili e diverse a seconda del cibo che si mangia e che guarisce e stimola una caratteristica o l'altra del nostro organismo e della nostra psiche.
Così come credo che se ci si sa ascoltare, scremando la mente dagli stimoli esterni, ed avendo cultura e curiosità per i cibi intesi come ingredienti, la cura ci viene suggerita dal corpo stesso. La voglia di un certo cibo, intendendo per cibo ciò che la natura dona e non l'agglomerato industriale, indica che il corpo ha bisogno di quel particolare elemento che in quel cibo è presente in quantità.
Per far si che questo meccanismo di autocura possa avvenire, bisogna aver assaggiato più cose possibili, forse studiato, ma comunque essersi avvicinati alla alimentazione naturale con voglia di sperimentare. 
In questi giorni di riposo forzato, mi sono rotta il gomito, ho sfruttato i momenti di cimento culinario per preparare più cose, così da avere degli "aiutocuochi" o semplicemente delle porzioni in più di cibo salutare per quando non ho voglia di farlo o mi prende la fame improvvisa. Per non cadere nei cibi pronti, anche perché non potendo guidare non posso andare a fare la spesa, mi preparo dei pranzetti pronti, gustosi e salutari, fatti da me.

L'altro giorno ho messo a mollo l'avena, dalle 3 ore ad una notte, e poi l'avevo cotta con porri e un po' di verza, tagliati a fettine, in pentola a pressione per circa 20 minuti. Ne avevo mangiato un piatto e il resto l'avevo messa via in un vaso a chiusura ermetica, in frigorifero. Oggi ho fatto stufare degli spinaci, con pochissima acqua, quella che rimane sulle foglie dopo averle sciacquate, in una pentola antiaderente, coperti con un coperchio bombato. Gli spinaci si restringono e fanno la loro acqua, che ho utilizzato per aggiungerla alla minestra di avena per mangiarla oggi. Me ne rimane ancora una porzione e ho del brodo ottenuto dalla crema di zucca, sedano rapa e curcuma, di cui trovate la ricetta qui. Ogni volta, così, sembra una zuppa diversa, solo cambiando il liquido per scaldarla.
L'avena ha un sapore buonissimo, delicato ma peculiare suo. Quello però che me la fa piacere tantissimo è la consistenza dei chicchi, che sembrano esplodere di sapore e sodezza sotto i denti. All'inizio li senti lisci e lucidi con la lingua e poi li addenti ed esplodono con un pop di gustosità sopraffina. Rilasciano un amido dolce ma non dolciastro che rende la zuppa cremosa e raffinata.
Basta un filo sottile di olio extra vergine di oliva, e una presa di formaggio grattugiato per ristabilire il giusto contrasto salato.
Molto proteica e bassa di carboidrati, ricca di vitamine e sali minerali per la ricostruzione di muscoli e ossa, abbassa il colesterolo, stimola la tiroide, soddisfa, riempe senza gonfiare, fa benissimo ed è buona.
Mi sento già meglio.


In queste foto il brodo ottenuto facendo la vellutata di zucca, sedano rapa e curcuma, la vellutata stessa e una porzione ancora di zuppa di avena.
Qui sotto invece il prezioso libro, usurato dal tanto sfogliarlo...760 pagine di nozioni, ricette, spunti, sugli ingredienti dell'alimentazione naturale.

giovedì 5 giugno 2008

Ancora sulle letture

Alti due libri al volo. Sempre di Nico Valerio "Il Piatto Verde" manuale di ricette vegetariane molto gustose e a prova di ospiti. "La cucina del Medio Oriente e del Nord Africa" di Claudia Roden (ed. Ponte alle Grazie) una lettura veramente affascinante.

Legumi, il cibo di chi vuol dimagrire veramente

Stasera ho preparato i fagioli borlotti, per la serie "portarsi avanti" li avevo messi a mollo in acqua fresca ieri sera, direttamente nella pentola di coccio. Oggi li ho lavati, ho aggiunto acqua nuova fino a coprirli di due dita e li ho fatti cuocere a fuoco lento per un'oretta. Devono sobbollire. Ho anche aggiunto un pezzo di alga kombu. A fine cottura ho salato leggermente. La fantastica pentola proviene dall'Africa. Comprata presso una Bottega del Mercato Equo e Solidale e regalatami a Natale da una coppia di cari amici. Non ha bisogno di spargifiamma, va lavata a mano e i cibi cotti li dentro per me hanno un fascino antico. Inoltre è proprio bella da vedere, un lato da non sottovalutare per rilassarsi cucinando.


Se qualcuno vuole sapere il perché del titolo consiglio fortemente la lettura di due libri di Nico Valerio "L'alimentazione naturale" e "Manuale di terapie con gli alimenti" (Oscar Guide). Sono due tomi molto sostanziosi, che a prima vista potrebbero sembrare indigesti, ma si leggono con passione. E si rileggono, si consultano innumerevoli volte. Ricchi di spunti e informazioni sono la Bibbia dell'alimentazione sana. Fanno venire voglia di preparare cibo sano e nutriente.

Stasera per cena ho mangiato petto di pollo con funghi porcini secchi. Cucinato dieteticamente ieri sera e riscaldato al ritorno dalla piscina, stasera. Ho preparato anche una polentina veloce, perché ho sentito il dottore e mi ha detto che, fatta con il brodo granulare Sohn invece del sale, la posso mangiare in alternativa alla patata bollita con la buccia, prevista ogni sera a cena. Posso mangiarla oppure no, è una rete di sicurezza per non schiantarsi su altri cibi come un trapezista sulla pista del circo.