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mercoledì 14 maggio 2025

Vitello Tonnato della Mamma



The making of Vitello Tonnato come lo faceva mia mamma: fesa di tacchino, bollita in pentola a pressione con cipolla carote e sedano, a freddo frullare le verdure con una scatoletta di tonno sott'olio, due acciughe, un cucchiaio di senape di Djion e una manciata di capperi. Aggiungere maionese se si vuole. Assemblare alternando la salsa alle fette di tacchino e infine decorare con qualche cappero e tenere in frigorifero almeno due ore.





mercoledì 17 febbraio 2021

Cassoeula in Pentola a Pressione


Ci sono delle volte dove il desiderio di mangiare un cibo della tradizione, solitamente bello sostanzioso e calorico, ricco di grassi, si scontra con lo stile di vita moderno che necessita di tenere d'occhio l'alimentazione e il peso.
Ci sono però dei cibi tradizionali che possono dare grande soddisfazione anche se cucinati con qualche accortezza per ridurne l'impatto calorico. La pentola a pressione in questi frangenti si dimostra essere grande amica delle cotture con pochi grassi, poiché concentrando i sapori grazie alla sua cottura "a vapore" sopperisce al taglio delle calorie un po' dannose alla salute.
Certo, il risultato non sarà una cassoeula bella unta e ricca di cotenne e verzini come quelle di una volta, ma ci si può accontentare.
Ho tagliato a dadini piuttosto piccoli due cipolle e due carote grandi, le ho messe con un paio di cucchiai di acqua e un cucchiaino di olio extra vergine di oliva a stufare nella pentola a pressione. Ho aggiunto qualche foglia di alloro e alcuni chiodi di garofano.



Dopo qualche minuto, quando la cipolla ha assunto una sembianza traslucida, ho aggiunto delle puntine di maiale, facendole rosolare delicatamente su tutti i lati. Non è un arrosto, non si deve creare la crosticina. A questo punto ho aggiunto una scatola di passata di pomodoro, un pochino di brodo granulare, e acqua bollente fino a coprire la carne, Ho chiuso il coperchio e ho calcolato 20 minuti di cottura dal fischio che segnala che la pentola è andata in pressione. Appena inizia a fischiare abbasso il fuoco al minimo.



Passati i venti minuti, faccio sfiatare la pressione, aiutandomi mettendo la pentola ancora chiusa nel lavandino, sotto il getto dell'acqua fredda, e una volta che è stato possibile aprirla ho aggiunto qualche tocchetto di salsiccia, e una verza piuttosto grande, sfogliata, lavata e tagliata a pezzi. 






Giro il tutto con un cucchiaio di legno, in modo da mischiare le foglie di verza con la carne e il sugo sottostante. Richiudo il coperchio e riaccendo il fuoco. Quando la pentola va di nuovo in pressione, calcolo 10 minuti di cottura dal fischio, non voglio stracuocere la verza, per lasciare il tutto il più digeribile possibile nonostante la natura del piatto.
Finiti i 10 minuti, spengo il fuoco e lascio intiepidire la cassoeula senza sfiatare. Il vapore contenuto nella pentola continua a cuocere ancora per un po', anche se il fuoco è ormai spento e piano piano troverà uno sfogo tanto che sollevando la levetta non uscirà più il solito getto di vapore ma solo un flebile sfiato finale.
Finalmente si può aprire, consiglio di girare ancora per verificare quanto liquido è rimasto e siccome ne sarà rimasto sicuramente, accendere il fuoco sotto la pentola aperta, e girando piano far asciugare un pochino il liquido di cottura.


La cassoeula solitamente si serve accompagnata da polenta o più raramente da purée di patate. Io l'ho mangiata così, da sola, e avendo messo molta verza, ho potuto gustare la parte della cassoeula che prediligo di più, dopo le cotenne (assenti): le verze!

domenica 5 aprile 2020

La Mattina della Creazione - Parte Prima: Il Minestrone Come Piace a Me

Come tutti i Venerdì da tre venerdì a questa parte, sono scesa dal fruttivendolo che parcheggia sotto casa a fare una spesa a kilometro 0. Difatti sono più o meno 20 passi.
Oggi gran tripudio di verditudine, con sedano, catalogna, erbette, prezzemolo, salvia, verza, zucchine e cetrioli e i toni solari di carote, peperone giallo, pomodori, cipolle dorate, che voglio usare per una zuppa di cipolle e fragole dolcissime.
Appena risalgo in casa mi metto subito a preparare. Inizio con il minestrone, che a me piace di poche verdure.
Taglio a cubetti minimi un paio di carote e una costa di sedano, affetto a mezze rondelle la parte verde di un porro, riduco in cubetti minuscolo un paio di pomodori molto maturi e metto tutto in pentola a pressione. Lavo e affetto a straccetti la mezza verza, la dispongo sopra le altre verdure, aggiungo acqua fino ad arrivare al segno e accendo il fuoco. Unisco 5 chiodi di garofano, la pentola è grande da 5 litri, e dopo aver messo un paio di cucchiai di brodo iposodico sohn e una tazza di passata, chiudo con il coperchio. La pentola ci mette un po' ad andare in pressione, ma appena inizia il sibilo calcolo una decina di minuti e poi spengo. Lascio così a cuocere in pressione altri 10 minuti, e poi, una volta fatto sfiatare il vapore, che odorandolo mi da la giusta di sensazione di minestrone pronto, apro. La verdura è ancora bella soda, come piace a me. Prelevo qualche mestolo e lo gusto a mezzogiorno, spolverato con un pochino di formaggio grattugiato e pepe, un filo di olio extra vergine di oliva a crudo. Una volta freddo metterò in freezer un po' di minestrone e un contenitore colmo di solo brodo. Nella pentola rimane abbastanza minestrone ancora per un paio di cene e per farci una polentina svelta con le verdure inglobate.

Nel frattempo che il minestrone cuoceva, ho staccato le foglie del sedano, le ho lavate e messe in un contenitore per usarle nelle insalate. Ho arrostito dei peperoni verdi dolci e fatto l'insalata libanese di prezzemolo, che adoro tanto. Ho impostato il pane prelevando un po' del lievito naturale che sto allevando e l'ho rinfrescato. Il mio pranzo è stato di sole verdure. Molto disintossicante ma super gustoso. Il minestrone come piace a me ha un sapore di verza ed è leggermente acidulo per via del pomodoro. Una combinazione che mi piace moltissimo!
Per leggere le procedure degli altri piattini, del pane e del lievito vi rimando ai prossimi post. Bon apetit!


mercoledì 20 settembre 2017

Zuppe di Legumi e Cereali: Work in Progress


E' qualche giorno che mi nutro a zuppe di legumi e cereali, ho fatto una piccola scorta scegliendo diverse marche e composizioni e le cucino con la pentola a pressione così da averne una porzione subito e un paio di porzioni per i pranzi o le cene successive. Oggi ho messo a bagno la zuppa di legumi che, a differenza delle altre che ho finora provato, richiede l'ammollo in acqua fredda per almeno 12 ore. Nel frattempo ho preparato per pranzo del grano saraceno, cotto a risotto, con il brodino avanzato dalle lenticchie che ho preparato per cena qualche giorno fa. 
Le lenticchie le ho preparate con carota, cipolla e sedano, un pochino di salciccia e spezie e le ho cucinate nella pentola di ghisa. Una spruzzata di vino rosso, acqua fino a coprirle e sopravanzarle di 4 dita, così, dopo 40 minuti di cottura, ho prelevato il brodo di cottura e l'ho messo da parte, mentre le lenticchie le abbiamo mangiate asciutte. 
Oggi ho tagliato i gambi verdi di due porri a striscioline finissime, ho aggiunto il grano saraceno, il brodo di lenticchie e ho fatto cuocere a fuoco sommesso, con il coperchio, per un quarto d'ora circa.
Il grano saraceno viene annoverato tra i cereali anche se non ne fa parte, poiché è una poligonacea, come il rabarbaro e il romice. Questo lo differenzia soprattutto negli effetti dai cereali veri e propri, le graminacee, poiché non contiene glutine e altre sostanze scatenanti allergie in chi allergico alle graminacee e quindi a frumento, farro, etc.
Il Grano saraceno ha un sapore particolare, un po' rustico, come i pizzoccheri e la polenta taragna, sazia moltissimo, è diuretico e sgonfia invece di gonfiare come la maggior parte dei cereali invece fa.
Mi gusto il mio grano saraceno risottato, al quale ho aggiunto solo un filo d'olio extra vergine a crudo alla fine e metto via l'insalata di pomodoro, tonno e ceci, che pensavo di mangiare come secondo.
A posto così.






mercoledì 23 agosto 2017

Vellutata di Fave e Funghi


Perennemente alla ricerca di ingredienti gustosi, sani e veloci da preparare, mi sono imbattuta in queste vellutate 2.0 prodotte dalla Colfiorito. Pur non essendo completamente prive di aromi, sono l'evoluzione più sana delle vellutate anni '70 bagaglio di ogni campeggiatore senza mezzi.
Il procedimento è identico, sciogliere la polvere contenuta nella bustina in acqua a bollore e mescolare finché non si addensa. L'addensamento qui si ottiene mediante la presenza massiccia di farina di legume debitamente precotta con procedimenti naturali e l'accoppiata con una verdura che da il sapore aggiuntivo.
Oggi ho provato la vellutata di fave e funghi. In due minuti è pronta. Per ottenere un risultato simile, lavorando di premeditazione, avrei dovuto mettere le fave secche in ammollo il giorno prima, cuocerle per circa mezz'oretta in pentola a pressione, preparare dei funghi rosolandoli a parte e passare fave e funghi sotto le lame del minipimer fino ad ottenere una consistenza cremosa e vellutata appunto.
Sebbene il prezzo e la qualità non possano competere con il procedimento casalingo, e anche la quantità aggiungo, poiché dalla bustina ne escono due porzioni scarse che io mangio da sola mentre con la preparazione casalinga si preparano circa 4 porzioni normali, a volte è comodo arrivare a casa la sera dopo il lavoro e in due minuti prepararsi un piatto caldo e invitante, confortante e saziante, quando non ti sei organizzata prima a lasciare in frigo vellutate fatte da te.
Il sapore è delicato e i funghi si sentono ma non sono eccessivamente presenti. 
Dopo averla preparata l'ho spolverizzata con polvere di chili piccante e ho aggiunto olio extra vergine di oliva. 
Subito a tavola!





mercoledì 7 giugno 2017

La Solita Minestra


Io adoro il minestrone, io adoro il minestrone, io adoro il minestrone... e invece no.
Però mi fa impazzire questa minestra di tre verdure, verza (tanta) carote e porri.
La preparo in pentola a pressione, cuoce in 10 minuti al massimo, con brodo vegetale e un po' di passata di pomodoro, tre chiodi di garofano. L'acidulo del pomodoro si sposa magnificamente con l'amarognolo della verza, come ben sa chi mangia i crauti. 
E' un piatto di verdure che conforta e sazia, ha un effetto altamente diuretico e se ne può mangiare anche una doppia porzione.
Quando avanza e non ne puoi più di minestrone, lo si incorpora ad una polentina a cottura rapida, tenuta un po' morbida. Può accompagnare del formaggio, uova al tegamino, oppure la si mangia anche da sola.
Ovviamente l'aggiunta di una bella grattugiata di grana e una "c" di olio extra vergine a crudo sono la morte sua. Sia da liquida che sotto forma di polenta. 



domenica 7 maggio 2017

Come Quando Fuori Piove


Guardo fuori dalle finestre e sembra novembre. Tempo di zuppa! Recupero dal mio armadietto dei legumi e cereali integrali un misto per una zuppa. Niente ammollo, metto direttamente in pentola a pressione, sciacquo per bene i legumi e i cereali e aggiungo il brodo di porri che ho preparato l'altro giorno. Dal sibilo calcolo circa 35 minuti di cottura, per via della presenza di fagioli borlotti e cannellini secchi, che infatti rimarranno comunque molto al dente...
Dopo poco si spande un profumino delizioso per casa. Ne mangio un piatto abbondante e metto via l'altra parte. Sto diventando una provetta preventivatrice. 

mercoledì 3 maggio 2017

Vellutate di Legumi per Raggiungere la Quota Settimanale di Proteine Vegetali


Le farine precotte di legumi e di cereali si ottengono con un trattamento termico, cottura, a vapore, che preserva le caratteristiche organolettiche, e con una successiva disidratazione e micronizzazione per raggiungere la grana prescelta. Nel caso dei cereali può seguire la tostatura per migliorare il sapore, la pastorizzazione oppure la gelatinizzazione. In questo modo si producono farine di legumi e di cereali da utilizzare come ingredienti per creme e vellutate che si cucinano in pochi minuti, e come addensanti naturali, che conservano le proprietà nutritive del prodotto. Si possono fare con fagioli, lenticchie, ceci, fave e favini, piselli, soia... sia monolegume sia in combinazione di due o più legumi, e di cereali, grano, avena, orzo, riso, mais, farro, segale, miglio, e anche di non cereali ma comunemente associati ad essi come il grano saraceno, amaranto, quinoa, canapa, castagne, manioca o tapioca etc. anche loro monocereale, multicereale o in abbinamento ai legumi. 
Sono un modo superveloce e gustoso, per consumare, soprattutto le creme di legumi, la quota proteica senza consumare carne e che non causano il gonfiore che può seguire il consumo di legumi interi in chi non è avvezzo.
Belle calde quando fa freddo, a temperatura ambiente quando fa caldo, molto dense oppure fluide, accompagnate da crostini o in purezza, condite con un pochino di formaggio e di olio extra vergine di oliva, abbinate a verdure sia cotte che crude, rappresentano un pasto completo, nutriente, sano e gustoso, che non affatica lo stomaco e la digestione, facile da preparare in quantità così da averne pronta una porzione quando non si ha voglia o tempo di cucinare, partendo da legumi e cereali secchi, che vanno ammollati qualche ora, cucinati e frullati. 
Una soluzione non esclude l'altra. Io preparo sia zuppe che richiedono cotture normali, e poi magari frullo la zuppa e metto via la crema per pranzi successivi, sia le farine precotte che in pochi minuti (2 o 3) sono pronte. 
Normalmente sono biologiche, e spesso sono combinate tra cereali e legumi o più legumi e quindi più gustose. Le ho provate di diverse marche, Ki, Pedon, Colfiorito Natura, il processo di cottura a vapore e disidratazione non richiede aggiunta di conservanti, coloranti, addensanti, glutammato e aromi ne naturali ne chimici, ponendo questi prodotti, così come i legumi secchi, molto al di sopra degli altri procedimenti di cottura e conservazione (in lattina, sotto forma di creme già pronte, o zuppe e vellutate in polvere "già insaporite") tipiche di certe abitudini americane o nord europee diffuse fin da noi negli anni '60/70.
L'insaporimento è nelle nostre mani, un pochino di sale oppure un brodo di partenza, erbe aromatiche o spezie, germogli o semi, una grattugiata di formaggio, un filo d'olio, un cucchiaio di yogurt o di ricotta o di crescenza, verdurine saltate o crude per un pinzimonio alternativo. Tenendole molto liquide ed aggiungendo un po' di riso bollito, o pasta o spaghetti di riso o di soia o noodles, stracciandoci dentro un ovetto...
L'unico limite è la mancanza di fantasia. 
Questa volta ho provato la vellutata di lenticchie, utilizzando l'ultima porzione di brodo di pollo dell'altro giorno, l'ho lasciata molto molto densa, l'ho cosparsa di semi di basilico, brocco, rapanello e canapa decorticata, non avevo formaggio ho messo solo un cucchiaino di olio extra vergine di oliva. Me la sono gustata così e intingendoci a mo' di paletta, del finocchio crudo. Per accompagnare avevo dei fagiolini prezzemolo e olio e cavolo rosso condito con aceto di mele. Ne ho mangiato una parte e una parte l'ho messa via in frigorifero, densa com'è potrebbe servire anche come base per fare delle polpettine o hamburger vegetali oppure un hummus da spalmare in un gustoso panino.


martedì 25 aprile 2017

Linguine al Sugo di Arrosto alla Piemontese


Quando ero piccola, mia zia Elsa ogni tanto faceva una pasta condita con il sugo dell'arrosto, dicendo che era alla Piemontese. Era una pasta velocissima, se c'era del sugo di arrosto avanzato, lo scaldava in un pentolino, metteva un pochino di burro e una bella grattugiata di formaggio. Era sempre diversa, a seconda dell'arrosto preparato nei giorni precedenti e sempre buonissima. 
L'altro giorno avevo preparato delle sovra cosce di pollo arrosto, in pentola a pressione, con salvia, alloro, rosmarino e vino bianco e il pollo aveva creato questo bel sughetto delizioso che ho tenuto da parte ed oggi ci ho condito la pasta. Non so se davvero in Piemonte usano condire la pasta così, so pero' che, nell'economia domestica, utilizzare un sughetto che altrimenti andrebbe sprecato, è un'idea saggia, oltre che gustosa. Ho usato delle linguine Rummo, loro le chiamano fettucce, che hanno preso bene il sugo con tanta soddisfazione.
A parte ho riempito una bella insalatiera con due tipi di insalata, del radicchio che avevo e una insalatina dell'orto, delicata e buonissima, che mi ha portato la mia amica Anna. Già lavata. 
Con il gomito rotto, è stato un regalo prezioso. 
Gli ho aggiunto dei pomodori Marinda. Di due tipi, e prezzi diversi, e purtroppo devo ammetterlo che quelli che costavano di più erano effettivamente più buoni. Molto più buoni. La stessa cosa mi è capitata con le fragole, quelle acquistate dal fruttivendolo che viene il venerdì sotto casa, erano dolcissime e succulente. Quelle prese al supermercato, che sembravano uguali, insapori. Evidentemente per alcuni tipi di frutta e verdura, il prezzo è una spia del sapore. 
I pomodori Marinda, anche se sono verdini, hanno un sapore magnifico. Ho condito solo con un cucchiaino di olio extra vergine di oliva e aceto balsamico di mele. Sui pomodori, qualche granello di sale rosa. 


domenica 23 aprile 2017

Tecniche di Cottura: la Vasocottura vs la Pentola a Pressione



"La vasocottura offre molte possibilità per coordinare gli alimenti, funghi esclusi poiché le tossine che liberano invece di disperdersi nell’aria si concentrano nel vaso: dalle verdure ai crostacei e ai molluschi, dal pesce d’altura alla carne, al pane, alle conserve, mostarde e confetture. Il tutto cotto a temperature che variano dai 64 °C fino ai 155 °C.
Con il passaggio del sottovuoto, tecnica che utilizza Mometti, si dimezzano i tempi di cottura e si esclude completamente la perdita di valori proteici e di vitamine. Le pietanze, addirittura, rispetto alle tecniche tradizionali, non perdono il loro colore naturale, anzi, lo esaltano.
La ricerca di Mometti non è stata sviluppata solamente nella creazione di accostamenti materici, giochi olfattivi e degustativi, temperature ideali di cottura, ma si è spinta a capire il microclima che si sviluppa all’interno del vaso, un ambiente saturo ben diverso dall’ambiente dei forni nelle cotture tradizionali e poi ancora fino al vaso nelle sue forme più idonee, alla tipologia del vetro ed alla sua tenuta di pressione."

Spulciando tra gli appunti di cucina, ho trovato questo pezzullo, non riesco a risalire alla fonte, se qualcuno lo sa non esiti a segnalarmelo così da poterlo citare.

La vasocottura è appunto una tecnica di cottura in vaso di vetro, da non confondere con la sous vide, sottovuoto, che ultimamente spopola. Personalmente, come figlia di un ingegnere che ha lavorato decenni nel campo delle materie plastiche, l'idea di cuocere un alimento in un sacchetto di plastica, anche se "alimentare", non mi convince per nulla. La plastica, soprattutto a contatto con le alte temperature, rilascia dei polimeri che migrano in ciò che gli sta attorno. O dentro. Già la bottiglia di plastica dell'acqua, lasciata sotto il sole, stivata nei container, non è una buona idea...

Nella tecnica della vasocottura si utilizzano vasi di vetro a chiusura ermetica. Richiede materiali idonei, organizzazione, nonché l'utilizzo del forno o del bagno maria. Se ci penso, non è molto lontano dal cucinare con la pentola a pressione.
Io la pentola a pressione la utilizzo moltissimo, come ben sa chi mi segue, facilita tantissimo, dimezza se non di più i tempi di cottura, fa tutto da sola. A volte ce ne vorrebbero due! ...ma è cosi rapida che spesso cucino, tolgo, lavo e la rimetto al lavoro subito.
Si può utilizzarla come vaporiera, e pure per la vasocottura se uno vuole, invece di chiudere i vasetti con il tappo di vetro, si sigillano con carta forno e alluminio, si mettono in nella pentola a pressione con circa due dita di acqua e in pochi minuti è pronto.

In alternativa, per utilizzare la tecnica della vaso cottura propriamente detta, si mettono i vasetti, chiusi ermeticamente con il loro coperchio, con acqua che arrivi fino a sotto il bordo dei vasi, si può cuocere non a pressione, a bagnomaria, sul fornello. Chiudendo ermeticamente con il suo coperchio il vasetto, non si ha la possibilità di verificare durante la cottura gli stadi della stessa, il coperchio infatti una volta chiuso non si può piuù aprire fino alla degustazione, pena la perdita di tutti i vantaggi che la vaso cottura da. Allora come si fa? Dai 10 ai 30 minuti, con ingredienti sfilettati, conditi e già preparati per essere serviti direttamente nel vaso, sono il tempo medio per la maggior parte degli alimenti. Oppure in forno ventilato a bassa temperatura, dai 60° ai 150°, per 15/45 minuti a seconda della ricetta. Si prova un po' di volte, le prime saranno o troppo cotte o ancora crude, finché non si riesce a tarare per bene tempi, potenza dei fuochi o delle temperature.

I cibi cotti in questo modo, saranno più saporiti, perché non c'è dispersione di sapori e odori, più sani, poiché si possono usare poco sale e pochi condimenti e per la tipologia di cottura stessa.
Un'unica importante avvertenza, così come nella pentola a pressione anche nella vaso cottura non si possono cucinare i funghi, che durante la cottura rilasciano delle sostanze tossiche che hanno bisogno di disperdersi e che con queste due cotture "ermetiche" non ne avrebbero la possibilità.

I vasetti cotti a chiusura ermetica, una volta freddi, possono essere conservati in frigorifero per alcuni giorni, mantenendosi gustosi e pronti per una veloce scaldata per un pranzo futuro.

L'unico limite a questo punto è la fantasia, filetti di pesce alternati a pomodorini, capperi, verdure, olive, fettine di patate sbollentata, olio, sale, pepe, spezie. Bocconcini di carne con tutti gli ingredienti tradizionali o etnici per una cottura in umido, ratatuje di verdura, sformati e flan, anche dolci! L'importante è che gli ingredienti arrivino nel vasetto avendo tutti gli stessi tempi di cottura, per cui alcuni, tipo la pasta o le patate, necessiteranno di una precottura che li porti ad essere a quella fase di cottura a cui mancano solo i minuti passati nel vasetto per essere perfetti.
Viene voglia di provare subito...

N.B. ovviamente la vaso cottura è adattissima anche per il forno a microonde, calcolando 5/7 minuti di cottura per un piatto di carne e facendo gli aggiustamenti necessari con le solite prove. Niente parti metalliche per chiudere i vasetti, solo vetro.

Io il forno a microonde non ce l'ho, per svariati motivi: non voglio avere uno strumento che occupa spazio per usarlo solo per scongelare o scaldare più velocemente la tazza di tè (gli usi più comuni) e lo utilizzerei per fare delle vere e proprie ricette, ma, e qui viene il motivo principale per cui non amo la cucina a microonde, ha dei limiti, cucina all'inverso, dal dentro al fuori, e secondo me non è ancora stato cristallinamente dimostrato scientificamente che non abbia effetti collaterali sull'organismo a breve e soprattutto a lungo termine.

Siamo ciò che mangiamo. La storia e il buon senso della gente comune continua a ribadire quanto siano più buoni i cibi cotti con i metodi antichi, a volte ciò non è possibile, ma tra una cottura nel forno elettrico o sul fornello, con la pentola a pressione piuttosto che con una rice cooker, in un vasetto, in un cestello o sulla piastra e una "cottura" mediante lo scuotimento delle molecole d'acqua contenute nei cibi utilizzando delle onde non riproducibili dall'essere umano con sistemi dati dalla natura, per il mio gusto personale, ne passa troppo di distanza.

Buona sperimentazione naturale a tutti!

giovedì 6 aprile 2017

Patate e Alloro della Mamma



L'altro giorno, parlando di ricette con una mia collega, mi sono tornate in mente le patate con l'alloro che faceva mia mamma. Una ricetta semplicissima, veloce ma supergustosa e profumata.
Affettava delle patate, sbucciate e lavate, a cubi direttamente in pentola a pressione, aggiungeva 5 o 6 foglie di alloro, un pochino di olio extra vergine di oliva e faceva rosolare a pentola scoperta, girando le patate di modo che creassero un pochino di crosticina. Dopo circa 5/7 minuti di rosolatura, aggiungeva un pochino di acqua, tanta da arrivare a metà altezza delle patate, e chiudeva il coperchio.
Dal sibilo, 7 minuti di cottura.
Sfiatava e apriva subito. Una girata alle patate per controllare che non ci fosse più acqua e che le patate fossero cotte. Dovevano essere sode dentro e con una leggerissima cremosità fuori.

Oggi le ho rifatte, e le ho accompagnate con bocconcini di petto di pollo, infarinato con farina di riso, rosolato in olio extra vergine di oliva e portato a cottura con il succo di due limone, le calotte di uno messe a rosolare insieme in padella. 
Il pollo fatto così mi piace moltissimo, è morbido, cedevole, gustoso, acidulo. 
...e le patate...
Le patate hanno sparso il loro profumo di alloro in tutta la casa, le mangio gustandole piano, ci ho aggiunto solo un pizzico di sale, i cui granelli percepisco con la punta della lingua e con la mente piena di ricordi. 



mercoledì 29 marzo 2017

Pasta, Patate e Ceci di Corsa


Ho messo in ammollo i ceci il giorno prima, non avendo nessun progetto in mente se non di lessarli per averli disponibili in frigorifero. I ceci hanno bisogno di un ammollo lungo, di 48 ore, e poi in pentola a pressione cuociono in 40 minuti e a volte ci vuole ancora qualche minuto aggiuntivo. 
Finita la cottura ho prelevato gran parte dei ceci per metterli in un barattolo con un pochino del loro liquido di cottura, e oggi, che avevo voglia di qualcosa di caldo ma saporito, ho aggiunto ai ceci rimasti in pentola una patata tagliata a cubetti e una manciata di pasta corta. Ci vorrebbero i ditalini rigati o le mezze maniche, io avevo solo penne e ho messo quelle.
Ho chiuso il coperchio e dal sibilo ho calcolato 3 minuti. Sfiatato subito, e impiattato con una bella spolverata di rigano di sicilia. 
Una bontà.





domenica 26 febbraio 2017

Grano Saraceno Con Ceci e Verza Cappuccio: Come Un Cous Cous Invernale



Ecco, con i ceci e il grano saraceno cotti ieri, oggi ho potuto assemblare questo piatto unico vegetariano in pochissimi minuti.
Per prima cosa ho affettato un po' di verza cappuccio e qualche foglia di finocchio per farle rosolare in in padella con pochissimo olio extra vergine di oliva. Ho aggiunto una spruzzata di salsa worchestershire e qualche cucchiaiata di grano saraceno e di ceci precedentemente cotti.
Ho fatto saltare velocemente a fuoco allegro, tagliuzzatoci sopra delle foglie di prezzemolo e gustato con un bocciolo di radicchio verde e una pennellata di shiro miso. Yum che bontà!






sabato 25 febbraio 2017

Grano Saraceno: Veloce da Preparare, Gustoso da Mangiare


Stamattina ho rovistato nell'armadietto del riso e della pasta e ho trovato un pacchetto di grano saraceno che avevo comprato per farne i germogli. Il grano saraceno da solo ha un sapore più delicato della sua farina, cuoce in 12 minuti dal sibilo, in pentola a pressione, e risulta morbido, delicato e adatto ad essere condito o saltato con verdure, sia caldo che freddo come un cous cous, oppure in abbinamento con i legumi, sia asciutto che in zuppa.
Oggi l'ho provato appena tirato fuori dalla pentola. La pentola mi serviva subito per cuocere i ceci messi in ammollo la sera prima. Mentre i ceci stanno cuocendo, ci vorranno circa 40/45 minuti dal sibilo, con acqua di due terzi in più al loro volume. Niente sale in cottura, lo aggiungo solo alla fine, quando trasferisco i ceci con una parte del loro liquido di cottura, in un vaso di vetro da tenere in frigorifero. Così ho ceci pronti per i prossimi giorni. Sto portandomi avanti così da avere elementi sani per preparare velocemente da mangiare anche ad orari impossibili.
Mentre i ceci stanno cuocendo, dicevo, provo il grano saraceno.
Una parte lo metto via e una parte lo mangio adesso, caldo, condito solo con un filo di olio extra vergine di oliva e una spolverata di cipolle fritte comprate all'Ikea, l'ultima volta che ci sono andata con un amico, il venerdì prima di San Valentino.
Le cipolle fritte dell'Ikea sono una droga. Assuefacenti...peccato per chi non le può mangiare perché contengono un po' di farina di frumento. Potrebbe essere un idea riprovare a farle, magari con un essiccatore...
Le cipolle donano una sferzata di croccantezza e sapore al grano, che ben accetta. Me ne mangio due piattini, aggiungendo al secondo un pezzetto di formaggio.
Anche il grano saraceno, una volta cotto, si conserva in frigorifero, in un contenitore ermetico, per 4/5 giorni.
Che bello quando prepari tutte le basi per poter creare senza problemi quando non hai molto tempo!