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mercoledì 11 aprile 2018

La Coleslaw Rivisitata


Chi mi segue su questo blog, sa che ho delle piccole adorazioni per certi ingredienti o ricette, di cui non mi stanco mai ma che per mia natura tendo a non rifare sempre allo stesso modo. 
Aprire il frigorifero, guardarci dentro e trovare ispirazione è bellissimo. Ci si lascia guidare dagli ingredienti che più ci attirano oppure si inventano minestre o zuppe perché le verdure sono un po' appassite ma ancora degne di essere mangiate, a volte si sa, va anche cosi'. 
Oggi avevo queste due sovvracosce di pollo comprate al reparto rosticceria (il polletto allo spiedo è una cosa che mi fa impazzire) e le ho ripassate in padella con un po' di succo di limone.
Nel frattempo ho affettato non troppo sottile un po' di cavolo cappuccio sia viola che bianco e ho grattugiato una bella carota grande. Metto le verdure nell'insalatiera e un po' in un contenitore ermetico, come sempre il volume dei cavoli è bello abbondante anche se parti da una micro porzione.
Così ti ritrovi con la schiscetta pronta per la prossima pausa pranzo. 
Con il polletto acidulo ci starebbe bene una nota dolce, aggiungo alla mia coleslaw qualche acino di uvetta di Corinto, e una mela Rockit succosissima e dolce. La mela ha una pelle delicata e sottile, buonissima da mangiare, ne taglio qualche rondella per disporla con grazia per fare la foto ma poi al momento di condire il tutto taglio le rondelle a striscette, così si miscela meglio con gli altri tre ingredienti nella danza della salsa. 
Ecco, la salsa, oggi ho messo solo due cucchiaini di senape al miele diluita con poco aceto di mele.
La coleslaw è croccantissima, aspretta e dolce e cremosa allo stesso tempo. Taglio dei pezzetti dal pollo e li intingo nella salsina, infilzo un po' di insalata e l'esplosione di sapori e consistenze che avviene in bocca è stupefacente. 
Adoro mangiare così.





giovedì 15 marzo 2018

Progetti con il Taglio Hasselback


Il Taglio Hasselback è una tecnica nata presso il ristorante Hasselbacken a Stoccolma negli anni'50. 
Inventato per cuocere al forno le patate in minor tempo ed ottenere una cottura a metà tra le patatine fritte e quelle arrosto, è ritornato di moda negli ultimi due anni per via del suo notevole effetto scenico e instagrammabile.
Originariamente la ricetta prevedeva un taglio a fisarmonica della patata, non sbucciata e ben lavata, di medie/grandi dimensioni, che lasciasse un fondo intatto e non tagliato di circa 4/5 mm e con fette precise, allineate ma lievemente convergenti verso il centro, di massimo 2 mm. Un lavoro di superprecisione e molta calma, che richiede coltello un molto affilato e un aiutino per tenere ferma la patata e dare un bordino oltre il quale il coltello non possa andare. La concavità di un cucchiaio di legno grande o una pirofilina o due stecchini per spiedini a fare da guida, possono servire alla causa.
Per le patate molto grandi è permesso barare e cuocerle circa 10 minuti in acqua bollente, ma ciò inficia la tecnica di cottura rapida e senza passaggi intermedi per cui il Taglio Hasselback è stato creato.
Quindi, con il forno che si stia già scaldando a circa 200 gradi e la nostra patata già tagliata, poniamo tra le fette, come da ricetta originale, burro fuso e pancetta. Oppure per una versione meno nordica, spennelliamo con olio extra vergine di oliva miscelato con sale e un pizzico di pepe, tra una fetta e l'altra. Per tenere separate le fette tutto può servire, foglie di alloro ogni tanto, fettine sottili di aglio, o cipolla o scalogno, altre fettine di verdura, che necessariamente andranno a costituire un fondo di cottura per evidenti discrepanze tra tempo di cottura della patata, 1 ora e 1/2 e quello di eventuali zucchine, funghi, zucca, patate dolci, pomodorini, tagliati a rondelle sottili per fare da separatore.
La ricetta originale, a fine cottura, prevedeva una bella grattugiata di formaggio a pasta semidura, da far fondere sopra, ma così la bellezza di questo taglio si offusca con il manto di formaggio e allora, se proprio uno volesse aggiungere qualcosa, può essere utile un pochino di formaggio grana o parmigiano grattugiato, o briciole di pane lavorate con un pochino di olio e erbe aromatiche, o granella di mandorle, parcamente.
Una ultima gratinatura in forno e la nostra bella patata, o zucca violino o patata dolce o qualsiasi altra verdura che si presti a questa lavorazione, può essere servita come contorno di grande impatto scenico o anche come piatto unico alternativo ad un primo piatto. 

Il Taglio Hasselback io me lo sono immaginato per fare anche una torta di mele, con mele piccoline e dalla buccia delicata come le Rockit, tagliate a spicchi e disposte a fiore con la buccia verso l'alto oppure tagliate a terzi e utilizzate come ingrediente e guarnizione di piccole tortine monoporzione a forma rotonda o a barchetta.
Un bell'impasto croccante di pane sbriciolato, burro e poco zucchero sul fondo, ben compattato e messo in frigo fino a poco prima di infornare, la classica pastella fluida di latte, farina, uovo, lievito vanigliato e zucchero addizionata di pezzettini o fettine di mela così da dare volume e consistenza ma mantenere l'umidità caratteristica delle più buone torte di mele, lo spicchio o la mezza mela tagliata Hasselback e spennellata con burro e zucchero o con marmellata di albicocche diluita, scaglie di mandorle tra una fettina e l'altra se si vuole esagerare.
Come tutte le torte infornare a 180 gradi e aspettare che il profumo si spanda per casa.

Il disegno è mio, pensavo di farne un acquarello...

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