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giovedì 13 luglio 2023

Tagliatelle Burro e Miso alla Sara Porro

 



Io Sara Porro la adoro, la seguo fin da quando scriveva per Dissapore e la sua prosa fluida, sottilmente ironica, che va dritta al punto delle cose mi è sempre piaciuta. E poi propone delle ricette che mi incuriosiscono molto, oggi provo a fare le tagliatelle burro e miso che lei fa sempre per la sua bambina e anche per loro. Il Miso è una pasta fermentate di riso o di orzo tipica della cultura giapponese, il miso di orzo ha un sapore molto intenso, se ne usa solitamente un cucchiaino da stemperare nel brodo, senza farlo ribollire, e aggiunge sapore e fermenti probiotici importanti, è molto salato e quindi sostituisce quello che potrebbe essere il nostro dado ma con delle caratteristiche organolettiche di tutto rispetto. 
Il miso di riso, il mio preferito, ha una consistenza cremosa e un sapore più delicato, tanto che verrebbe voglia di mangiarselo così come la nutella o spalmato su un crostino. 
Le tagliatelle in questione sono quelle all'uovo, secche, mentre sobbollono i loro 3 minuti in acqua poco salata, lavoro il burro e il miso di riso nella ciotola dove condirò la pasta con un po' di acqua di cottura. Scolo le tagliatelle tenendo da parte ancora un po' di acqua e delicatamente le verso girandole nel condimento, diventa cremoso. Impiatto e servo con dei ritagli di alga nori leggermente tostata. e una macinata di pepe. Serve il formaggio? No perché il miso, come il parmigiano, aggiunge il gusta umami che fa della pasta al burro la delizia che è, buonissime!


mercoledì 28 aprile 2021

Il Brunch Domenicale


Una delle caratteristiche della nutrizione chetogenica che più mi piace è la presenza di ingredienti deliziosi che spesso nelle altre diete sono eliminati. La dieta chetogenica, o meglio la nutrizione chetogenica perché diventa uno stile di vita per quanto faccia sentire bene ed elimini tutta quella parte di disturbi di chi soffre di insulino resistenza come me, è una dieta per gourmet. Le golosità come appunto il salmone, sia fresco che affumicato, con un ricciolo di burro, sono non solo permesse ma raccomandate. Così quello che a volte era il mio brunch domenicale, quella colazione pranzo di quando ti alzi tardi e ti gusti una colazione salata golosa e ricercata, ora può essere uno dei miei pranzi (o delle mie cene). In questa versione ci sono dei germogli di azuki, una prova di coltivazione fatta da me in casa, e due gallette di riso soffiato, che non fanno parte delle indicazioni della dottoressa. E' stata puramente una fase di transizione, odio buttare il cibo, ed erano le ultime due gallette rimaste in fondo alla confezione. 
Le indicazioni per questo sfizioso pranzetto sono 200 g di verdura (peso dell'avocado compreso) e 100 g di salmone o 80 g più un ricciolo di burro. Oh che delizia!


E' da quando ho iniziato la dieta che cerco un arricciola burro come quello che avevo e non ho più, fatto come un punto di domanda con scanalature che danno il famoso aspetto rigato al ricciolo di burro. Ho cercato in tutti i supermercati che frequento e sembra non essere più in vendita. Probabilmente è diventato uno strumento desueto, per la demonizzazione del burro. Ma il burro crudo è una piccola coccola che apporta vitamina A, E, K e in piccola parte D, va usato a crudo e in piccolissime dosi.
Un ricciolo!



mercoledì 5 aprile 2017

Pasta di Piselli ai Piselli


Lunedì sera, a lezione di flamenco, la mia amica Ilenia mi ha portato, per farmi provare, questa pasta fatta con la farina di piselli. Così la sera stessa l'ho provata in un minestrone di verdure che avevo già preparato e oggi la provo asciutta.
Cuoce in pochissimi minuti, 3/4, e l'ho condita con burro e salvia e piselli.
I piselli, tirati fuori dal freezer, li ho messi direttamente insieme alla pasta per stopparne la cottura. 
Una spolverata di Grana e di pepe, e mi sono gustata questo piatto di pasta, che pasta non è, ottimo e gratificante. Grazie!

domenica 1 gennaio 2017

Primo dell'Anno



Il primo giorno dell'anno mi è sempre piaciuto. Ha una luminosità diversa e porta in sé nuove e sgargianti promesse. Mi piace fare una colazione pranzo e così mi preparo fette di pane nero tostate, un pochino di salmone e di trota salmonata affumicati, meglio la trota yum... burro fresco, una omelette con burro alle erbe, uovo alla coque, frutti di bosco. Le lenticchie che ho preparato ieri e qualche agnolotto nel brodo del bollito.
Domani si ricomincia, oggi relax.



venerdì 9 settembre 2016

Base per Panzanella con Pane Burro e Alici



La Panzanella è un piatto molto estivo tipico della Toscana della zona di Lucca, delle Marche e del Salento, dove al posto del pane raffermo si usano le deliziose friselle Pugliesi.
Io la adoro, la preparo sempre con cipolle, cetrioli e peperoni, che lascio a bagno nell'aceto che servirà da condimento, intanto che faccio il resto delle cose. L'aceto, stasera l'ho usato bianco di mele, rende digeribile i tre ingredienti di più difficile digestione e farà, insieme all'olio e a un pochino di acqua, il sughetto in cui il pane o la frisella si andrà ad inzuppare.
Sopra il malefico trittico di verdure indigeribili, affetto un pomodoro ben maturo e gli sbriciolo sopra un pochino di sale, aggiungo un cipollotto, e qualche oliva nera. Due cucchiaiate di acqua fredda gelata e un giro di olio extra vergine di oliva. Stasera ho del pane fresco rustico, lievitato con lievito di frumento, su cui ho spalmato un velo di burro e disposto gli ultimi filetti di alici sott'olio. Non è un caso che si dica a burro e alici per indicare una cosa sopraffina anche se semplice, il connubio è perfetto, il burro morbido e delicato, le alici carnose e saporite, l'olio delle alici salatino che imbeve il pane dove non c'è il burro...una bontà.
Aggiungo una frisella spezzata alla mia panzanella, giro per far insaporire il pane con il condimento e la cena è fatta. Ho ancora un pezzo di focaccia alle cipolle e provo un pezzetto di mozzarella.
La panzanella è fresca, croccante e succosa, i pezzi di frisella oppongono resistenza ai denti dove sono rimasti più duri e sono gustosi per il sughetto olio aceto e acqua.
Bello mangiare così.






venerdì 20 febbraio 2015

...a burro e alici


Si parla di cibo e scaturiscono le voglie. Mentre sento raccontare una variante dell'aglio, olio e peperoncino, con l'acciuga, mi si materializza in un angolo della mente un crostino burro e alici, come se fosse un pensiero a voce alta sento l'altro descriverlo. Magia!


Metto a bollire l'acqua per la pasta e comincio a tagliare a fettine, sottili come un velo, tre spicchi di aglio. Li adagio in un padellino con poco olio extra vergine di oliva, tre peperoncini di Cayenna e due thailandesi, spezzati, metto dentro semi e tutto. Accendo il fuoco più piccolo, bassissimo.
Prelevo due filetti di acciuga e li unisco all'aglio che sta diventando croccante come delle piccole chips e delicatamente profumato.
Prendo una frisella, a me piace così, secca e non ammollata con l'acqua, ne strofino un semicerchio con uno spicchio di aglio. Le creste ruvide del pane spappolano l'aglio e lo trasformano in una crema morbida e aromatica.
La metà non strofinata la spalmo con burro fresco e la guarnisco con filetti di acciughe e un pochino del loro olio. Sulla metà strofinata spalmo del burro che ho lavorato con aglio e prezzemolo tritati finissimi e un filo di olio extra vergine di oliva.
Cospargo la metà prezzemolata con pepe nero macinato al momento.
L'acqua bolle, butto la pasta, reginette, ho solo quelle. Verso mezzo bicchiere di Morellino di Scansano e addento la frisella.
Ne tengo un po' per dopo, perché è ora di scolare la pasta e farla saltare con l'aglio, olio e peperoncino. Le due acciughe si sono disciolte nell'olio.
Il piccante è una staffilata alla lingua, buonissimo. Il burro della frisella sembra lenire, ma è solo temporaneo.
Le luci soffuse, la televisione un quadrato di colore dal quale proviene un sommesso parlottare, Earl Hines suona in sottofondo.
Mi piace mangiare così.


mercoledì 17 dicembre 2014

Fegato e Croazia

























Quando da bambina andavo in vacanza in Yugoslavia, mangiavamo rasnici e cevapcici accompagnati da salsa Ajvar, patatine fritte buonissime e cipolla bianca cruda affettata. Il sapore della cipolla cruda mi piace tantissimo, ora, all'epoca no, ma è un classico. Stasera avevo voglia di fegato e nello stesso tempo di quel piatto della cucina croata. Non avendo Ajvar in casa (prima o poi mi deciderò a farla) ho affettato sottilissimo mezzo peperone rosso e una cipolla dorata bella acre e piccantina, mentre nella padella sfrigola velocemente il fegato in burro e salvia. Il fegato è buono quando rimane ancora rosa dentro, morbido e delicato nel suo gusto amarognolo. Lo metto nel piatto e ci macino sopra sale grosso e pepe nero. Un tuffo nei ricordi. Buonissimo..

domenica 17 agosto 2014

Uova al Tegamino con Piselli e Prosciutto



Recentemente ho acquistato questa padella professionale in alluminio, le cose vengono buonissime qui dentro, anche se c'è bisogno di mettere del condimento, molto, altrimenti attacca tutto subito.
Ho un ricordo di infanzia legata ad un padellino in alluminio in cui sfrigolavano calmi dei piselli al burro, è stata la prima cosa che ho desiderato ardentemente mangiare dopo una lunga malattia, avevano il sapore di mamma. Oggi ci ho aggiunto uova, che sono uno dei miei cibi preferiti, e prosciutto cotto (non avevo il bacon).
Ho fatto sfrigolare il burro e i piselli, ho aggiunto il prosciutto così che si abbrustolisse un pochino e infine ci ho sgusciato le uova. Una manciatina di semi di kummel e gnam.
Che bontà.