Alla Veneziana perché, la polenta, cucinata così, ricorda il fegato alla veneziana, dove le cipolle, e in questo caso anche i cipollotti, sono abbondanti e la polenta rosolata fino ad avere una bella crosticina.
Ho affettato una grossa cipolla e l'ho messa a rosolare con un pochino di olio extra vergine di oliva, in una padella antiaderente. Ho tagliato della polenta avanzata, fredda, in grossi cubotti e l'ho messa a rosolare insieme alla cipolla a fuoco basso, con il coperchio. L'obiettivo è quello di far formare una crosticina croccante su tutti i lati dei cubi di polenta. Nel frattempo ho pulito e lavato dei cipollotti e li ho aggiunti, quelli più grossi tagliati per il lungo a metà o addirittura in quarti, aggiungo pochissima acqua, giusto il necessario sopra i cipollotti e ricopro con il coperchio. In pochi minuti i cipollotti raggiungono la cottura e sono della giusta consistenza soda.
Le uova in cereghet, non sono altro che le uova al tegamino, si chiamano così, in dialetto lombardo, per via del tuorlo che assomiglia alla chierica "cerega" dei chierichetti "cereghet".
Metto un pochino di olio ancora, dopo aver fatto spazio tra polenta e cipolle, sguscio due uova e spando l'albume affinchè si rapprenda, grattugio del formaggio grana e lo spargo sopra la polenta e i cipollotti. Una macinata di pepe nero e mi appresto a mangiare direttamente dal tegamino le mie uova.
Uso la polenta e i cipollotti per intingere nel tuorlo dell'uovo.
Una bontà.
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