mercoledì 30 novembre 2016

Faraona al Cognac e Panna

A volte parlo di cibo con un amico e mi succede una cosa strana, l'idea di un determinato cibo si incunea nella mia mente e devo assolutamente preparalo. E' successo così che l'altro giorno, parlando con una mia amica, è saltata fuori la faraona. Non so neanche chi delle due l'ha nominata per prima, so che per il giorno stesso e quello seguente, questa immagine di una faraona succulenta si ripresentava ciclicamente nei miei pensieri. 

Solo due giorni dopo riesco ad andare a prenderla e così, mercoledì, il mio giorno di riposo, lo dedico alla cucina. 
Spesso ho cucinato la faraona, la mia gallina preferita, e sempre è venuta buonissima, oggi voglio prepararla gustosa ma semplice. 
Inizio affettando e cubettando una bella cipolla bianca, che va a finire tutta nella pentola a pressione che sta aspettandomi per iniziare una nuova avventura culinaria. 
Recupero delle foglie di alloro, ne tengo sempre anche secche se non ne ho fresco, perché con l'alloro ci si fanno delle tisane che aiutano per la digestione ma soprattutto per i crampi addominali, e poi dona a tutto ciò a cui viene aggiunto un profumo divino.
Metto qualche chiodo di garofano, schiacciandone la capocchia per sprigionare meglio il profumo, e qualche granello di pepe nero. Un cucchiaio di olio di vinaccioli e accendo sotto la pentola.
Sciacquo i pezzi della faraona sotto l'acqua corrente e la metto a rosolare. Deve dorare ben bene per ogni lato.
Rosolata la faraona, sfumo con un bicchierino di cognac, giro ancora, aggiungo tanta acqua fino ad arrivare a metà del volatile, un pizzico di sale, ma poco poco, e chiudo il coperchio.
Dopo un po' la pentola felice inizia a sibilare, quando inizia imposto il timer: 20 minuti, e abbasso la fiamma.
Ci sono dei cibi che annunciano la loro cottura mediante il profumo. A volte il timer non serve, e non serve guardare nella pentola, improvvisamente nella casa aleggia un profumo buonissimo e tu sai che nella pentola è avvenuta la magia della trasformazione, la carne si è cotta e ha assorbito l'acqua e i profumi e i sapori delle spezie e dei condimenti, sul fondo c'è un sughino denso e dorato dall'odore delizioso. Aggiungo solo un cucchiaino di panna fresca, che rimane tutta inglobata in sé all'interno del sugo. Giro i pezzi e la panna si scioglie e vela con la sua morbida untuosità la carne.
La parte esterna della faraona, la coscia e le ali sono deliziose. Il petto si taglia morbidamente e prima di portarlo alla bocca lo passo con mano leggera nel sughetto. 
Ho versato mezzo bicchiere di Grumello, sorseggio e mangio. 
Questa è la mia domenica e dopo ci metto anche una bella pennica sul divano. 
Buon nonsodì a tutti.




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