Mi hanno regalato una crema di peperoncini che arriva direttamente dalla Calabria, e ultimamente la sto usando, da sola, per condirci la pasta. Che viene bella piccantina!
Uso pasta corta, in questo caso dei rigatoni, così la posso cuocere direttamente nella pentola antiaderente dove alla fine la salto con il sughetto. Metto poca acqua, tanta quanta serve per arrivare neanche a sorpassare la pasta, un pizzico di sale fine, e la pasta. Tutto a freddo, accendo e copro con il coperchio. Quando la pasta comincia a bollire, tolgo il coperchio e con la spatola la smuovo di modo che assorba l'acqua. Nella fase finale, quando mancano pochi minuti alla fine del tempo di cottura, e l'acqua comincia ad essere quasi tutta assorbita, aggiungo un bel cucchiaio di crema di peperoncino e a volte un pezzetto di burro, lavoro con la spatola per mantecare sughetto, acqua di cottura rimanente e pasta finché si crea una fantastica cremina che avviluppa la pasta. E' la magia dell'amido rilasciato dalla pasta in cottura e contenuto nell'acqua di cottura. A volte il tempo di cottura è un po' meno di quello scritto, bisogna assaggiare, e alzare il fuoco se c'è troppo liquido e la pasta è al dente o aggiungere una tazzina di acqua possibilmente calda se la pasta è un po' indietro e mancano liquidi in cui ultimare la cottura. Più spesso si utilizza questo metodo di cottura e più in fretta si affina l'intuito sulle quantità e i tempi da usare.
Per completare la cena un caprino di vero latte di capra, una bella spolverata di pepe macinato al momento, un goccio di olio extra vergine di oliva e l'uovo sodo che avevo già pronto.
Nulla vieta di alternare gli assaggi, anche perché sia il formaggio che l'uovo hanno il potere di smorzare il senso del piccante se dovesse essere troppo!
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