Io adoro la catalogna. Mi piace perché è un po' amara e la mangio sia cruda che cotta. Per gustarla cruda il massimo è la variante cimata, si chiama così perché per ottenere quella base da dove spuntano tutti i germogli di forma tubolare che assomigliano vagamente ad un asparago nella forma esterna, il coltivatore continua a cimare, togliere le punte, così da forzare la catalogna ad emettere più germogli dalla stesa base. I germogli sono proprio come tubi, vuoti dentro, e sono croccanti e piacevolmente amarognoli. La varietà di catalogna più dritta e affusolata ha le foglie esterne molto amare, che di preferenza vengono consumate cotte, e gli steli più giovani interni, di un verde tenerino e dal gusto meno amaro. Io avevo quella cimata, ma avevo anche voglia di mangiarne un po' cotta, così ho staccato le foglie esterne e le ho ripassate in padella con aglio, peperoncino e un cucchiaino di olio evo. Quando sono diventate belle abbrustolite, le ho spostate nel piatto al caldo e nella pentola ho cucinato il filetto di sgombro, così da sfruttare il poco olio aromatizzato per dare sapore allo sgombro ma non dare sapore di pesce alle verdure. Che è una cosa che non apprezzo. Lo sgombro a filetti cuoce abbastanza velocemente, una volta pronto l'ho trasferito di fianco alle verdure, ho dato una spolverato di pepe nero appena macinato e la restante parte di olio evo, un cucchiaino, su pesce e verdure.
Nel pomeriggio mi dedicherò alla pulizia delle acciughe per farle marinate così come le faceva mio papà. Ma questo è un altro post.
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