Una delle cose più soddisfacenti in cucina è la capacità di inventare ricette di recupero quando avanziamo qualcosa. E' una tradizione che affonda le radici in tanto tanto tempo fa, dove le famiglie erano numerose, il cibo scarseggiava e non ci si poteva permettere di sprecare il cibo.
E ora invece, non possiamo permetterci di sprecare il cibo per un fondamento etico.
Una delle cose più buone sono le ricette di recupero testate negli anni tanto da arrivare a cucinare una dose in più di alcuni cibi, proprio per poter fare la ricetta di recupero.
Tra le varie ricette, quella del riso ripassato in padella ha pochi rivali. Quella crosticina croccante e leggermente bruciacchiata è una delizia.
La ricetta è facile ma richiede un pochino di pazienza perchè la reazione di Maillard possa esprimersi in tutta la sua potenzialità.
Innanzitutto bisogna avere del risotto avanzato, una porzione abbastanza abbondante perché la ricetta crea assuefazione. Io faccio scaldare la mia pentola antiaderente con il triplo fondo in acciaio, che mantiene il calore benissimo e non brucia le cose. A pentola calda, senza bisogno di aggiungere olio o burro o altri grassi o acqua, scodello semplicemente il risotto e lo rendo compatto e uniforme.
Copro e abbasso il fuoco, che comunque è quello più grande del fornello.
Intanto che si crea la crosticina, bisogna fare altro, distrarsi, non cincischiare il risotto.
Dopo circa un quarto d'ora, con il coperchio o un piatto, mi aiuto per girare come una frittata quello che a pieno titolo si presenta come un tortino. Si gira e si fa creare la crosticina anche dall'altro lato. Solitamente il secondo lato ci mette un pochino meno. O forse è solo il profumino che si spande per la cucina che fa diventare piuttosto impazienti.
Una volta raggiunto il grado di crostinatura perfetto si trasferisce il tortino di risotto in un piatto e buon appetito!
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